“Niente di più premonitore è stato l’incontro di sabato 23 febbraio promosso dal Comitato “Liberiamo il Porto” per discutere del grave problema dell’insabbiamento del porto insieme al Sindaco del Comune di Porto San Giorgio, il Comandante della capitaneria di porto, il Marina, i pescatori, i vongolari e i diportisti. Quanto accaduto in questi ultimi giorni conferma la gravità della situazione e della necessità di adottare soluzioni urgenti al fine di evitare il collasso dei servizi portuali “. Così la presidente del Comitato Liberiamo il porto Alessandra Cognigni dopo la notizia della firma della nuova ordinanza.
Presidente Cognigni che spiega: “Già lunedì mattina infatti ci siamo svegliati con l’ordinanza n. 2/2019 emessa
dall’Ufficio circondariale marittimo di Porto San Giorgio con cui, modificando la precedente, ha ridotto il transito del canale di ingresso /uscita del porto, vietando il transito alle imbarcazioni con pescaggio superiore a 1,90 metri (il precedente divieto era fino a 2,50mt) e limitando anche quello di tutte le altre. Queste ultime infatti (quelle
cioè con pescaggio inferiore) non potranno transitare se non vi siano condizioni meteomarine assicurate e se non abbiano contestualmente considerato le escursioni di marea. Con l’ulteriore prescrizione di dover adottare in ragione della mutevolezza dei fondali ogni ulteriore cautela preventiva suggerita dalla buona perizia marinaresca. La stessa ordinanza spiega come tali puntuali prescrizioni siano state dettate a seguito degli ultimi rilievi effettuati sul fondale del canale di ingresso del porto e quindi dalla necessità di garantire la sicurezza della navigazione e la vita umana in mare, come più volte denunciato dal Comitato. La conseguenza è che oggi le imbarcazioni presenti nel porto sono colpite dall’effetto restrittivo dell’ordinanza, rimanendo tutte bloccate nel porto poiché anche coloro che, avendo un pescaggio inferiore a mt 1,90, vorranno avventurarsi all’uscita del porto lo faranno a proprio rischio e pericolo. Lo sanno bene i nostri pescatori che in mare vanno tutti i giorni per lavoro e che nelle ultime due notti, dopo le mareggiate dei giorni scorsi, sono rimasti intrappolati all’imbocco del porto, rischiando un peschereccio, questa notte, anche di ribaltarsi dopo essersi piegati su un fianco. La situazione è diventata tale da indurre la Regione Marche a convocare già domani un tavolo tecnico 5 marzo ”
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