Cordoglio e commozione questa mattina per il funerale di Pierluigi Cesari, il 58enne morto a seguito di un tragico incidente in moto, a Piane di Rapagnano sabato scorso (leggi l’articolo). Un rito funebre, nella chiesa di San Giovanni Battista a Piane di Falerone, composto, avvolto dal silenzio, nel rispetto del dolore indescrivibile dei familiari del compianto Pierluigi. Un uomo amato e stimato non solo dagli amici, dai conoscenti, non solo nell’entroterra fermano che gli ha dato i natali, ma anche sulla costa dove in tanti lo ricordano alla guida della prima gestione del ristorante-pizzeria Stella Artois di Lido di Fermo. Un rito funebre, celebrato da don Leandro, immerso nel cordoglio e nella commozione di una tragica perdita, con una toccante lettera degli ‘amici del mare’: “Due anni fa ci siamo trovati a commentare – si legge in alcuni passaggi della toccante lettera rivolta al cielo – quanto la vita possa essere bizzarra, tremenda, terribilmente ingiusta. Quanto tutto possa cambiare in un secondo senza nemmeno lasciarci il tempo di capire il perché”. Gli amici hanno ricordato, col cuore in gola, una sua frase sulla sua visione del destino, su quanto la vita possa essere effimera, nel commentare la morte di un giovane: “Quel ragazzo voleva morire? No che non voleva morire. Potete dire quello che volete. Qui c’è da fare tutto e subito”. “Dobbiamo ringraziare, tutti noi qui presenti – aggiungono gli amici – la vita per averci dato la possibilità di incrociarti”, un uomo che “metteva tranquillità, faceva sorridere, c’era sempre, per le cose serie, per una mangiata, per lavorare, per aiutare”.
Una personalità difficile da odiare, impossibile da dimenticare. Faceva capire subito la persona che era. E se oggi in tanti erano presenti al suo funerale: “Evidentemente il modo in cui ha deciso di vivere è stato quello giusto. Non eravamo pronti, la sua scomparsa ci ha colti di sorpresa. Dobbiamo essere grati per la fortuna di averlo avuto con noi. Per la lealtà, la costanza, la passione, l’amicizia quella vera, la sincerità e l’essere stato sempre se stesso. Non è vero che il tempo migliora le cose. Il vuoto che ha lasciato sarà sempre più grande. Mancherà a tutti noi, in tutto. Guarderemo per sempre verso la strada immaginandolo arrivare. Grazie per ogni singolo istante vissuto con noi, con tutta la riconoscenza, l’amore, e il cuore che abbiamo. Buon viaggio”.
C.N.
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