Tirreno Adriatico, le voci
delle istituzioni al termine
della sesta tappa

CICLISMO - Il prefetto Filippi, il sindaco Calcinaro e l'assessore allo sport Scarfini commentano il passaggio della prestigiosa carovana a due ruote nel Fermano. Promozione per il territorio, ma anche disagi per la circolazione automobilistica, così come esternato da qualche utente della strada

Il prefetto di Fermo, Vincenza Filippi

di Leonardo Nevischi, Giorgio Fedeli e Paolo Gaudenzi

 

FERMO – Tirreno Adriatico, oltre ad una manifestazione sportiva anche e non da meno una festa di popolo.

Nonostante le dovute restrizioni anti Covid, sono stati infatti tanti i conterranei che, tra tv e strade interessate dal percorso agonistico prossime alle rispettive abitazioni, hanno potuto godere del transito di una kermesse dai contorni nazionali proiettata oltre i confini italiani.

La tappa è andata bene. Mi sembra che siano state rispettate tutte le norme anti Covid e nello stesso tempo si sia consentito al territorio di poter promuovere un’iniziativa sportiva di livello internazionale e mondiale – le parole nel dopo gara del Prefetto di Fermo, Vincenza Filippi -. Il mio ruolo è quello di contemperare entrambi gli elementi: il rispetto delle regole ed il normale svolgimento di alcuni eventi previsti dalla normativa”.

Il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, al termine della tappa di giornata

“Siamo orgogliosi che sia andato tutto per il meglio, anche perché c’è stato molto lavoro dietro: parecchi comitati, tanti gruppi di lavoro e l’organizzazione di una sala operativa integrata presso la Provincia, con tutti i rappresentati istituzionali che da ieri hanno seguito tutto il tragitto”.

Un commento alla giornata di sport arriva anche dal sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro. “Credo che la tappa di oggi sia stata la pubblicità migliore per un territorio che deve necessariamente pensare al domani. La diretta su Fermo è iniziata alle 13.15, quindi abbiamo avuto circa tre ore di promozione della nostra città a livello nazionale. Rai Sport, Rai 2 e Eurosport già solo in Italia fanno un milione di Auditel, soprattutto in questo periodo che tanti sono a casa per le norme Covid, inoltre c’erano 157 televisioni collegate per trasmettere in ben 190 paesi diversi. La Tirreno Adriatico è lo strumento migliore per la promozione e speriamo di poter continuare ad usufruirne anche in futuro. D’altronde, con Rcs ormai c’è una fiducia reciproca con la città di Fermo, per l’organizzazione delle tappe e penso che potremo collaborare nuovamente”.

L’assessore allo sport del Comune di Fermo, Alberto Maria Scarfini, sul palco a fine gara

“Nel gruppo non c’erano le forze per arrivare in volata. Ieri la tappa di Castelfidardo ha tolto tutte le energie ai ciclisti in gara – chiosa Calcinaro scherzando insieme a Roberto Ascani, sindaco di Castelfidardo presente all’arrivo di Lido -. Tuttavia avere il gruppo sfilacciato in tre parti ci ha permesso di avere più di una ripresa degli stessi paesaggi”.

Non poteva infine mancare la ricognizione dell’assessore allo sport comunale, Alberto Maria Scarfini.
“Il metaforico faro accesso su Fermo, e parte della provincia, come anche detto dal sindaco, rappresenta una grossa finestra sulle nostre realtà, nel primo pomeriggio protagoniste di ore di diretta in diversi canali televisivi, a catapultarci così in tanti angoli del pianeta. L’occasione è stata utile per mostrare ai più le nostre bellezze paesaggistiche, fatte di colline, campagne, scorci d’arte e non da meno mare e costa. Tutto il mondo ha quindi potuto saggiare il patrimonio naturalistico che ci contraddistingue da sempre, oggi enfatizzato da una competizione ciclistica internazionale, come la Tirreno Adriatico, di grandissimo valore competitivo e farcita dai più grandi ciclisti, per l’occasione in transito sulle nostre strade. Un grazie a tutta la squadra amministrativa e agli uffici comunali per il grande lavoro svolto, la manifestazione è stata infatti solo la punta dell’iceberg di una programmazione partita da settimane e sfociare con l’apice degli ultimi giorni, densi di lavoro logistico ed amministrativo”.

Le auto in coda sulla statale Adriatica al seguito del blocco stradale

Ma c’è anche chi, inevitabilmente, non ha affatto gradito il passaggio della corsa per il blocco della circolazione stradale che la gara ha comportato.

Una scelta, obbligata ovviamente, ma che comunque suscita reazioni, certo non gradevoli, a chi si trova in fila, magari all’andata o al rientro dal lavoro. “Con il Covid, senza pubblico, e anche con il blocco della circolazione”, la critica più gettonata tra gli automobilisti in coda.

E infatti, durante tutto l’arco temporale dello svolgimento della gara si sono registrate code e rallentamenti soprattutto lungo la statale Adriatica. Ma questo, si sa, nel Fermano, data la conformazione geografica del nostro territorio, e le diramazioni verso l’entroterra, ha subito provocato code anche sulle strade secondarie, a partire dalle Provinciali.

Molta gente residente lungo l’Adriatica – lo sfogo di C. V., un’automobilista in coda – non è potuta andare a lavorare. Siamo anche in zona rossa e tutte le forze dell’ordine, Protezione civile, ambulanze, elicotteri si sono messi a disposizione della corsa delle biciclette. Un’impresa prendere l’autostrada a Porto San Giorgio, idem a Porto Sant’Elpidio, missione impossibile andare a Fermo, un’impresa andare al lavoro per centinaia di persone solo per far passare la corsa delle biciclette in piena pandemia”. “Bloccati in auto, è assurdo – lo sfogo di S.C. -e anche i mezzi di soccorso hanno difficoltà a transitare. In un momento di emergenza da Covid, zona rossa, si bloccano ulteriormente delle città con le persone costrette a code interminabili per andare a lavoro. Noi siamo per il rispetto delle regole, sempre. Ma è assurdo che ci sia complicata in questo modo la vita, addirittura per andare al lavoro”.

Un altro momento relativo alle auto in attesa del passaggio dei ciclisti

 

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