Si è spento Ernesto Buondonno,
lo psichiatra che fece “slegare i matti”

FERMO - Morto a 93 anni un professionista apprezzato in tutto il Fermano e a livello nazionale. Lavorò nell'ex manicomio e conobbe Basaglia, con il quale condivise la scelta di un'altra psichiatria possibile

di Andrea Braconi

Si è spento a 93 anni Ernesto Buondonno, psichiatra molto conosciuto in tutto il Fermano e anche a livello nazionale. Ricoverato da alcuni giorni all’Ospedale Murri, Buondonno, di origini partenopee, si era trasferito da giovane a Fermo lavorando per diverso tempo nell’ex manicomio di Via Zeppilli. Nel corso della sua vita conobbe anche Franco Basaglia, con il quale condivise il percorso per arrivare alla chiusura degli ospedali psichiatrici.

“Basaglia mi colpì molto – aveva ricordato lo stesso Buondonno nel dicembre 2017 in occasione di un incontro con il giornalista Maurizio Blasi -; vidi gli ammalati liberi di circolare e quella fu la prima lezione, con le assemblee aperte che poi facemmo anche a Fermo”.

“Quando per la prima volta scesi per via Perpenti vidi l’aspetto del manicomio. Entrai, corridoi e stanze ingresso erano bellissimi, ma quando il direttore mi accompagnò nei reparti vidi ambienti indecenti – aveva aggiunto -. C’era un reparto di donne anziane tutte a letto, sembravano cadaveri: fu un’immagine toccante. Poi il reparto agitati, con più di 60 malati legati a letto, molti dei quali avevano piaghe alle mani e ai piedi. Incominciai a far sciogliere gli ammalati, fu un procedimento graduale. Lo staff dirigenziale faceva resistenza persino sulla frutta, che non c’era nelle tabelle perché considerato un alimento speciale per alcuni malati. Un giorno un assistente mi disse di essere preoccupato per le domande insistenti del direttore. Così a quest’ultimo risposi che davo la frutta agli ammalati perché a loro piaceva, come piaceva a noi che potevamo mangiarla liberamente. E mentre in Italia si andavano sviluppando dinamiche simili, io cercai a Fermo di fare gruppo e di dare a questa forma di ribellione una struttura politicamente più efficace, grazie anche all’aiuto di persone come Marcello Eriberti e Corrado Marziali”.

Fu una lunga battaglia, vinta definitivamente il primo maggio 1974 quando i cancelli di Via Zeppilli si aprirono. “Preparammo un camion come palcoscenico, mettemmo un albero della cuccagna e facemmo venire dei giovani” rimarcò.

Al fianco di Ernesto Buondonno, fino alla fine, sono rimasti i figli Lidia, Vincenzina e Peppino, quest’ultimo ex assessore della Provincia di Fermo nella Giunta Cesetti e oggi segretario regionale di Sinistra Italiana.

I funerali si terranno lunedì 25 marzo, alle ore 10 nella Chiesa di Sant’Antonio da Padova.

“Quando cominciai a far slegare i matti”: via Zeppilli nel ricordo di Ernesto Buondonno


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