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La Banca di Ripatransone e del Fermano cresce nel territorio

BANCA - Domani verrà sottoposto all'approvazione dei soci il bilancio dell'esercizio 2022. Il direttore Vito Verdecchia: «Forte legame con il territorio. Il nostro Istituto continua la sua opera di supporto alle famiglie e alle piccole e medie imprese».

La Banca di Ripatransone e del Fermano sottoporrà all’approvazione dei soci, riuniti nell’Assemblea annuale in programma sabato 6 maggio 2023, con inizio alle ore 15,30, nella sala convegni del ristorante ”Parco sul Mare” di Cupra Marittima, il bilancio relativo all’esercizio 2022 che testimonia una considerevole crescita. 

Il risultato di gestione, ovvero l’utile netto fatto registrare dalla Banca di Ripatransone e del Fermano, è stato pari a 3.569 mila euro, in aumento di 2.684 mila euro pari a +303,23% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. 

«La mission tipica del Credito Cooperativo – ha spiegato il presidente  Michelino Michetti  – ha portato la Banca a supportare l’economia locale anche nel perdurante periodo di crisi economica, facendo sì che la Banca abbia mantenuto il proprio costante supporto di credito alle famiglie e alle piccole e medie imprese. Colgo lo spunto per porgere a nome del Cda e della direzione,  un sentito, forte e speciale ringraziamento  a tutta la compagine del personale che con passione,  competenza e spirito cooperativo,  da sempre supporta con professionalità e umanità,  la nostra affezionata clientela». 

Una funzione che si è concretizzata con l’ammontare dei prestiti erogati alla clientela. Analizzando il bilancio relativo all’esercizio 2022 emerge che gli impieghi ovvero i prestiti erogati alla clientela da parte della Banca di Ripatransone e del Fermano alla data del 31 dicembre 2022,erano pari a euro 259.517 mila e le nuove erogazioni concesse nel 2022 sono ammontate a 32 milioni di euro.

«Anche nel corso dell’esercizio 2022 il consiglio di amministrazione – ha detto il direttore generale Vito Verdecchia – ha valutato l’andamento dei crediti per settori economici e l’evoluzione della rischiosità correlata; ne sono scaturite importanti indicazioni in termine di sviluppo controllato dei crediti sui settori più esposti a dinamiche congiunturali negative ovvero con una più elevata concentrazione del rischio». 

La struttura e la composizione finanziaria dell’attivo e del passivo che emergono dal bilancio appaiono perfettamente equilibrate: il rapporto fra impieghi con la clientela e raccolta diretta clientela, a fine esercizio, era pari al 71,23%, in diminuzione rispetto 72,98% del precedente esercizio, confermandosi più prudenziale nei confronti del sistema bancario nazionale.

«Il forte legame con il territorio è alla base dell’elevata componente della raccolta diretta – ha continuato Verdecchia – in larga parte rappresentata da raccolta da clientela, soprattutto conti correnti e depositi liberi, e in minor misura da prestiti obbligazionari e certificati di deposito. La raccolta complessiva della Banca al 31 dicembre 2022 risulta composta per il 75,77% da raccolta da clientela e obbligazioni e per il 24,23% da raccolta interbancaria. Al 31 dicembre 2022, le masse complessivamente amministrate per conto della clientela, costituite dalla raccolta diretta, amministrata e dal risparmio gestito, ammontano a 395.897 mila euro, evidenziando un aumento di 10.332 mila euro su base annua (+2,68%).  È proseguita lungo tutto il 2022 la preferenza dei risparmiatori per le forme di raccolta maggiormente liquide: la perdurante incertezza sulla situazione economica favorisce un atteggiamento generalmente cauto dei risparmiatori che prediligono la raccolta a breve termine e mostrano scarso interesse per le forme più stabili di finanziamento, pur se relativamente più remunerate. In coerenza con le tendenze generali di sistema la Banca di Ripatransone e del Fermano ha operato una revisione in diminuzione delle condizioni applicate».

Sede di Ripatransone

La Banca di Ripatransone e del Fermano ha perseguito nel corso degli anni una politica di ammissione a socio secondo il principio della “porta aperta”, nel rispetto delle previsioni statutarie e di legge; attraverso il piano strategico triennale ha fissato l’obiettivo di accrescere il radicamento territoriale della banca nella propria zona di competenza ed in particolare nei comuni di presidio diretto. 

