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Vigilante Cosmopol colpita in faccia con uno zaino. Il monito di Ciucani: «Pronto soccorso non sia rifugio per tutti i disagi»

FERMO - L'uomo è stato bloccato e portato all'uscita da un collega della donna. Il direttore facente funzioni del reparto d'ingresso del Murri: «E' dal 13 che viene mandato da noi. Ma non abbiamo mai riscontrato problemi di natura psichica in lui. Sono episodi che amareggiano e dispiacciono molto a me e al personale del nostro reparto. Ma purtroppo il Pronto soccorso sta diventando sempre più il luogo dove inviare chiunque possa rappresentare un problema per la società»

Il Pronto soccorso dell’ospedale Murri di Fermo di nuovo sotto i riflettori della cronaca. E, purtroppo, per un nuovo caso che oscilla tra la violenza e il disagio. Questa mattina, infatti, un uomo ha dato in escandescenza a tal punto da colpire al volto con uno zaino una donna, una guardia giurata della Cosmopol.

L’uomo, di circa 50 anni, di origini asiatiche, è stato subito bloccato e portato all’uscita dal referente Cosmopol, Salvatore Frassino, intervenuto in ausilio della collega. Lì, quell’uomo avrebbe anche minacciato di morte il referente Cosmopol. Nel frattempo sono intervenuti anche i poliziotti del presidio ospedaliero della Questura. E alla vista delle divise quell’uomo si è dato alla fuga. Ma, approfondendo il caso, si scopre che quell’uomo è dal 13 marzo scorso si presenta tutti i giorni al Pronto soccorso. E non è la prima volta che si lascia andare a comportamenti che creano il caos nel reparto “porta d’ingresso” dell’ospedale.

Antonio Ciucani

«Sì – conferma il direttore facente funzioni del Pronto soccorso, Antonio Ciucani – è dal 13 che viene mandato da noi. Ma non abbiamo mai riscontrato problemi di natura psichica in lui. Ieri è stato inviato dall’Ambito territoriale. Abbiamo più e più volte effettuato tutte le analisi e gli esami del caso sul soggetto. Ma non ha una situazione tale da poter essere ricoverato da noi. Credo che i problemi siano riconducibili all’aspetto sociale, e non a quello prettamente medico-sanitario. Ieri lo abbiamo dimesso ed è tornato di notte. E oggi ha colpito una guardia giurata in faccia, con uno zaino. Da lì la reazione del collega».

«Sono episodi che amareggiano e dispiacciono molto a me e al personale del nostro reparto. Ma purtroppo il Pronto soccorso sta diventando sempre più il luogo dove inviare chiunque possa rappresentare un problema per la società. E il nostro reparto non è questo. Sempre più spesso, infatti, siamo chiamati a farci carico di persone che poco o nulla hanno a che vedere con problemi sanitari, men che meno acuti. Certo, le nostre porte sono aperte H24 e visitiamo tutti, sempre. Ma non possiamo essere il tetto per qualsiasi disagio sociale. E ho il timore che, con la situazione socio-economica che stiamo vivendo, questo fenomeno possa anche diventare ancor più acuto».


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