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CONOSCERE LA MENOPAUSA
L’esercizio fisico come stile di vita
“Benefici per ossa, muscoli e sistema nervoso”

FERMO - I consigli della dottoressa Dina Martufi dell'Unità Operativa di Medicina Fisica e Riabilitazione dell'Area Vasta 4

https://www.facebook.com/RadioFermoUno/videos/924751397884166/

di Andrea Braconi

Sulle frequenze di Radio Fermo Uno continuano ad alternarsi gli specialisti dell’Area Vasta 4. Questa volta, per capire come mantenere benessere e forma fisica in menopausa, l’ospite è la dottoressa Dina Martufi dell’Unità Operativa di Medicina Fisica e Riabilitazione. L’occasione per approfondire il tema è la ricorrenza del 18 ottobre, Giornata mondiale della menopausa.

Meno del 50% delle donne non fa attività fisica – spiega – e questo è un dato che si decrementa nel tempo fino all’eta menopausale o post menopausale. Ma fare attività fisica in questo periodo riveste una certa importanza, senza dimenticare che l’esercizio fisico non va a sostituire la terapia medica”.

Come rimarcato nelle precedenti interviste (su malattie reumatiche e ruolo dell’endocrinologo), gli estrogeni sono protettivi verso numerosi organi e apparati. “Aiutano a promuovere il cosiddetto colesterolo buono e c’è meno rischio di infarto, ictus e arterosclerosi, patologie più frequenti nell’uomo ma che con la menopausa vedono livellata l’incidenza. Gli estrogeni regolano anche la resistenza dell’osso alle sollecitazioni e favoriscono la sintesi del tessuto osseo, oltre a regolare la distribuzione delle travecole ossee. Non dimentichiamo che dai 30 ai 40 anni si assiste ad una graduale perdita di massa ossea e di queste caratteristiche”.

La dott.ssa Dina Martufi dell’unità operativa di medicina fisica e riabilitazione

Gli estrogeni, prosegue, regolano anche la produzione di tessuto adiposo con grassi. “Con il rallentare del metabolismo gli stessi grassi si vanno ad accumulare in zone non tipiche femminile, ad esempio il girovita. E questo ovviamente non è solo un fatto meramente estetico”.

C’è poi l’incognita legata al rischio cardiovascolare. “I parametri che si prendono sono diversi, possiamo anche andare a misurare l’addome a livello centimetrico: la misurazione si fa sopra l’osso del bacino, meglio se all’altezza dell’ombelico. Nell’uomo il rischio è sopra i 120 centimetri, mentre nella donna arrivare a 109 è rischio elevato, sopra è molto alto. Bisogna però sempre fare una serie di analisi per indagare a fondo”.

Dopo i 45 anni, rimarca la dottoressa, fisiologicamente inizia una perdita di massa muscolare. “Verso i 50 si comincia a notare di più e alcuni pazienti sui 70 anni, dove la perdita può essere fino al 70%, a volte mi dicono ‘Non riesco più ad avvitare la bottiglia’ oppure ‘Quando salgo le scale mi affatico’. Non dimentichiamo, inoltre, che gli estrogeni sono molto attivi verso il sistema nervoso centrale, oltre che periferico, regolando così l’attenzione e la memoria”.

Elementi, questi, che danno ancora più valore ed importanza all’attività fisica. “In questo modo si combatte la sedentarietà, si riduce il colesterolo, migliorano i livelli lipidici e glicemici, si riduce la tolleranza al glucosio. Nella fase della menopausa è più facile aumentare di peso, ma aumentando il metabolismo si aiuta a bruciare i grassi e a mantenere un muscolo efficiente. Più facciamo esercizio fisico più il muscolo diventa attivo: parliamo dei cosiddetti muscoli volontari, ma ci sono anche i muscoli involontari che poggiano su un altro sistema”.

L’esercizio fisico, inoltre, aiuta la matrice ossea non tanto come quantità ma come distribuzione, facendolo diventare più resistente alle sollecitazioni. Vantaggi, inoltre, si riscontrano sul fronte della flora batterica intestinale e degli acidi grassi, con un aumento significativo. “Muoversi stimola la produzione soprattutto di betaendorfine, detti gli ormoni della serenità. Fa bene anche per l’equilibrio, grazie ai benefici sul sistema nervoso. Così il rischio di cadute si decrementa, allontanando la possibilità di osteoporosi e diminuendo quella di cadute e fratture”.

L’attività, tiene a precisare, deve essere assolutamente di tipo aerobico, in cui l’ossigeno è parte integrante della produzione di energia. “Viene anche detto endurance training, cioè un esercizio che può essere fatto per più tempo. L’esercizio, però, per poter essere efficace deve essere fatto costantemente. Le linee guida ci indicano 3 volte a settimana per 30/40 minuti, oppure distribuito su 5 giorni per 10/20 minuti. Mai dimenticare il rinforzo di gambe e braccia, così come il mantenere elasticità nella colonna vertebrale, ad esempio con rotazioni e sempre con una respirazione profonda”.

L’attività fisica non è solo l’esercizio, ma può essere anche una semplice passeggiata, il jogging o, come avvenuto negli ultimi anni, seguire attività in crescita come yoga e tai chi. “Prima di iniziare però bisognerebbe sempre fare una visita cardiologica e una serie di esami. Altra attività è il ballo, con la quale si può socializzare e divertirsi ma allo stesso tempo è un movimento. Non c’è un’età per iniziare un’attività fisica, l’importante è muoversi e che sia un esercizio costante nel tempo. Anzi, dovrebbe diventare uno stile di vita”.

Martufi risponde anche alle sollecitazioni dei radioascoltatori su diversi aspetti legati alla menopausa, a partire dall’artrite reumatoide. “Si tratta di una patologia multisistemica, autoimmunitaria e infiammatoria. È importante fare un lavoro adattato sulla paziente, tenendo conto della localizzazione prevalente della patologia non dimenticando che viene coinvolto anche l’apparato muscolo scheletrico. Quando si fa l’esercizio bisogna andare a rinforzare il muscolo e tenere elastiche le articolazioni. Il mio consiglio è prediligere le attività in acqua e quelle dolci. Essendo una patologia anche infiammatoria meglio astenersi dal fare attività nei periodi di maggiore recrudescenza”.

Sull’osteopenia Martufi suggerisce di evitare di fare flessioni eccessive a causa della maggiore fragilità dell’osso. “Fate a corpo libero, senza utilizzare attrezzi” sottolinea. “Calcio e vitamina D, come il magnesio, sono fondamentali, soprattutto per la prevenzione. Si può anche fare la terapia estrogenica quando lo specialista lo ritiene opportuno”.

A chiudere i temi riguardanti gli antiossidanti e dell’anemia. “Occorre stare attenti ad un certo stile di vita, avere una corretta idratazione, utilizzare vitamine e antiossidanti: non dimentichiamo che studi recenti danno a questi ultimi una grossa responsabilità in senso positivo sulle malattie degenerative. Quanto all’anemia, è importante sempre fare una valutazione anche da parte del proprio medico di base. Per fare attività fisica, però, i valori di emoglobina devono essere molto vicini a quella che è la normalità”.

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