“Basta con questa storia di strumentalizzare la sanità, in questo caso quella fermana, per logiche elettorali”. Non va per il sottile il direttore dell’Area vasta Licio Livini nel replicare al capogruppo della Lega in consiglio comunale, Gianluca Tulli, che ieri è tornato a far sentire la propria voce, critica, prendendo spunto dall’addio di Fabrizio Giostra al pronto soccorso di Fermo.
“Smentisco categoricamente la lettura che è stata data della nostra sanità e del nostro ospedale come un punto di passaggio per diventare primari e poi andarsene. Il caso di Giostra ha alla base delle motivazioni umane, personali. Il nostro primario ha deciso legittimamente di trasferirsi a Bologna per motivi familiari, personali dunque. E nessuno può permettersi di criticare una scelta dettata dal cuore. Certo, non nego, anzi ho sempre detto e ribadito che con lui perdiamo un grande professionista che nel corso degli anni ha saputo gestire in maniera impeccabile il suo reparto a cui ha anche dato moltissimo. lo ha saputo ringiovanire instaurando anche ottimi rapporti di collaborazione con le altre unità operative e con tutto l’ospedale. Sulla ricerca del nuovo primario avvieremo velocemente le procedure selettive. Cercheremo una figura che sia in grado di equivalere a Giostra. Nel frattempo, come previsto, individueremo un facente funzioni con i requisiti per guidare il pronto soccorso. Sappiamo che è un reparto delicato e quindi riporremo nelle procedure la massima celerità e attenzione.
Tornando alle critiche mosse alla sanità, vorrei ricordare che è di tutti noi, e tutti contribuiamo a renderla migliore. Ecco perché scagliarsi sistematicamente contro di essa, e soprattutto per motivi infondati e che trascendono le dinamiche sanitarie, a farci una brutta figura è tutto il Fermano. Certo, viviamo le difficoltà che il settore vive in chiave diffusa. Lavoriamo con i numeri che ci sono stati assegnati. Ma lo facciamo con responsabilità e con professionisti di primo livello che ogni giorno lavorano con dedizione e attenzione massima all’utenza. E questo i pazienti lo vedono, lo percepiscono e molto spesso sono i primi a collaborare (come ricordato dallo stesso Giostra) dando risposte con buoni servizi per una sanità pubblica, dunque gratuita. Purtroppo, però, nella sanità spesso si verifica quello che accade nel calcio: ci si sente tutti allenatori, tutti hanno una formula magica, migliore delle altre. Ma posso garantire che non è così semplice come qualcuno vuole far credere. Ma anche questo tanti cittadini responsabili lo sanno”.
r.c.f.
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