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Violenza sulle donne, il questore Romano e il sindaco di Macerata Parcaroli firmano il ‘Protocollo Zeus’ (Le Foto)

FERMO - Il progetto in argomento, prevede che quando il Questore emette un decreto di ammonimento per stalking e maltrattamenti (così detti “reati sentinella”) informa la persona ammonita della possibilità di sottoporsi ad un programma di prevenzione organizzata dai servizi del territorio. Il trattamento è volto al miglioramento della gestione delle emozioni, nella convinzione che intervenire all’inizio della spirale della violenza è determinante far prevenire la degenerazione dei primi atti, affinchè colui che li ha commessi possa “fermarsi prima”

 

di Leonardo Nevischi

Questa mattina, nella sala conferenze della Questura di Fermo, il Questore Rosa Romano ed il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, capomaglia per l’intera regione Marche delle strutture maltrattanti, hanno firmato il “protocollo Zeus” , ovvero un provvedimento che mira ad intervenire precocemente su fenomeni di violenza, quando ancora le condotte non sono penalmente rilevanti, attraverso la misura di prevenzione dell’Ammonimento del Questore per stalking e maltrattamenti (così detti “reati sentinella”), che è un “ultimatum” nei confronti dei maltrattanti e dà agli uomini autori di oppressioni contro le donne la possibilità di accedere a percorsi di recupero.

Il progetto in argomento informa la persona ammonita della possibilità di sottoporsi ad un programma di prevenzione organizzata dai servizi del territorio. Il trattamento è volto al miglioramento della gestione delle emozioni, nella convinzione che intervenire all’inizio della spirale della violenza è determinante per prevenire la degenerazione dei primi atti.

Il Questore Rosa Romano

«Siamo la 56esima Questura in Italia a firmare questo protocollo, la seconda nella regione Marche e questo ci rende orgogliosi – ha esordito il Questore -. Fino ad oggi avevamo due tipi di ammonimento: quello “a distanza” per i reati persecutori e per le violenze domestiche, dove l’istanza può essere fatta in maniera anonima da chiunque, e un altro “d’ufficio” per le liti in famiglia. Dall’8 marzo 2021 è stato introdotto dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei carabinieri anche l’applicativo scudo, ovvero un supporto che hanno le pattuglie sul territorio quando intervengono per una lite in famiglia: mentre prima la questione veniva affrontata in maniera bonaria, ora invece si entra in archivio e in caso di recidiva si decide se intervenire con un ammonimento d’ufficio. E proprio per prevenzione che certi comportamenti possano sfociare nel penale, ci siamo resi conto che l’ammonimento è un deterrente ma non esiste un provvedimento che si prende cura del soggetto maltrattante, il quale probabilmente ha un vissuto complicato. Con ‘Zeus’ (nome che deriva dal Dio greco non disdegnava di usare la violenza per primeggiare) cerchiamo finalmente di rieducare e riabilitare la persona che ha delle devianze. E dal monitoraggio fatto nelle altre questure, nel 85% dei casi ha sortito un esito positivo».

«Noi organi di prossimità dobbiamo veicolare il più possibile questo messaggio alla cittadinanza con la deterrenza – è stato il messaggio del sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, il quale ha poi ricordato un episodio capitatogli nello svolgere la sua professione da avvocato -. Un giorno una donna venne da me tramite una collega di lavoro e denunciò una violenza perpetrata che subiva tramite internet e che era sfociata in richieste estorsive. Da quando si presenta la denuncia a quando si fanno le verifiche ci sono delle tempistiche dilatate e la denunciante è particolarmente vulnerabile, pertanto ‘Zeus’ è anche è la chiave per tutelare queste figure».

Molto sensibile alla tematica della parità di genere anche il presidente della provincia di Fermo, Michele Ortenzi, che ha giudicato il ‘protocollo Zeus’ «un’arma fondamentale a nostra disposizione per supportare i soggetti violenti: è necessario che tutti i nostri comuni siano uniti con le istituzioni, le famiglie e le scuole per fare prevenzione a 360 gradi».

Il sindaco di Macerata Parcaroli e il presidente della provincia di Fermo Ortenzi

Un protocollo che è partito da Macerata ed è arrivato a coinvolgere tutte le cinque questure delle Marche. La prima firma è stata siglata martedì in Ancona, poi sarà la volta di Ascoli Piceno e Pesaro. «Ringrazio l’ambito territoriale sociale n.15 che ha promosso questo progetto – ha evidenziato il sindaco Parcaroli -. In ogni provincia sarà presente uno sportello Cuav (centro uomini autori di violenza), con l’obiettivo di recuperare soggetti maltrattanti, facendoli uscire dal ciclo della violenza e immettendoli sulla strada giusta per gestire la loro rabbia. Nel centro di Macerata già si sono iscritte 7 persone e sono certo che pian piano avremo ancora più successo. La prevenzione e l’educazione deve nascere dalle famiglie, poi dalle scuole e, in caso di fallimento, ora c’è questo protocollo, che non è obbligatorio ma consigliato. Solo lavorando in maniera sinergica otterremo dei risultati».

A fare eco al sindaco di Macerata è il dirigente della divisione Anticrimine della Questura, Francesco Costantini, che ha annunciato che «verranno fatti dei convegni per aumentare la sensibilità su questa tematica» ed inoltre ha spiegato come «nel 2022 gli ammonimenti siano stati in aumento rispetto agli anni precedenti (23), ma questo è un dato positivo perché sta a significare che le donne sono sempre più propense a denunciare violenze. Con l’aumento dei provvedimenti è aumentato anche il contenzioso, ma questo non ci spaventa».

Ha parlato di cifre anche la presidente della Commissione regionale alle Pari Opportunità Maria Lina Vitturini, che ha evidenziato come «il rapporto delle violenze di genere riferito al 2020-2021 presenta ancora numeri altissimi e solo negli ultimi 5 anni nella nostra regione si sono registrate cinque vittime. A settembre 2022 – ha proseguito – è stato firmato un accordo tra regioni e il dipartimento Pari Opportunità nazionale e sono stati istituiti 40 milioni di euro per le case rifugio e 9 milioni per centri antiviolenza per uomini. Il ‘protocollo Zeus’ nelle Marche è fondamentale: siamo pionieri, è un campo ancora inesplorato, ma ci auspichiamo che possa servire per prevenire».

Presenti al momento della sigla del Protocollo anche il procuratore della Repubblica Raffaele Iannella, il viceprefetto Giovanni Todini per la Prefettura di Fermo, il presidente della Commissione Provinciale alle Pari Opportunità Francesca Palma, il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri Gino Domenico Troiani e il comandante provinciale della Guardia di Finanza Massimiliano Bolognese nonché esponenti della Cooperativa Sociale “On The Road”.

 

Fotogallery 

Il Vice Prefetto Giovanni Todini

Francesco Costantini, dirigente della divisione Anticrimine della Questura


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