di Maria Nerina Galiè
Il secondo giorno nelle Marche per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alla ricostruzione Vito Crimi, accompagnato da Piero Farabollini commissario per la ricostruzione, è iniziato con una breve ma sostanziosa tappa in Amandola. Ad accoglierlo il sindaco Adolfo Marinangeli con l’amministrazione comunale al completo, il prefetto di Fermo Maria Luisa D’Alessandro, il questore Luciano Soricelli. Era presente anche Daniela Tisi, presidente della commissione Reti museali e Sistemi Territoriali del Ministero per i Beni Culturali, coordinatrice dell’incontro.
Lo snellimento delle pratiche per la ricostruzione ed il conferimento di maggiore autonomia ai Comuni sono stati gli argomenti al centro dell’evento, nato dalla volontà del senatore di conoscere da vicino i problemi che stanno affrontando i territori colpiti dal sisma. Una delle prime esigenze emerse dal confronto con Marinangeli è la necessità di mettere nelle competenze dei primi cittadini (tramite gli Usr comunali) almeno le pratiche di ricostruzione relative ai danni B della scheda Aedes, rimodulare gli affidamenti di incarichi e la realizzazione di opere pubbliche e alzare a 200 mila euro la soglia per la gestione diretta delle gare d’appalto da parte dei Comuni. Sugli immobili pubblici inoltre Marinangeli ha sollecitato lo sblocco dei premi delle polizze dei danni da sisma. Crimi ha ascoltato con interesse e nel riservarsi di approfondire tutti i temi, ha assicurato che lavorerà alacremente sul fronte della velocizzazione delle pratiche. Nel contempo però è sua intenzione potenziare i sistemi di controllo sulla veridicità della documentazione e delle procedure.
Il sottosegretario, a conclusione dell’appuntamento, si è recato nella sede dell’ospedale Vittorio Emanuele II dove pian piano si stanno riportando tutti i servizi. Con Crimi, oltre al sindaco, c’erano anche il direttore dell’area vasta 4 Licio Livini e Tonino D’Angelo, direttore sanitario del nosocomio amandolese. Non c’erano, come avevano annunciato, i delegati del Comitato per la tutela della salute in area montana (leggi l’articolo).
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