«Splenderai nei nostri ricordi». Con queste parole, gli amici questa mattina hanno salutato per l’ultima volta Ubaldo Pomioli, l’imprenditore sangiorgese di 58 anni tragicamente scomparso tra le acque di Marcelli di Numana, martedì mattina dopo l’sos lanciato la sera prima dalla moglie quando non ha visto rientrare il marito da una nuotata in mare. La comunità, incredula e attonita, si è stretta attorno alla famiglia nel porgere all’amico di sempre l’ultimo saluto.
Le celebrazioni, nella chiesa di Gesù Redentore, quartiere Borgo Rosselli di Porto San Giorgio, sono state molto sentite e partecipate. «Non è facile – ha esordito il parroco do Pietro Gervasio, durante la Santa Messa – dire una parola dinanzi ad un dramma così improvviso di un fratello, giovane. Non è facile dare parole di conforto ad Annamaria, alle figlie e alla sorella. Oggi, sono contento perché celebriamo il funerale, nel giorno in cui la chiesa celebra l’esaltazione della croce. Si può vedere nella croce il mistero della nostra salvezza? Si può perforarla e vedere la vita che si apre? C’è sempre una croce in ogni casa, molti di noi portano la croce della gloria di Cristo. A Lui la morte non è capitata inconsapevolmente ma è stato lui stesso ad andargli incontro volontariamente, ha scelto questa vita per salvare tutti noi che, cari fratelli, siamo portati a farci domande, a chiederci perché il Signore agisce così. Ogni fratello che lascia questa terra e passa al cielo, si proclama e s’innalza a vita eterna. Chiunque crede in lui, abbia vita eterna. Guardiamo a Cristo con fede, da lui viene la vita eterna. Gesù è figlio di Dio. Oggi abbiamo bisogno di stringerci uno all’altro e di essere salvati. Il signore ha mandato il suo figlio per noi».
Pomioli lascia un bellissimo ricordo in tutte le persone che lo hanno conosciuto, dagli amici, a chi lo aveva incontrato sul lavoro in questi anni. Era una di quelle persone che si distinguono per i modi gentili e la disponibilità, nato e cresciuto in una famiglia molto radicata e conosciuta a Porto San Giorgio. Il 58enne era credente e praticante, tutte le domeniche a messa con la moglie.
«Conoscevo Ubaldo – ha ripreso do Pietro – ed era una gioia era incontrarlo. Era giovane, faceva sport, andava in bici. Era buono. Raramente gli ho chiesto un favore, di portare mobili vecchi, e lui è stato subito disponibile. Un grand’uomo. Un imprenditore che si spendeva e si preoccupava per la sua famiglia ma con la fame della parola di Dio. Lui e sua moglie erano sempre presenti all’eucarestia, sempre insieme. Forte è la morte, capace di toglierci il dono della vita ma la forza della vita è capace di condurci ad un miglior uso della stessa, fragile per tutti. Dobbiamo sapere che possiamo uscire di casa e non rientrare. La vita è un dono prezioso, usiamola bene. La forza di Cristo è capace di restituirci le nostre spoglie, con la resurrezione. