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Le nuove modalità di spaccio
ma la Polizia stringe la morsa:
scovata della cocaina in un cestino

FERMO - Sono state identificate quasi duecento persone e controllati più di cento veicoli. Rilevati alcuni tentativi di forzatura in appartamenti in passato occupati, forzature che però non hanno consentito di accedere agli alloggi. Rintracciato anche un ciclista 'pericolo' per la circolazione: è un clandestino
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di redazione CF

In una Lido Tre Archi ormai quasi senza turisti, gli agenti della Polizia di Stato hanno effettuato, anche nella serata di ieri, mirati controlli nel quartiere costiero di Fermo, controlli disposti dal Questore di Fermo, Rosa Romano, per confermare la presenza dello Stato e mantenere le condizioni di sicurezza ottenute con le ormai quotidiane attività di prevenzione e contrasto alla criminalità diffusa ed all’illegalità svolte da tutte le forze dell’ordine fermane.
Ma non solo. Infatti la Squadra Mobile ha proceduto ad ulteriori accertamenti per i gravi fatti recentemente avvenuti nel quartiere costiero a seguito dei quali l’ufficio investigativo della Questura ha, in brevissimo tempo, identificato ed assicurato alla Giustizia i responsabili degli episodi. Il riferimento è, ovviamente, solo per restare agli ultimi giorni, a una brutale spedizione punitiva e all’aggressione di un anziano disabile. Due fatti di sangue su cui la Polizia di Stato ha chiuso il cerchio in tempi record con tre arresti e altrettante denunce.

Tornando alle ultime ore, ieri sera, i poliziotti, con il supporto degli operatori del Reparto Prevenzione Crimine di Pescara e dell’unità cinofila della Guardia di Finanza hanno effettuato numerosi posti di controllo e controlli dinamici sia sulle vie di accesso al quartiere che nelle zone di aggregazione come pure presso gli esercizi pubblici.

“Sono state identificate – il resoconto fornito dalla Questura di Fermo – quasi duecento persone e controllati più di cento veicoli, in transito ed in sosta.
A bordo di una autovettura in transito è stato sottoposto a verifica un giovane fermano che procedeva con una andatura anomala e potenzialmente pericolosa. Il conducente, a seguito del controllo documentale è risultato sprovvisto della patente, per la mancanza della quale è stato sanzionato. Inoltre, in considerazione delle sue condizioni psicofisiche, è stato sottoposto al controllo del tasso alcolemico che è risultato più di tre volte superiore a quello consentito dalla legge per la guida ed è stato, pertanto, denunciato all’Autorità Giudiziaria. Infine, nella vettura è stata ritrovata una dose di cocaina che il soggetto ha dichiarato di detenere per uso personale; la droga è stata sequestrata ed il giovane segnalato alla Prefettura”.


“Tutti gli otto esercizi pubblici aperti del quartiere, bar, negozi etnici e sala giochi, come gli avventori, sono stati verificati dal personale specializzato della Polizia Amministrativa della Questura e sono in corso ulteriori accertamenti per approfondire alcune anomalie riscontrate.
Anche nel corso di questi controlli – aggiungono dalla Polizia di Stato – l’unità cinofila della Guardia di Finanza ha fornito un importante contributo. Infatti, all’interno di un cestino per l’immondizia, il fiuto del cane del Gruppo delle fiamme gialle di Fermo, ha ritrovato una confezione termosaldata che la Polizia Scientifica ha rilevato essere cocaina. Gli investigatori ritengono che la stessa possa essere stata temporaneamente nascosta dallo spacciatore alla vista degli equipaggi della Polizia di Stato o, più probabilmente, che in considerazione dei costanti controlli delle forze dell’ordine, gli spacciatori utilizzino nuovi metodi di cessione indicando all’acquirente, dopo il pagamento, il luogo dove recuperare la dose senza doverla consegnare di persona”. Una dinamica di spaccio su cui la Polizia lavora da tempo. Infatti anche a fine giugno, in uno dei consueti monitoraggi del quartiere, i poliziotti avevano trovato, anche in quel caso, della cocaina in una cassetta della pubblicità.

“Altrettanto fondamentale – rimarcano dalla Questura – è la collaborazione dei residenti nel quartiere. Uno di questi ha segnalato la presenza sospetta di alcuni soggetti sulla terrazza di un appartamento solitamente disabitato.
L’immediato controllo del personale della Polizia di Stato ha consentito di identificare i soggetti abitanti nell’alloggio, due stranieri noti alle forze dell’ordine e spesso rintracciati in appartamenti del quartiere abusivamente occupati i quali avevano, questa volta, ottenuto ospitalità da un connazionale che è temporaneamente tornato nel paese di origine cedendo loro la provvisoria disponibilità dell’alloggio.
Per quanto riguarda gli appartamenti abusivamente occupati che sono stati messi in sicurezza prima della stagione estiva, il personale della Squadra Mobile ha proceduto a verificare l’integrità delle chiusure di porte e finestre, rilevando alcuni tentativi di forzatura che però non hanno consentito di accedere agli alloggi, soprattutto grazie alla immediata segnalazione da parte dei residenti dei tentativi di occupazione e dei tempestivi interventi delle forze dell’ordine.
Inoltre, è stato rintracciato un uomo in sella ad una bicicletta segnalato al numero di emergenza della Polizia di Stato in quanto, con la sua andatura pericolosa e lunghe soste sulla carreggiata stradale, stava causando rallentamenti alla normale circolazione dei veicoli.
Il personale della Polizia, dopo brevi ricerche, ha fermato il soggetto, un magrebino  di circa 50 anni sprovvisto di documenti, in evidente stato di ebbrezza alcolica il quale pronunciava frasi sconnesse. Non riusciva a rimanere in piedi dimostrandosi oltretutto poco collaborativo nel corso della sua identificazione.
Per la sua incolumità e quella dei cittadini è stato, però, convinto, dopo lunghe discussioni, dagli agenti a salire sulla vettura di servizio per poi essere accompagnato in Questura dove sono stati rilevati numerosi precedenti a suo carico. Era ricercato da tempo da alcune Procure del territorio nazionale. Espletati gli accertamenti di rito, lo straniero, clandestino in Italia, è stato denunciato per l’inottemperanza all’Ordine del Questore di lasciare l’Italia e, subito dopo, a causa delle sue precarie condizioni psicofisiche determinate dall’abuso di alcool, affidato ai sanitari del locale nosocomio”.

 


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