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Gran finale per il progetto ‘Cuspide della Triade sacra’, Luciani: “Visti gli ottimi riscontri sarà certamente riproposto in futuro”

FERMO - La giornata è stata anche l'occasione per la costituzione dell'associazione di cuochi Acir per la quale si è tenuta la prima assemblea legislativa nata per raggruppare associazioni con professionisti che vogliono aiutare le nuove leve

 

 

di Serena Murri

Il progetto ‘Cuspide della Triade sacra’ inserito all’interno dell’iniziativa regionale ‘Dalla ‘Vigna alla Tavola’ si è chiuso ieri all’Astoria di Fermo con una grande serata. Al centro dell’iniziativa i tre elementi della Cuspide della triade sacra, ovvero vino, olio e cereali. Il progetto contava 10 ristoratori e 10 eventi spalmati su tutto il territorio fermano, con il coinvolgimento di 26 cantine. Fra gli attori coinvolti nel progetto, ideato da Anastasia Nicu e guidato da Emanuele Luciani, vi erano l’Associazione Cuochi, l’Associazione Sommelier ed il Laboratorio Piceno della Dieta Mediterranea.

La serata di ieri all’Astoria, ha chiuso ufficialmente quello che si può definire un esperimento riuscito e che, a quanto hanno detto gli organizzatori, visti i riscontri, verrà certamente riproposto anche in futuro. E non solo. Grazie all’impegno in prima linea degli organizzatori Emanuele Luciani e Anastasia Nicu, la giornata di ieri è stata scelta come occasione per la prima assemblea nazionale dell’Associazione Cuochi ACIR. 

Guido Tassotti, oltre che titolare dell’Astoria, è anche capofila del progetto, insieme ad una cordata di ristoratori con l’obiettivo di far conoscere il vino e le eccellenze gastronomiche che diventano insieme veri e propri ambasciatori del Fermano e delle Marche: «Il progetto -ha spiegato Tassotti durante la serata- è nato per aiutare due categorie particolarmente colpite dalla pandemia, i ristoratori e i produttori di vino. Per i ristoratori era importante fare promozione, per un territorio che sta soffrendo ulteriormente. Abbiamo voluto aderire a questa iniziativa come associazione cuochi». Ieri, si celebrava anche la costituzione di un’altra associazione di cuochi per la quale si era tenuta ieri la prima assemblea legislativa, denominata Acir, nata per raggruppare associazioni con professionisti che vogliono aiutare le nuove leve.

Ancora una volta, protagonista della tavola è stato il vino che hanno esaltato il menu pensato per la serata, ogni calice è stato presentato dal Presidente regionale Ais Stefano Isidori. I vini nel menu: Olimpus Passerina Brut 2020, Colli Ripani; Offida Pecorino Doc 2020, Villa Imperium; Il Vicolo Marche IGT Rosato 2020, Colli Ripani; Granarijs Rosso Piceno DOC 2017, Rio Maggio; Terre di Offida Passerina Passito DOC 2011, Colli Ripani.

Fra le autorità presenti ed i comuni che hanno ospitato gli eventi, il sindaco di Lapedona Giuseppe Taffetani e non poteva mancare il saluto del sindaco, Paolo Calcinaro: «Vedo la presenza di molto territorio e di operatori enogastronomici e del turismo, fa piacere che la cucina possa essere punto di riferimento per turismo ed economia. Speriamo che il momento continui ad aiutarci. Non si può pensare all’enogastronomia senza quelle tante realtà che l’hanno vissuta. Oggi siamo in una situazione diversa rispetto ad un anno fa ma non dobbiamo sottovalutarla. Non voglio tornare alle chiusure. Tutti quanti devono fare la loro parte, nei controlli e nel rispetto delle regole. Non bisogna tornare alle chiusure per il sistema Italia della ristorazione che vede nel turismo una bella fetta del proprio PIL».

Fra le autorità regionali, era presente la consigliera regionale alle Pari opportunità Maria Lina Vitturini e direttamente dal Consiglio regionale, è arrivato anche il consigliere Marco Marinangeli: «Porto i saluti del vice Presidente dell’Assemblea Legislativa, Carloni, l’iniziativa da lui voluta ha innescato un meccanismo che ha prodotto un grande risultato. Siamo partiti da una base di 600 mila euro, per coprire tutte le 21 domande, ne abbiamo aggiunti ulteriori 400 mila, per 341 eventi e 300 cantine in tutta la regione. Siamo riusciti a far girare questa filiera e tutti i suoi attori. Oggi certifichiamo che la scelta dell’Amministrazione regionale era vincente. Il merito va agli operatori che sanno fare impresa. È la testimonianza di come pubblico e privato si siano sempre confrontati con gli operatori attraverso un costante confronto grazie al quale è stato possibile partorire queste idee.»

 

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