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Caro bollette, imprese a rischio. L’allarme di Scheggia e Sebastiani: «Così non si può andare avanti»

CRISI - Le imprese del Fermano stanno subendo l'aumento dei costi dell'energia e del gas ed il quadro desta preoccupazione. A riguardo abbiamo sentito Vinicio Scheggia, di Scatolificio Scheggia Vinicio & C. S.a.s., e Franco Sebastiani, titolare del Fustellificio Alpha, entrambi soci della Cna di Fermo

 

di Alessandro Luzi

Nel distretto Fermano cresce la preoccupazione per l’aumento del costo dell’energia e del gas. Infatti, oltre a colpire i singoli cittadini, sono gli imprenditori a trovarsi nell’occhio del ciclone. Il clima di incertezza diffuso derivato dalla pandemia e le misure restrittive per contenere i contagi da Covid-19 avevano inciso fortemente sul distretto imprenditoriale della provincia. Dopodiché, mentre si iniziava a scorgere la luce in fondo al tunnel, ecco una nuova stangata che alimenta nuove ombre sul tessuto economico e sociale.

Intanto, nonostante i pressing dei principali partiti politici e delle associazioni di categoria, dal governo tutto tace, o quasi. Per ora sono state varate soltanto delle linee guida per contribuire a ridurre il consumo del gas. Ancora non basta. Serve al più presto applicare una strategia europea comune e, allo stesso tempo, ogni governo deve lavorare sulle specificità del proprio Paese. Chiedere ulteriori sforzi a cittadini e piccole medie imprese, già stressati dalla pandemia, sarebbe un’ulteriore vessazione. Del resto non sono certo quest’ultimi a determinare i mutamenti del quadro geopolitico internazionale, pertanto occorrono aiuti incisivi per sostenere le attività economiche e tutelare famiglie e lavoratori.

Vinicio Scheggia

Il grido di allarme è stato lanciato anche dagli stessi imprenditori. A riguardo abbiamo sentito Vinicio Scheggia, di Scatolificio Scheggia Vinicio & C. S.a.s., e Franco Sebastiani, titolare del Fustellificio Alpha, entrambi soci della Cna di Fermo. Scheggia si ritiene amareggiato e critica aspramente la classe politica: «Stanno facendo campagna elettorale senza rendersi conto che siamo in una situazione complicatissima. Se non verranno adottati dei provvedimenti al più presto le filiere saranno costrette ad abbassare le saracinesche perché i costi dell’energia sono insopportabili. Fino a giugno avevo un contratto per l’energia a tariffa fissa, poi trasformata in variabile. Mediamente pagavo una cifra prossima ai 3.500 euro». Poi l’amara sorpresa: «L’8 di agosto ho ricevuto una fattura di 8.060 euro nonostante la mole di lavoro del mese di luglio rispecchiasse l’andamento medio. Ho chiesto delucidazioni e mi hanno risposto che il prezzo è più che raddoppiato. Addirittura la fattura del mese di agosto, nonostante le tre settimane di ferie, è di 10.681 euro. Con i miei margini di guadagno non riesco a coprire queste cifre. Ho una decina di dipendenti; qui a rischiare non sono soltanto gli imprenditori. Ho stimolato la Cna di Fermo a organizzare una manifestazione di protesta a Roma. Se le aziende chiudono e le famiglie vanno in difficoltà la guerra la perdiamo noi. Come se non bastasse anche i miei fornitori hanno incrementato il prezzo dei prodotti del 25%. Il governo deve escogitare delle soluzioni, lavorare così è insostenibile».

Il quadro, infatti, è a dir poco preoccupante. In una nota diramata dalla Cna di Fermo, basata sulle stime della Cna Marche, si evidenzia il rapporto il consumo di energia nella nostra regione ed i costi. Tra gennaio e luglio la richiesta di energia elettrica è stata pari a 4.349 Mwh con una spesa di 1 miliardo e 238 milioni di euro. Nello stesso periodo, lo scorso anno il consumo si era fermato a 4.237 Mwh di energia, con una spesa di 313 milioni di euro. Un incremento che desta apprensione. Per quanto riguarda il gas la situazione non cambia, infatti per le aziende i costi sono quadruplicati.

Franco Sebastiani

Anche Sebastiani pone l’accento sull’azione di governo e chiede dei controlli più certosini sull’andamento sul costo di luce e gas: «Le cifre delle bollette dell’energia di fatto sono quintuplicate. Data la complessità del momento, gradirei conoscere almeno i fattori che hanno generato questi aumenti. Incrementare i prodotti in questo modo è insostenibile. Intanto notavo che l’Eni ha registrato dei ricavi cospicui grazie alla vendita del gas a un prezzo maggiorato rispetto a quello di acquisto. A mio avviso il costo di un bene principale come l’energia deve essere regolamentato. È un bene di prima necessità per tutte le imprese e cittadini quindi lo Stato dovrebbe tutelarci da eventuali speculazioni e garantire stabilità. Con queste cifre è difficile andare avanti e a rischiare sono soprattutto le piccole e medie imprese».



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