di Paolo Bartolomei
Contro la maggioranza dei pronostici, che alla vigilia delle elezioni vedevano avvantaggiato Saturnino Di Ruscio, candidato del centro-destra, al ballottaggio del 21-22 giugno uscì vincente Fabrizio Cesetti, candidato del centro-sinistra, già in vantaggio sin dal primo turno. Di Ruscio era sindaco di Fermo ormai da otto anni e al secondo mandato consecutivo. In precedenza dirigente comunale nella stessa città.
Cesetti, avvocato, invece era dal 2004 consigliere uscente della Provincia di Ascoli (che fino a quei giorni ricomprendeva anche il territorio della neo Provincia di Fermo); in passato (2001-2006) consigliere comunale a Fermo all’opposizione dello stesso Di Ruscio, e prima (dal 1992 al 2001) deputato per tre legislature con l’Ulivo. In precedenza consigliere comunale, assessore e vice sindaco a Montegiorgio nonché sindaco di Massa Fermana.
Cesetti, che nel 2009 aveva già lasciato L’Ulivo e ancora non aveva aderito al neonato (due anni prima) PD, fu in Italia il primo presidente di provincia appartenente al nuovissimo (costituito tre mesi prima) partito Sinistra e Libertà (SL).
Il favorito Di Ruscio fu “tradito” proprio da quella che doveva essere la sua roccaforte, cioè la città di Fermo.
Cesetti è stato il primo presidente della Provincia di Fermo dell’era repubblicana. Se consideriamo l’epoca storica che va dall’Unità d’Italia, possiamo dire che è stato il secondo dopo il conte Domenico Monti, che fu il primo presidente (benché non eletto, ma scelto dal Governo Cavour) della Provincia di Fermo nel brevissimo periodo dal 21 settembre 1860 (quando i piemontesi giunsero a Fermo) fino al 1 gennaio 1861, quando lo stesso Monti diede le dimissioni subito dopo essere venuto a conoscenza del decreto luogotenenziale di Savoia-Carignano-Minghetti del 22 dicembre 1860 che univa la Provincia di Fermo a quella di Ascoli e a parte di quella di Teramo, fissando il capoluogo ad Ascoli.
Tornando a dieci anni fa, dopo il primo mandato (2009 – 2014) Cesetti fu riconfermato presidente anche per il secondo, benché dal 2014, a seguito della riforma Delrio, i presidenti di provincia non sono più votati dall’elettorato, bensì scelti dai rappresentanti dei comuni della provincia; riforma giudicata incostituzionale e di cui è allo studio la sua abrogazione con il ritorno alla elezione diretta dei consigli e dei presidenti delle provincie, come come voluto dalla Costituzione.
Solo un anno dopo la riconferma, nel luglio 2015 Cesetti diede le dimissioni a seguito della sua elezione a consigliere regionale, e sulla poltrona di numero uno provinciale si sono avvicendati prima l’avvocato Aronne Perugini poi dal dicembre 2016 fino ad oggi Moira Canigola.
Ripercorriamo i giorni del ballottaggio come furono raccontati dalla stampa locale, e in fondo anche due articoli con i dati del primo turno del 7-8 giugno che già vedevano Cesetti in vantaggio.
Qui in basso i risultati dopo il primo turno del 7-8 giugno 2009
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