di Sandro Renzi
foto e video Simone Corazza
La città si è fermata oggi pomeriggio per dare l’ultimo saluto a Gaia Roganti, la 26enne con la passione per la fotografia, vittima di uno spaventoso incidente stradale avvenuto martedì mattina. Il feretro è arrivato nella chiesa di San Giorgio accolto da parenti ed amici. Cattedrale gremita soprattutto di giovani per dire addio a Gaia che da pochi anni aveva scelto di vivere a Porto San Giorgio insieme al papà Massimiliano. “Oggi le parole si fermano in gola” ha detto il parroco, Don Mario Lusek che ha celebrato i funerali “più che far parlare la lingua facciamo parlare i nostri cuori. Non c’è altro modo per capire la morte che entrare nel mistero di Dio“. Lacrime, commozione, disperazione. Sentimenti che hanno accomunato tutti i suoi amici, alcuni arrivati anche dall’Emilia, dalla città dove Gaia ha vissuto la sua infanzia. “Conservate Gaia nel vostro cuore come un tesoro preziosissimo” questo l’appello rivolto da Don Mario alla platea dei fedeli. Tra loro anche il cane a cui la giovane era molto legata. Struggenti le parole del papà che ha voluto ricordare la figlia al termine delle esequie. “Gaia aveva un sorriso che ti prendeva. Da qui ai prossimi anni vi chiedo di ricordarla nei momenti di gioia e non di dolore“. Una vita spezzata troppo presto, lungo quella strada che adesso finisce nuovamente tra le polemiche perché ritenuta pericolosa dai residenti.
Il papà ha rivolto anche un pensiero alla donna di Monte Urano che per prima ha tentato di soccorrere la giovane. “Si è trovata in quel tragico momento e le ha dato conforto. Per me sapere che Gaia se n’è andata via non da sola ma con qualcuno che le carezzasse la testa è stato molto importante“. Un lungo applauso ha quindi accompagnato queste parole. “Sei stata capace di regalarci ed insegnarci tantissimo” ha aggiunto un’amica di famiglia “sarai sempre nei nostri cuori”. All’uscita del feretro dalla cattedrale sono stati lanciati in aria dei palloncini colorati. Un gesto simbolico per salutare una ragazza a cui il destino ha negato la possibilità di costruire un futuro.
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