Carabiniere accoltellato
Condizioni di salute stabili,
aggressione premeditata? (Videointervista)

MONTEGRANARO/FERMO - Il comandante della compagnia dei carabinieri di Fermo, il maggiore Peluso: "Iadonato ha trascorso la notte serenamente e questa mattina ci ha comunicato il suo dolore per la ferita inferta"
Il maggiore Roland Peluso sulle condizioni del brigadiere Iadonato

di Giorgio Fedeli (foto e video Simone Corazza)

“Il brigadiere Mario Iadonato è sicuramente fuori pericolo, le sue condizioni sono stabili, forse è anche migliorato. Ha trascorso la notte serenamente e questa mattina ci ha comunicato il suo dolore per la ferita inferta”. A fare il punto sulle condizioni del brigadiere Iadonato, accoltellato alle spalle sabato notte da un 46enne di origini marocchine (leggi l’articolo), questa mattina è stato il comandante della compagnia dei carabinieri di Fermo, il maggiore Roland Peluso. “Iadonato è sempre rimasto vigile e cosciente, i medici auspicano una guarigione mediamente veloce.

Il brigadiere capo Mario Iadonato

Il collega – aggiunge Peluso – è scosso per quanto accaduto, l’episodio è stato efferato, mosso da cattiveria nei confronti del carabiniere. Il soggetto gli si è scaraventato alle spalle e lo ha colpito facendolo accasciare a terra per il dolore. C’è stata grande vicinanza da parte dell’Arma ma anche di cittadini e amministrazioni comunali. Ieri il comandante generale dell’Arma in persona ha contattato al telefono il brigadiere, il comandante di Legione è venuto a fargli visita. Molte persone delle amministrazioni locali e regionali hanno espresso la loro vicinanza”.

Il comandante provinciale dell’Arma, Antonio Marinucci

L’aggressore, un marocchino di 46 anni, è stato arrestato poco dopo l’accoltellamento e, come previsto dalla procedura penale, domani è prevista l’udienza per la convalida dell’arresto. Nelle facoltà del pm (la dottoressa Marinella Bosi) anche la richiesta di una perizia da parte di un Ctu, un consulente tecnico d’ufficio, in questo caso si tratterebbe di un medico legale, per capire, eventualmente, e nel dettaglio, la dinamica dell’aggressione e, soprattutto, come è stata inferta la coltellata. Vi è stata premeditazione o no?

L’aggressore, comunque, dovrà rispondere di tentato omicidio, resistenza, lesioni aggravate e porto d’arma abusivo. Decisiva sarà l’esatta ricostruzione di quei minuti che hanno preceduto l’aggressione efferata.

Cosa ha fatto il 46enne da quando è stato allontanato dal bar in cui aveva assunto un atteggiamento molesto (motivo alla base della richiesta di intervento ai carabinieri) a quando Iadonato è stato colpito? L’aggressore, dopo il primo faccia a faccia con i militari, ha anche chiesto al brigadiere di voler recuperare, nei pressi del bar dove è stato trovato dai carabinieri, il suo gatto. E proprio Iadonato glielo ha riportato.

Il comandante della compagnia di Fermo, Roland Peluso

Da lì a pochi istanti la coltellata che ha raggiunto il brigadiere alla scapola sinistra. Tutti elementi al vaglio della magistratura che domani, per la prima volta, per valutare ogni singolo elemento raccolto dai carabinieri, in una sequenza temporale tramutatasi in un escalation di violenza.

Intanto anche questa mattina in ospedale, dopo la visita di ieri del comandante della legione Marche e della telefonata del comandante generale dell’Arma, via vai di carabinieri per mostrare vicinanza e solidarietà a Iadonato, si sono visti diversi ufficiali da Ancona, sono tornati il comandante provinciale dell’Arma, Antonio Marinucci, il maggiore Roland Peluso e il comandante della stazione di Montegranaro Giancarlo Di Risio. Tutti a dividersi tra il lavoro, spiacevole di certo, perché al centro vi è un collega ferito, e l’aspetto umano, per la vicinanza al brigadiere ferito.

Il comandante della stazione carabinieri di Montegranaro, Giancarlo Di Risio

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