Tentata estorsione a disabile,
imprenditore torna libero:
“Provato da questi mesi”

CRONACA - Silvano Laurenti era stato arrestato per un fatto avvenuto a settembre. Il tribunale di Ancona ha accolto il ricorso e ha revocato le misure cautelari. «Io in carcere per la violenza compiuta da altri, non potevo credere a ciò che mi stava accadendo»

 

polizia-ambulanza-118Arrestato per concorso in tentata estorsione ad un 77enne disabile, a Lido Tre Archi di Fermo, l’imprenditore edile Silvano Laurenti di Pieve Torina torna libero. Il legale dell’imprenditore, Andrea Agostini, aveva presentato ricorso e il tribunale di Ancona ha accolto la richiesta di revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari. Era stato arrestato, insieme a due tunisini, per un aggressione ad un disabile avvenuta nel settembre dello scorso anno.

«Sono felice perché torno finalmente in libertà, ma soprattutto perché vedo in motivazione riconosciuta la mia dignità professionale e personale – dice Laurenti -. Che gli arresti domiciliari vadano superati “con un reinserimento lavorativo e sociale, finalizzato anche ad evitare la compromissione irreversibile dell’impresa individuale svolta dall’indagato”, vuol dire avere compreso che un’impresa edile individuale non può rimanere paralizzata dal 26 settembre, data in cui sono stato privato in Fermo della libertà addirittura in carcere, per mesi senza che ciò si traduca non solo nella privazione del reddito, ma anche nell’avvio alla fine di un’intera vita lavorativa. Ma soprattutto mi conforta leggere che si è compreso la realtà dell’accaduto: “il contributo partecipativo materiale, come descritto nella stessa ricostruzione dei gravi indizi di reato, è caratterizzato da marginalità e non è espressivo di una pericolosità del soggetto che, si evidenzia, è incensurato”. Ciò nonostante mi sono trovato esposto alla gogna mediatica con tanto di nome e cognome e professione, io imprenditore edile di Pieve Torina in manette per un reato ignobile, come una tentata estorsione di gruppo per il pagamento di lavori contestati e per giunta pure con violenza in danno di un anziano disabile».

Laurenti aggiunge che «Non capivo e non credevo allora a quanto mi accadeva mio malgrado, io, mai un crimine in vita mia, messo in galera per la violenza di altri, come poteva essere? Mesi di privazione di libertà mi hanno molto provato nell’anima, ma ho sempre avuto fiducia che la verità pian piano sarebbe venuta a galla e oggi posso dire di avere finalmente ritrovato la serenità che mi mancava da tempo, quella di un uomo perbene».

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