di Andrea Braconi
L’attesa risposta del sindaco Ciaffaroni sul caso del Rifugio Rubbiano “non c’è stata”. E così la minoranza ha deciso di abbandonare l’aula consiliare (dislocata last minute in un altro immobile dopo l’aut aut del parroco sulla Chiesa di Sant’Andrea). È accaduto in occasione dell’ultima assise comunale, quando da ordine del giorno doveva essere discussa l’interrogazione dei consiglieri Petrocchi, Gradozzi e Mori del gruppo ‘Ama il tuo paese’.
Gli stessi avevano precedentemente richiesto per iscritto la documentazione per avere, specificano, “un quadro chiaro, completo ed esaustivo”. “Documentazione mai consegnata e, anzi, con nota a firma del sindaco del 10 maggio 2021 protocollo 3266 – spiegano dall’opposizione – veniva comunicato che tali richieste ‘…non sono accolte…’.
Inoltre, nella documentazione che l’Amministrazione deve tenere a disposizione dei consiglieri comunali nei giorni precedenti il Consiglio, al punto in questione presentava la proposta n. 19 priva di testo.
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Per Petrocchi, Gradozzi e Mori l’atteggiamento del sindaco “non farebbe chiarezza sull’argomento. I gestori del rifugio Rubbiano potessero aver ragione anche alla luce della deliberazione di indirizzo politico n. 40 del 24 maggio 2021, con la quale si stabiliscono le linee guida per la riassegnazione della gestione del rifugio, dove di fatto vengono prese in considerazione le richieste fatte all’epoca dai precedenti gestori, mai accolte dall’Amministrazione comunale”.
Per questi motivi, ritenendo “inutile ascoltare giustificazioni senza aver potuto visionare gli atti”, i consiglieri di minoranza sono usciti dall’aula. “Siamo ancora in attesa di conoscere – aggiungono – l’autore materiale della modifica che fu apportata alla deliberazione n. 26 pubblicata in data 15 aprile 2021, nella quale veniva indicato l’importo della polizza a garanzia della copertura dei danni dell’immobile di euro 60.000 e successivamente, in data 17 aprile 2021, fu notata una correzione del file Pdf nativo digitale indicante l’importo della polizza a garanzia della copertura dei danni dell’immobile di euro 600.000, fatto che ci sembra essere di enorme gravità”.
A tali interrogativi, va ribadito, il sindaco Ciaffaroni all’epoca dei fatti aveva scelto di non rispondere anche alla redazione di Cronache Fermane. Aspetti sui quali a distanza di mesi, come dimostrato anche in occasione dell’ultimo Consiglio comunale, non è stata fatta ancora chiarezza.
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