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«Nervosismo e frizioni ma quanto amore per la Contesa» Gramigna lancia la 71esima edizione (Videointervista)

SANT'ELPIDIO A MARE - Ospite del programma di approfondimento politico di Radio Fm1 Alessandra Gramigna, presidente dell’ente Contesa di Sant’Elpidio a Mare. Un’occasione per ragionare sugli ultimi sviluppi che riguardano la contrada San Giovanni, in questi giorni al centro del dibattito cittadino. Anticipazioni sulla 71esima edizione e la mano tesa alle altre rievocazioni: «Insieme saremmo più forti»
La videointervista ad Alessandra Gramigna, presidente Ente Contesa

Alessandra Gramigna

di Francesco Silla

Ieri sera, al programma di approfondimento politico Zoom, condotto dal direttore di Cronache Fermane e Radio Fm1 Giorgio Fedeli, è intervenuta Alessandra Gramigna, presidente dell’Ente Contesa di Sant’Elpidio a Mare, nell’occhio del ciclone per via del commissariamento di una delle quattro contrade, la San Giovanni. «Già dal nome richiamiamo a qualcosa di conteso – scherza la presidente Gramigna – nel corso degli anni ci sono stati sempre scontri interni alla Contesa per quanto riguarda idee sull’organizzazione della manifestazione e sulla struttura dell’ente e delle contrade. Questo credo sia normale per adeguarsi ai tempi che corrono. Certo, è anche vero che è la prima volta che finiamo davanti a un giudice».

Le vicende riguardanti la Contesa, da cui parte la riflessione della presidente Gramigna, sono quelle del commissariamento della contrada San Giovanni. Quest’ultima aveva eletto il nuovo presidente, con l’inserimento di una nuova figura, quella del revisore dei conti. Tuttavia le elezioni sono risultate irregolari e la contrada è stata commissariata. Su questo entra nello specifico Gramigna, per fare un pò di chiarezza: «L’11 febbraio c’è stata l’assemblea della contrada. L’ente Contesa, della quale sono presidente, partecipa di diritto, come alle assemblee delle altre contrade. Funzioniamo come una sorta di notaio. In quella sede si è data la notizia di una modifica statutaria. Nel 2016 facemmo tutti insieme un percorso molto lungo di riorganizzazione degli statuti, in modo da armonizzare le regole di tutte le contrade. Questo aveva portato ad una norma inequivocabile: la modifica statutaria, senza l’avallo dell’assemblea dei soci promotori, porta immediatamente al commissariamento, in modo da rimettere in carreggiata lo statuto e la contrada. Questo procedimento è stato letto come un’ingerenza da parte del direttivo uscente della contrada San Giovanni, in quanto secondo il direttivo queste modifiche da loro apportate non inficiano lo svolgimento della manifestazione. Siamo arrivati al caso giudiziario che verrà discusso l’11 maggio. Io sono diventata commissario della contrada, che nel frattempo svolge appieno le sue funzioni di preparazione. Nonostante questo, il 25 marzo si è svolta un’assemblea del direttivo uscente che di fatto non ha nessuna valenza».

Alessandra Gramigna

Continua poi Gramigna sugli effetti del casus belli: «Ovviamente questo crea uno squilibrio e, come succede in tutte le manifestazioni, spesso i fatti vengono interpretati male e da soggetti che non conoscono le conseguenze in maniera approfondita. Siamo tranquilli, forse soprattutto dopo l’esperienza di armonizzazione degli statuti del 2016. Per la San Giovanni voglio ricordare che non è cambiato nulla. I contradaioli vanno comunque avanti e i ragazzi che si sfideranno durante la Contesa si stanno già allenando. Ci tengo a ricordare che le modifiche fatte allo statuto avrebbero potuto essere discusse e condivise dall’assemblea dei soci promotori. Ma questo iter è stato saltato e l’ente Contesa non ha fatto altro che segnalare la cosa. Come ente arbitro non potevamo non farlo».

«Avremmo preferito altre metodologie di risoluzione del problema – ha aggiunto Gramigna -. Non penso che la situazione possa spegnere l’entusiasmo dei contradaioli. Già in passato ci sono state accese discussioni tra membri delle contrade. Siamo rodati su questo. La soluzione bonaria era la più auspicabile, ma non siamo riusciti a trovare il modo per attuarla. Il consiglio uscente vorrebbe più autonomia nella gestione e quindi vorrebbe cambiare lo statuto del 2016. So per certo che questa situazione è figlia di una spaccatura all’interno della contrada stessa, tra chi accetta lo statuto com’è e chi vuole cambiarlo. Il punto fondamentale è che se ci siamo dati delle regole condivise, non possiamo di punto in bianco non rispettarle, senza una discussione in assemblea. Non condividere le regole che ci siamo dati significa non partecipare alle contrade della Contesa. Alla fine, vedo però il bicchiere mezzo pieno: andare davanti a un giudice ci porterà ad un’indicazione terza, data dalla legge».

Un piccolo accenno poi sulla questione riguardante il presunto conflitto di interessi che avrebbe Gramigna nel ruolo di commissario delle contrade San Giovanni e, allo stesso tempo, essere responsabile d’area in Comune: «Ci sono alcuni crediti insoluti da parte delle contrade verso il Comune per l’affitto delle sedi. L’incarico di rivisitare tutto il patrimonio culturale dato a terzi è stato dato alla mia area il primo gennaio, e il 10 gennaio abbiamo inviato le lettere alle due contrade che sono patrimonio pubblico mentre il commissariamento è avvenuto il 27 febbraio. Avendo assunto questo ruolo che ricopro tutt’ora, la mattina dopo ho immediatamente inviato una pec per dichiarare che non mi sarei potuta occupare del procedimento della contrada San Giovanni, in quanto non posso essere “controllato e controllore”. È stata fatta un’interrogazione e il sindaco ha risposto dimostrando che le cose si sono svolte in maniera corretta. La Contesa del Secchio viene presa con molta serietà da tutta la popolazione, queste tensioni inevitabilmente si creano. Effettivamente è la prima volta che si arriva in tribunale, ma le frizioni ci sono sempre state, soprattutto perché la popolazione prende la Contesa in maniera forse “troppo” seria. Non lo dico in senso cattivo, ma in modo ironico. Penso anche però che se tutti ci tengono in questo modo porteremo avanti l’evento per altri 70 anni».

Conclude poi Gramigna con una riflessione generale sulle rievocazioni storiche e con qualche anticipazione della prossima edizione della Contesa: «C’è bisogno di dialogo tra le manifestazioni dello stesso tipo, in termini di promozione per il territorio e per il reperimento delle risorse. Abbiamo provato a creare una rete, l’associazione marchigiana delle rievocazioni storiche, ma dopo il covid siamo andati in stand-by. L’obiettivo è quello di farla ripartire per presentarsi a enti finanziatori in maniera univoca. Per quanto riguarda la 71esima edizione della Contesa, partiamo la seconda domenica di agosto. Apriamo il venerdì sera con il gruppo internazionale sbandieratori e musici. Il sabato c’è l’investitura del capitano del popolo, e la domenica la consueta Contesa del secchio. Anticipiamo la manifestazione con i giorni di Città medioevo, dal 20 al 23 luglio, una rappresentazione di scene medievali. Ritorna il tema, e quest’anno sarà il viaggio. Sono previste poi le iniziative collaterali interne alle contrade che sono partite da marzo e arriveranno fino alla settimana della Contesa».


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