di Alessandro Giacopetti
Agitu Idea Gudeta, nata ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, ora residente in Trentino dove alleva capre. A lei è andato un particolare copricapo come omaggio per lo scherzoso premio di Grande Ammi-raglio d’Italia, conferito dagli organizzatori della manifestazione Somaria. Il primo dei tre giorni di manifestazione si è volto venerdì presso l’area archeologica La Cuma a Monte Rinaldo. A realizzare il cappello è stato Carlo Forti, titolare della azienda Axis srl che produce appunto cappelli. “E’ la seconda volta che sono coinvolto nel festival Somaria. Essendo una ammiraglia, ho voluto creare qualcosa di femminile e particolare”.
Presenti i sindaci di Monte Rinaldo, Gianmario Borroni, e Ortezzano, Giusy Scendoni, dove si svolge da anni Somaria, e Massimo del Gatto, presidente della stessa associazione.
E’ stato Carlo Pagliacci a condurre, prima della consegna, un dialogo con la stessa Agitu Idea Gudeta, per capire quale è stata la sua storia e quale è la sua esperienza. “Sono dell’idea che le appartenenze non esistono e che ciascuno porta un valore aggiunto per il territorio che li ospita. Sono stata costretta a scappare dall’Etiopia nel 2010 a causa del land-grabbing, cioè l’accaparramento dei terreni da parte delle multinazionali a discapito dei contadini, cosa che crea squilibri economici a livello sociale e ambientale.
Lo sviluppo non è equo ma porta benefici solo a chi viene in Africa a derubare risorse idriche, naturali e di manodopera. Essendoci un regime militare, io ho ricevuto un mandato d’arresto e sono venuta a vivere in Trentino dove avevo fatto l’università. Qui ho creato progetto della Capra felice. Consiste nel recupero dei terreni abbandonati e nel recupero delle razze rustiche. Arrivata nel Fermano e in Valdaso ho notato che i terreni qui sono ben curati e coltivati, a differenza del Trentino dove molti sono abbandonati.
Nel 2010 sono partita con una azienda certificata bio con 15 capre. Oggi ho 180 capre e oltre al settore casearia realizziamo cosmetici con latte di capra. L’azienda si chiama Capra Felice perché è basata sulla ecosostenibilità e sul dialogo con l’animale. Tutte le nostre capre hanno un nome perché sono esseri viventi con cui interagire per capire le loro esigenze e per non farle vivere chiuse in un allevamento.
Oggi il progetto prosegue anche con l’inclusione sociale dei rifugiati in valle dei mocani, dove ho recuperato un caseificio all’interno di un edificio ex scuola materna di 700 metri quadri. Obiettivo è anche realizzare camere per ospitare chi vuole venire in vacanza da noi. Scopo è creare relazioni sociali e personali”, ha detto tra le altre cose Agitu Idea Gudeta.
Il titolo di Grande Ammi-raglio d’Italia, inventato dagli organizzatori di Somaria è stato assegnato a lei, quindi, secondo la motivazione letta da parte di Carlo Pagliacci, un riconoscimento che è un riconoscimento ironico ma al tempo stesso profondo, di una figura che incarni principi di libertà. La serata di apertura di Somaria è proseguita con un concerto di cornamuse da parte di Alberto Massi e la “Offida & Kingdom Pipe Band” e con un aperitivo, curato dalla Pro Loco di Monte Rinaldo. Somaria prosegue fino a domenica sera spostandosi a Valdaso di Ortezzano, nel casale dell’azienda agricola Tuzi.
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