Tragedia durante l’arrampicata: 30enne muore dopo una caduta di oltre 100 metri, salvo l’amico

MONTEFORTINO - E' accaduto a Pizzo di Berro, nella gola dell'Infernaccio (Montefortino). Per il recupero della salma, in zona impervia, è intervenuta l'eliambulanza. Sul posto gli operatori del Soccorso Alpino di Montefortino e dalla Croce Azzurra dei Sibillini, partiti dal Presidio Integrato di Amandola - LE FOTO

 

di Paolo Paoletti e Maria Nerina Galiè

 

Ancora un dramma nel territorio di Montefortino. Il tutto a meno di 24 ore dall’incidente in un cantiere edile costato la vita al 56enne Luigi Fares.

Questa volta a perdere la vita, a seguito di una tragica caduta da oltre 100 metri, durante un’arrampicata, è stato Mattia Orsi, 30enne di Fabriano con una grande passione per la montagna. 

Doveva essere un sabato all’aria aperta, immersi nella natura dei Sibillini per Mattia e un suo amico che si sono recati,  stamane 25 settembre, a Pizzo Berro, nella gola dell’Infernaccio, nel territorio di Montefortino, al confine con Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Una delle tante escursioni che il giovane fabrianese aveva in programma.

Qualcosa è andato storto. I due sono precipitati nel vuoto. Uno è riuscito a salvarsi mentre per Mattia non c’è stato nulla da fare nonostante fosse un grande appassionato di montagna ed escursionista di esperienza. 

Tempestivo l’intervento e la mobilitazione del Soccorso Alpino di Montefortino che ha raggiunto il luogo della caduta, quanto mai impervio.

Le squadre sono partite dal Presidio Integrato di Amandola costituito dal Soccorso Alpino di Montefortino e dalla Croce Azzurra dei Sibillini, recentemente inaugurato alla presenza di Guido Bertolaso.

Il giovane che se l’è cavata,  è stato subito affidato alle cure dei sanitari. Mattia invece, nella caduta, ha riportato traumi che purtroppo non gli hanno lasciato scampo.

Vista l’impossibilità di raggiungere, con i mezzi di terra, il punto dove si trovava il corpo del giovane è stata allertata l’eliambulanza, che interviene proprio per quello che in gergo si definisce “recupero in zona impervia”: il 30enne, dopo la tragica caduta, si è fermato alla base di una parete della montagna.

“Icaro 2” si è pertanto alzato in volo dalla base di Fabriano fino ad arrivare sopra al luogo della disgrazia, per poi vericellare il personale specializzato a questo tipo di operazioni. Una volta recuperata la salma del ragazzo, l’eliambulanza è atterrata a Frontignano (Macerata), in attesa delle direttive del magistrato di turno. Sul posto anche i Vigili del fuoco di Amandola, mentre a Frontignano erano presenti i Carabinieri.

In poche ore la notizia della morte di Mattia si è diffusa tra amici ed amanti della montagna che con lui condividevano questa passione. Tantissimi i messaggi di cordoglio e incredulità. 

 

 

 

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