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Via la zona rossa da Sant’Elpidio Morico. L’emozione e la tenacia di Gualtieri: «Torneranno anche le nuove generazioni» (Video e Foto)

MONSAMPIETRO MORICO - Questa mattina la riapertura con il taglio del nastro. Presenti il prefetto Vincenza Filippi, l'assessore regionale Guido Castelli e il presidente della Provincia, Michele Ortenzi. Con loro le più alte cariche militari del territorio e un nutrito gruppo di vigili del fuoco. Toccanti le parole di alcuni residenti
L'apertura della zona rossa a Sant'Elpidio Morico di Monsampietro Morico

servizio di Francesco Silla

Via le transenne e taglio del nastro a Sant’Elpidio Morico, frazione di Monsampietro Morico. Da oggi la zona rossa è ufficialmente chiusa e il borgo può tornare ad essere abitato. Dopo sei anni, la frazione di Monsampietro Morico viene, dunque, riaperta per essere visitata e vissuta di nuovo. Questa mattina, al taglio del nastro, oltre alla sindaca Romina Gualtieri, il prefetto Vincenza Filippi, l’assessore regionale alla Ricostruzione, Guido Castelli e il presidente della Provincia, Michele Ortenzi. Con loro anche le forze dell’ordine, il parroco e i vigili del fuoco, protagonisti assoluti in quei mesi drammatici del sisma e del post terremoto.

Ascolta la notizia:

La sindaca Gualtieri ci ha tenuto a sottolineare il lavoro fatto e l’impegno che richiede l’amministrazione di piccoli comuni come Monsampietro Morico, a maggior ragione dopo il sisma che ha colpito il paese e le sue frazioni: «Ringrazio le forze dell’ordine che ci hanno aiutato in questi anni e le istituzioni presenti. Dopo quella notte del 24 agosto abbiamo dovuto perimetrare questa frazione per renderla zona rossa. L’accelerazione alla riapertura, dopo anni di problematiche burocratiche, c’è stata con l’ordinanza 127 del primo giugno 2022. Abbiamo lavorato con il commissario Legnini che ha dato più responsabilità a noi sindaci del cratere. Alcune case sono state completate e ricostruite, altre messe in sicurezza, vi erano attività commerciali e spero che questo sia un punto di ripartenza per attirare di nuovo i cittadini. Voglio che venga tutto rispristinato come prima di pandemia e sisma. Le nuove generazioni dovranno e vorranno tornare ad abitare qui».

Le ha fatto eco il presidente della Provincia, Michele Ortenzi: «Queste mura ci parlano e ci tramandano storie importanti. La cosa fondamentale è il nostro legame con questi borghi, appartenenti alla nostra identità, che con queste riaperture viene ripristinata». Intervenuto, si diceva, anche l’assessore Guido Castelli: «Uscendo dall’emergenza siamo riusciti a programmare e progettare. Ero sindaco anche io sei anni fa. So bene quali siano i carichi di responsabilità, che oltre che amministrativi e di governo, della paura. Questa operazione di aperture è in scia col nostro obiettivo: uscire dall’emergenza per entrare in una logica di programmazione e progettazione. I lavori sono molti, ma la strada è quella giusta». Le difficoltà che i sindaci del cratere mi hanno riportato – il punto del prefetto Vincenza Filippi – sono molte. Vorrei che fosse tutto più veloce. Lo Stato c’è e c’è stato attraverso gli interventi delle forze dell’ordine. I sindaci in questi casi fanno la differenza».

Alcune famiglie sono già pronte per tornare nelle case messe in sicurezza. Altre, grazie alla cessazione della zona rossa possono iniziare i progetti di ricostruzione e ristrutturazione, come le famiglie di Catia, che sa già che i lavori inizieranno a febbraio, e Cristina, quest’ultima abitante di Roma, ma residente tutte le estati nel borgo di Sant’Elpidio Morico: «non vogliamo che si perda il legame, qui ci siamo cresciuti. Non vediamo l’ora di poter tornare».


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