Il consiglio di amministrazione nel corso del 2022 ha valutato le proposte di ammissione a socio. in base ai requisiti morali dei candidati e alla loro operatività con la Banca in base all’art. 9 dello statuto sociale. Nel corso dell’esercizio 2022 sono state accolte tutte le 42 domande di ammissione a socio presentate, per una quota di capitale sociale pari a euro 13 mila corrispondenti ad un numero complessivo di azioni pari a 2.615. L’ingresso di nuovi soci è stato di 42 unità. Pertanto, alla data del 31 dicembre 2022 la compagine sociale era composta da 2.430 soci. 

«Un dato che influisce sull’adeguatezza patrimoniale sia attuale e sia di prospettiva – ha aggiunto il direttore generale– e costituisce anche un elemento particolarmente importante per la pianificazione delle strategie aziendali».

Analizzando il bilancio relativo all’esercizio 2022 il patrimonio netto contabile, inclusivo del risultato a fine esercizio, ammonta a euro 32.549 mila con un aumento pari a +11,34% rispetto al precedente esercizio.

«Nel mese di febbraio 2023 è stato approvato il Piano industriale 2023-2025 della Banca di Ripatransone e del Fermano – ha spiegato il presidente Michetti  aggiornando il precedente 2022-2024 che era ancorato a uno scenario macroeconomico di fine 2021 che ancora non fattorizzava i potenziali effetti del conflitto Russia-Ucraina ed elaborato alla luce delle indicazioni strategiche della Capogruppo Iccrea. Con riferimento al Piano 2022-2024, in particolare, gli obiettivi del primo anno, 2022,  sulla qualità del credito,  sono stati ampiamente superati; le poste patrimoniali riferibili alle attività di business hanno evidenziato un sostanziale allineamento ai valori attesi; la redditività è risultata superiore alle attese, principalmente per l’andamento del margine di interesse (favorito dai rendimenti del portafoglio titoli (in particolare per la componente legata all’inflazione) e dagli effetti del nuovo scenario sulla forbice dei tassi); i costi operativi netti e le commissioni nette sono risultati sostanzialmente in linea con i target definiti. Il nuovo scenario macroeconomico condizionato dalle tensioni geopolitiche, già rappresentato, appare complesso e propone nuove sfide ma anche rilevanti opportunità. Partendo dai risultati conseguiti nel 2022 e dalla situazione di scenario che si prospetta e in coerenza e continuità con le iniziative strategiche del precedente ciclo di pianificazione, la Banca, in linea con le strategie del Gruppo, ha avviato l’aggiornamento del proprio Piano per il triennio 2023-2025, definendo gli indirizzi prioritari – che restano principalmente focalizzati su qualità del credito, efficienza e profittabilità al fine di realizzare l’obiettivo di dotarsi di un modello di business che, nel pieno rispetto della propria natura cooperativa e degli scopi che ne conseguono, anche in termini di posizionamento ESG, determini un profilo di rischio-rendimento tale da assicurarne la stabilità di lungo termine. Il Credito Cooperativo è “in cammino” per interpretare in maniera nuova e originale la propria identità. In tante precedenti fasi di cambiamento il nostro sistema ha saputo trovare la propria collocazione nelle evoluzioni del mercato mantenendo sempre una prospettiva di crescita e superando le criticità, esclusivamente con risorse proprie. Per continuare ad essere “energia delle comunità” le BCC-CR avranno bisogno di non spegnere la loro scintilla. Con un impegno che va certamente orientato, parafrasando una famosa frase di Mahler, alla custodia del fuoco, non alla contemplazione delle ceneri. Per fare questo, essenziale è la cultura mutualistica. Carburante per la competitività. La finalizzazione di tutta la finanza allo sviluppo, non di un suo segmento dedicato. La possibilità e la necessità di comporre il fare bene e il produrre beni, ovvero efficienza e solidarietà, criticando alla base la “logica dei due tempi” (prima il profitto poi ,eventualmente, la solidarietà). La sfida, come ben sappiamo nella mutualità bancaria italiana, si gioca nel “mentre”. E, soprattutto, il riconoscimento dell’esperienza del Credito Cooperativo come realtà di “amore intelligente” capace di unire giusta convenienza e retta intenzione. Un riconoscimento che rappresenta, e deve continuare a rappresentare, per noi un costante riferimento, una precisa responsabilità nella coerenza e uno stimolo ad operare ogni giorno nella ricerca di come realizzare quell’“amore intelligente”».


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