«Non si può che restare basiti di fronte alla risposta che ha dato il vicesindaco Torresi ad un problema della città addossando la colpa agli “imbecilli” (così sono stati da lui definiti i ragazzi di 14/15 anni) e dicendo che non ci sono soluzioni. Sarebbe stato meno offensivo parlare di ragazzi goliardici o leggeri o dispettosi…Ma ognuno è libero di adottare il proprio metro di misura. In ogni caso la scala mobile di via delle Mura non funziona bene da anni. Sarebbe compito dell’amministrazione comunale trovare una soluzione: non si può dire, nel XXI secolo, che non ce ne siano… Con tutte le innovazioni tecnologiche che abbiamo, non è possibile che se una scala mobile si blocca (come è giusto che sia per questione di sicurezza) non ci sia un sistema che la possa sbloccare senza intervenire fisicamente. Probabilmente si tratta solo di sostituirla o sostituire il sistema di controllo». Inizia così una lettera firmata da alcuni residenti, e inviata alla nostra redazione, sul casus belli delle scale mobili che collegano i maxi-parcheggi al centro della città, da troppo tempo oggetto da criticità, con l’assessore Torresi che, nel fornire spiegazioni sui continui blocchi, ha attribuito le responsabilità ad alcuni ragazzi (“imbecilli”) che si divertono a premere il tasto di arresto, previsto sulle scale per legge. E a quelle di Torresi hanno fatto seguito le parole del sindaco Calcinaro che ha invitato i giovani non solo a non premere quel pulsante ma anche a invitare chi lo fa a desistere perché «quale sarebbe il divertimento?».
Bene, tornando alla lettera, e a come risolvere il problema, i residenti, pur rimarcando che lo spirito della missiva è quello di spronare l’amministrazione a trovare una soluzione, non accettano la versione fornita da Torresi: «Basta consultare i motori di ricerca per trovare delle soluzioni concrete. E infatti si può leggere sul web che altri Comuni combattono con queste problematiche ma appunto stanno prendendo provvedimenti. Ad esempio, sembra che Siena già da qualche anno abbia presentato un progetto di telecontrollo da remoto per le 44 scale mobili della città: un sistema con tecnologia Gsm/Gprs/2G che permette il riavvio dalla sala di controllo di tutti i tratti degli impianti meccanici accorciando i tempi di ripristino della scala mobile in modo che il servizio possa essere a ciclo continuo. Ma oggi ci sono addirittura sistemi di telecontrollo attraverso semplici app che non solo segnalano il malfunzionamento (con delle notifiche) ma permettono anche di monitorare da remoto la situazione con telecamere ed intervenire con un semplice clic per riavviare la scala mobile, i tappeti mobili o l’ascensore. Non sarebbe quindi necessario (come ha dichiarato il vicesindaco) impegnarsi in prima persona o impegnare addirittura il sindaco e gli altri assessori a recarsi sull’impianto con tanto di chiavi per sbloccarlo… Sindaco e assessori dovrebbero piuttosto fare altro: ad esempio ricerca, studio, proposte. Siena è solo un esempio di come ci si possa attivare per trovare soluzioni e non è l’unica città italiana ad avere le scale mobili in centro. Perugia le ha da più di 30 anni. E altre città godono di questo servizio o simili (tappeti mobili, ascensori, ecc.). Allora, la domanda che sorge spontanea è: gli “imbecilli” sono solo a Fermo? In ogni caso, al di là di ogni polemica, questa segnalazione serva da sprone all’amministrazione comunale nel cercare soluzioni. Speriamo che Fermo possa risolvere questo annoso problema visto che quella scala mobile rappresenta non solo un biglietto di ingresso della città per i turisti ma anche un servizio per gli abitanti di un centro storico già troppo difficile da vivere. E di anziani, con buste della spesa, che faticano a fare le scale di via delle Mura ne abbiamo incontrati fin troppi».
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