“Alla città serve un patto con i più giovani” queste le parole del segretario di Fratelli d’Italia Emanuele Morese che interviene sul tema dei disordini legati alla movida sangiorgese.
“Sarei molto cauto nel lanciare la croce addosso alle ragazze e ai ragazzi che popolano la nostra città dipingendoli come scapestrati intenti a demolire Porto San Giorgio che a detta del primo cittadino è, addirittura, terra di conquista. Perché a furia di lanciare questi messaggi si finisce per screditare la correttezza di tutti senza affrontare il problema nel profondo”.
“La prima cosa che c’è da chiedersi è – si interroga Morese – perché solo a Porto San Giorgio? Eppure siamo solo una delle tante città che hanno una forte componente giovanile in estate. Ogni fine settimana c’è un episodio poco edificante. Il secondo interrogativo invece è: quali punti di contatto ha la città con i più giovani? E come questi percepiscono la nostra città? Una volta c’erano dei progetti per rendere agevole lo scambio e la comunicazione tra amministratori, ragazzi e loro bisogni. Ricordo sommessamente la consulta dei giovani istituita proprio dal primo governo cittadino Loira e poi scomparsa”.
“Allora è chiaro che prima di andare sul giornale in stile Rambo a minacciare l’intervento della questura, già impegnata grazie al cielo su interventi di altro calibro come la lotta alla vera criminalità e allo spaccio di droga, la città dovrebbe interrogarsi su come affrontare il disagio giovanile in maniera più capillare. Il Covid ha ripopolato la città, suggerendo uscite di prossimità nel centro cittadino e questo rappresenta un’occasione ma, stiamo lavorando correttamente per favorire il sano divertimento dei più giovani e per reggere l’aspettativa che hanno?”.
“La movida affidata ai professionisti del settore ed incentivata dall’intervento pubblico può e deve essere una delle tante risposte da mettere in campo per indirizzare le energie dei più giovani in un divertimento sano e senza eccessi. Sicuramente una riflessione – spiega Morese di FdI – che questa amministrazione, sempre amica del comitato antirumore, dovrà porsi creando un vero e proprio patto tra la città e i più giovani. Così la città si impegna e fa di tutto per allinearsi alle esigenze delle ragazze e dei ragazzi, dimenticate da troppo tempo, e i giovani sapranno che c’è un limite alle bravate che non saranno più tollerate nel rispetto delle libertà di tutti i cittadini sangiorgesi. Sparate alzo zero da sceriffi non servono e non risolvono la questione”.
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