Sos Conservatorio, i lavori sono fermi e la Provincia tace: «Situazione ingestibile. Chiediamo date certe altrimenti impossibile fareprogrammazione»

FERMO - Questa mattina la conferenza stampa presso l'auditorium del Conservatorio Pergolesi per chiedere delle risposte alla Provincia sui cantieri all'interno della struttura. Molte lezioni sono in Dad e la normale attività didattica è fortemente compromessa. Il direttore Nicola Verzina, il presidente Igor Giostra, il presidente della Consulta degli Studenti Simone Tenerelli: «Servono delle certezze per definire la nostra organizzazione interna». Intanto con i fondi del Ministero è stata migliorata la qualità acustica dell'auditorium, la sala Giostra verrà adibita a concerti e si procederà alla restaurazione del pianoforte al coda.

Da sx Igor Giostra, Nicola Verzina, Simone Tenerelli

di Alessandro Luzi

«Chiediamo alla Provincia delle risposte certe sul termine dei lavori. In questa situazione ci sentiamo inermi». È il grido dall’arme del direttore del Conservatorio G.B. Pergolesi, Nicola Verzina. Dopo le lettere di protesta della Consulta degli Studenti e l’intervista a Radio Fm1 ancora nulla si è mosso per i lavori alla struttura: sono ancora fermi e non si vede la luce in fondo al tunnel.

Questa mattina presso l’auditorium si è svolta la conferenza stampa proprio per lanciare un appello accorato alle istituzioni. Doveva essere un’occasione per confrontarsi pubblicamente con la Edil Pm Srl, la ditta che ha in mano l’appalto, e il vicepresidente della provincia di Fermo, Paolo Calcinaro. Invece così non è stato. Oltre al direttore, presenti soltanto i rappresentanti del Pergolesi, ovvero il presidente Igor Giostra e il presidente della Consulta degli Studenti Simone Tenerelli.

«Non siamo mai stati informati sui problemi emersi – ha continuato Verzina -. I più penalizzati da questa situazione sono gli studenti. C’è carenza di spazi e offriamo una didattica mista da oltre due anni. Ad oggi le materie teoriche sono in Dad. È un disagio per tutti. Innanzitutto perché è impossibile fare programmazione. Proporre eventi, concerti, masterclass diventa impensabile. Inoltre, anche i docenti chiedono delle risposte perché dobbiamo programmare le aule e gli orari in vista del nuovo anno accademico. Purtroppo non possiamo garantire nulla perché non dipende da noi e non abbiamo nulla in mano. Intanto abbiamo preparato una lettera in cui, insieme agli studenti, chiediamo delle risposte alla Provincia e alla ditta. Ci avevano comunicato che la ristrutturazione sarebbe dovuta terminare nella primavera del 2022, poi a Natale, poi a inizio estate e ad oggi i lavori sono fermi e tutto tace. Più che protestare e chiedere informazioni cosa possiamo fare? Per permettere alle nostre attività di proseguire, il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, aveva proposto gli spazi del Buc, disponibili una volta terminati i lavori al mercato coperto. Bene, speriamo che la promessa venga mantenuta».

Questo scenario incide inevitabilmente anche sulle future iscrizioni. Perché scegliere un Conservatorio in cui la normale attività didattica è fortemente compromessa? Dopo varie sollecitazioni, il tetto è stato terminato, ma per gli altri cantieri all’interno della struttura ancora si brancola nel buio. Ad oggi il Pergolesi conta circa 450 studenti e 83 insegnanti. Un organico potenziato nel 2022. Insomma, dei numeri importanti. «Tenere gli allievi a casa significa limitare le presenze in città – ha concluso Verzina -. Quindi è un danno anche all’economia di Fermo e di tutta la provincia. Le istituzioni devono avere a cuore questo territorio. Nemmeno la Regione ha mai battuto un colpo. Certo, non è l’ente competente, tuttavia gli studenti pagano alle casse di Palazzo Raffaello la tassa per il diritto allo studio. Quest’ultimo attualmente non è garantito».

«Il Comune e la Provincia hanno sempre sostenuto le nostre attività ma in questa vicenda c’è un deficit di attenzione e comunicazione – ha affermato il presidente GiostraNoi non possiamo stabilire degli obiettivi senza avere a disposizione le aule e una data certa di fine lavori. Siamo bloccati dal punto di vista organizzativo e progettuale. Sono emerse delle criticità tipiche di riqualificazione degli immobili, ciò ha portato a ulteriori impegni di spesa. Comprendiamo la situazione ma chiediamo chiarezza sul termine dei cantieri, sulla modalità di prosecuzione e sulle fasi interlocutorie. Ribadiamo lo spirito di piena collaborazione con le istituzioni locali ma servono certezze per programmare le nostre attività. Non accusiamo nessuno ma abbiamo bisogno d’aiuto perché la situazione non è più gestibile».

Le occasioni di incontro tra allievi scarseggiano, questo vuol dire meno progetti musicali, meno pratica e meno concerti. «Siamo penalizzati perché abbiamo tanti studenti fuori sede che non hanno possibilità di frequentare il Conservatorio in presenza per mancanza di aule – è l’appello del presidente della Consulta Tenerelli -. Manca anche l’unione tra di noi perché non viviamo più la comunità e lo spirito universitario. Sono state sacrificate le lezioni teoriche, praticamente quelle con più presenze. Abbiamo provato a stimolare il sindaco di Fermo e il presidente della Provincia, Michele Ortenzi, per ottenere delle garanzie ma non ne sono arrivate».

Intanto il Conservatorio sta facendo la sua parte. Infatti ha intercettato 140mila euro dal Ministero per migliorare la qualità acustica dell’auditorium e rinnovare gli strumenti. In ottica concertistica sono stati posizionati dei nuovi pannelli in legno, è stato installato l’acusmonium per incrementare la spazializzazione del suono e potenziare l’offerta didattica per le lezioni di musica elettronica. Inoltre l’aula Giostra verrà adibita a sala da concerti. In previsione c’è anche il restauro del pianoforte a coda. Tuttavia servono urgentemente delle risposte chiare e ben definite per non vanificare tutto questo lavoro, fondamentale per la valorizzazione della cultura del territorio e nel territorio.

 

La lettera del Conservatorio e degli studenti alle istituzioni:

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