di Giorgio Fedeli
Tre incendi in quattro giorni ad Amandola. I primi due lunedì scorso, pochi minuti l’uno dall’altro, a distanza di poche centinaia di metri. Il terzo, che ha carbonizzato un’Audi, un’Ape, ieri pomeriggio nel parcheggio coperto ‘San Francesco’ (un motorino parcheggiato a poca distanza ha, invece, subìto danni da calore). E l’ipotesi che nel comune montano si aggiri un piromane si fa sempre più fondata. In effetti, già con i primi due incendi di lunedì scorso, gli investigatori dei vigili del fuoco e dei carabinieri, proprio per la stretta correlazione temporale e geografica, avevano sospettato che la natura dei roghi fosse dolosa, e che ad appiccare i fuochi fosse stata un’unica mano. E dopo l’incendio di ieri questa pista prende sempre più piede.
Ieri pomeriggio, infatti, i vigili del fuoco del distaccamento di Amandola sono stati chiamati a intervenire nel parcheggio di San Francesco per due veicoli in fiamme: un’Audi e un’Ape, di un unico proprietario. Domate le fiamme, che hanno danneggiato anche un ciclomotore parcheggiato dietro ai due veicoli, sono subito partite le indagini. Sul posto, il direttore vicecomandante dei vigili del fuoco Ivan Procaccini e i carabinieri della stazione di Amandola, con la compagnia di Montegiorgio guidata dal capitano Massimo Canale. Un lavoro a quattro mani, quello degli inquirenti di Vigili e Arma, per cercare di risalire alla natura e alle cause degli incendi. Tutto lascia propendere per una stretta correlazione tra i roghi, e si teme che ad appiccare il fuoco sia stata un’unica mano, quella, appunto, di un piromane.
Domate le fiamme, sono subito scattati i rilievi dei vigili del fuoco. Dallo studio degli elementi, della zona e dei segni lasciati dal fuoco sui veicoli, sembra non ci sia dubbio sulla natura dolosa del rogo. E’ molto probabile, infatti, tanto per dirne una, che nel parcheggio sia stato usato anche un accelerante delle fiamme, insomma un liquido combustibile. L’area interessata dall’incendio è stata posta sotto sequestro ma il parcheggio resta comunque fruibile. La struttura, infatti, non ha subìto danni strutturali ma solo danneggiamenti da fumo. I vigili del fuoco hanno interdetto l’uso dell’impianto elettrico. Fuori uso lo scarico della pioggia che si è fuso. Un lavoro di indagine a quattro mani, si diceva, tra Vigili e carabinieri. I militari dell’Arma, infatti, stanno cercando ogni elemento utile a ricostruire l’accaduto, da eventuali immagini di videosorveglianza a possibili testimoni oculari per cercare di mettere il prima possibile la parola fine all’inquietante sequela di incendi che sta comprensibilmente provocando ansia e preoccupazione nella comunità amandolese.
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