IL CORDOGLIO DEL FERMANO
“Luca ha regalato amore a tutti”
il dolore di amici e pazienti
per la scomparsa del dottor Ubaldi

FERMO - In centinaia hanno raggiunto l'obitorio dell'Ospedale "Murri" di Fermo per rendere omaggio al medico. C'è anche un biglietto che la questura e la procura hanno acquisito. Una lettera che Ubaldi ha lasciato in casa prima di compiere l'estremo gesto. E dietro quelle poche righe potrebbe celarsi il motivo che ha spinto il giovane medico fermano a farla finita

 

 

di Andrea Braconi

Un gesto inimmaginabile e devastante: è così che amici e pazienti di Luca Ubaldi descrivono il proprio stato d’animo per la scomparsa del medico fermano che ieri, nella sua abitazione, si è tolto la vita.

In centinaia a partire dal primo pomeriggio hanno raggiunto l’obitorio dell’Ospedale “Murri” di Fermo per cercare di stringersi ai familiari. Tra questi anche il sindaco Paolo Calcinaro e l’assessore Alberto Scarfini, con il primo che poche ore dopo la morte aveva manifestato pubblicamente il suo “profondo senso di incredulità e tristezza”.

“Luca ha regalato amore a tutti” è forse la frase che più colpisce tra gli aneddoti e i ricordi di chi con lui ha condiviso un lungo percorso di vita o ha avuto il privilegio di essere aiutato per un problema di salute, “a qualsiasi ora del giorno e della notte” come ricorda una sua paziente.

Le lacrime, immancabili di fronte ad un’assenza così improvvisa e drammatica, si mescolano agli interrogativi su cosa abbia spinto il 41enne a compiere un gesto così estremo. “Era una persona incredibilmente sensibile”, “Sapevi che per te lui c’era sempre”, “Quante volte è venuto a casa per una ricetta o per capire come stavo veramente”: una lunga, quasi infinita onda fatta di memorie, che si mescola al rimpianto di non aver compreso fino in fondo il suo dolore. Aveva lavorato anche come guardia medica a Porto San Giorgio, sulla costa fermana e Montegiorgio.

E domani, venerdì 25 gennaio a partire dalle ore 15, in tanti lo saluteranno nella chiesa della “sua” Santa Petronilla. Tra questi non mancheranno i tanti medici di base e gli operatori sanitari dell’Area Vasta 4 che avevano imparato ad apprezzare non soltanto le capacità professionali di Ubaldi, ma soprattutto il suo spirito di piena collaborazione per raggiungere l’unico obiettivo possibile: la salute di chi lo amava, di chi ogni mattina si metteva in coda nel suo studio e di chi, impossibilitato a raggiungerlo, lo cercava al telefono per un consiglio. Un consiglio che, in tutti gli anni della sua esistenza, non è mai mancato. Neanche una volta.

C’è anche un biglietto che la questura e la procura hanno acquisito. Una lettera che Ubaldi ha lasciato in casa prima di compiere l’estremo gesto. E dietro quelle poche righe potrebbe celarsi il motivo che ha spinto il giovane medico fermano a farla finita. 

TRAGEDIA NEL FERMANO Giovane medico trovato morto nel suo appartamento


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