Strappo in Confindustria Centro Adriatico, Mannini fa il ‘pompiere’: “Discutiamo nelle sedi opportune, si ritrovi spirito costruttivo”

INDUSTRIALI - La difesa del presidente Mariani e l'appello: "I nostri associati rimangano focalizzati su temi a cui tutti teniamo, incluso le imminenti elezioni del nuovo presidente di Centro Adriatico, e tutti ritrovino quello spirito costruttivo e condiviso finalizzato alla crescita delle nostre aziende e dell’associazione nel suo complesso"

Angiolo Mannini

“È con grande amarezza che leggo la rassegna stampa degli ultimi giorni, con articoli spesso ridondanti e strumentalizzati per attaccare il presidente Simone Mariani e gli organi direttivi di Confindustria Centro Adriatico. La Confindustria Centro Adriatico guidata da Simone Mariani per me, e molti altri imprenditori fermani, è stata un terreno fertile per condividere con altri associati esperienze e vision per le imprese e il territorio, acquisire competenze, portare avanti progetti di rilancio in materia di infrastrutture, riforme fiscali, incentivi e altro ancora, e non da ultimo preparare la strada per nuove aggregazioni a livello regionale per aumentare la nostra incisività nelle stanze del governo dove spesso vengono prese decisioni cruciali per la nostra sopravvivenza”. E’ il pensiero di Angiolo Mannini, componente del consiglio generale di Confindustria Centro Adriatico, al centro in questi giorni di una diatriba all’arma bianca dopo la cacciata di Santori e Luciani.

“Dagli articoli dei giornali degli ultimi giorni stiamo assistendo a una vera e propria battaglia mediatica, fatta di proclami, azioni legali, rese dei conti e chi più ne ha più ne metta. Un uso improprio della stampa, che spesso distorce la realtà, con il risultato di allontanare quella che potrebbe essere una risoluzione pacifica e condivisa dei problemi. In Confindustria Centro Adriatico esistono sedi e procedure per confrontarsi su ogni tema di interesse comune, così come sono esistono regole e poteri ben delineati per gli organi associativi, concordati e sottoscritti da tutti e che tutti sono tenuti a rispettare. Ho sempre ritenuto che – aggiunge Mannini – le diverse opinioni debbano essere discusse nelle sedi istituzionali a questo designate, sulla base di regole condivise, del dialogo e confronto di coloro ivi delegati a rappresentare gli associati. In ogni democrazia che si rispetti, le decisioni collegiali vanno rispettate e l’autorità degli organi a questo preposti non può essere messa in discussione quando gli esiti non sono quelli desiderati. Tantomeno è al di là di ogni prassi il riaprire tematiche già definite portando la questione su canali estemporanei, come la stampa, al fine di ricercare un consenso mediatico, anche questo al di là di ogni logica associativa in Confindustria. Noi imprenditori, fermani, ascolani, marchigiani, tutti insieme, vogliamo ritornare a discutere delle prospettive di rilancio economico e sociale delle nostre imprese, a prescindere dal territorio, in uno dei momenti più difficile e critici per gli imprenditori locali che oltre alla crisi economica che da anni già colpisce la nostra economia stanno ora fronteggiando uno tsunami causato dalla recente pandemia. Il mio augurio è che i nostri associati rimangano focalizzati su temi a cui tutti teniamo, incluso le imminenti elezioni del nuovo presidente di Centro Adriatico, e che tutti ritrovino quello spirito costruttivo e condiviso finalizzato alla crescita delle nostre aziende e dell’associazione nel suo complesso”.

 

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