”Domenica non andremo
in campo, ma in guerra”

SERIE C - Capitan Marco Comotto non ha dubbi: contro la Reggio Audace, per risollevare le sorti di classifica, servirà prima di tutto carattere ed agonismo, elementi necessari per imporre al prossimo avversario che scenderà al Recchioni l'idea di gioco canarina

FERMO – Dopo gli umori giunti ieri da parte di mister Mauro Antonioli (vedi l’articolo sotto correlato), arrivano ora le considerazioni di capitan Marco Comotto (foto).

Anche per il roccioso baluardo difensivo i temi analizzati, e non poteva naturalmente essere da meno, vertono sulla pesante recente sconfitta patita a Carpi per 4-0, con proiezione diretta all’impegno del prossimo week end, in casa, contro la Reggio Audace.

Sto bene – l’approccio del numero 5 a relegare al passato una fastidiosa contrattura -, e per domenica prossima dobbiamo pensare che, anziché andare in campo, dovremo andare in guerra. Questo lo spirito con cui dovremo affrontare i prossimi impegni. Nello spogliatoio c’è dispiacere e rabbia: stiamo mettendo impegno durante le partite ma a quanto pare non basta, il 100% non basta, dobbiamo dare il 150% per salvarci, soprattutto quest’anno che il livello di torneo si è alzato. Dovremo fare in modo anche di portare gli episodi dalla nostra parte”.

“In estate si parlava di noi, nell’ambiente, come di una squadra forte, che poteva fare molto bene e convincere, ma a quanto pare ci abbiamo sbattuto il naso – ha proseguito il capitano -. Ora dobbiamo invertire subito il trend negativo, soprattutto come mentalità, e puntare dritti alla tutela della categoria. Dovremo essere meno belli e più concreti. Domenica non deve esistere più il fatto di perdere i contrasti e le seconde palle, se proprio non riusciremo a fare nostra l’intera posta in palio è ovvio che prenderemo il pareggio. La classifica va comunque mossa e per fare quanto, ripeto, non sarà una partita la prossima, ma una battaglia sportiva, nonostante la forza dell’avversario, di caratura e con dei valori davvero importanti”.

Noi abbiamo rispetto di tutti ma paura di nessuno – ha rimarcato Comotto -, sarebbe anche più facile giocare in un clima sereno e propositivo ma non posso e non possiamo dire niente ai tifosi. Ci possono stare, da parte della piazza, fischi e mugugni, sappiamo come funziona, il momento è quello che è visti classifica e risultati alla mano. Starà a noi fare in modo tale che sia tutto, e presto, diverso – ha concluso -. Del resto non andiamo in campo smarriti dal punto di vista tattico, l’organizzazione c’è, ma se su i contrasti andiamo a terra e arriviamo tardi sulla palla è logico che non si possono vincere le partite di calcio. I giovani? – la chiusura -. Possono darci tanto se ben guidati da noi più esperti ma non è facile per loro: c’è gente che è appena uscita dai circuiti Primavera e fare i conti con la terza serie over non è facile, la differenza è tanta rispetto al campionato tra pari età”.

p. g. 

 

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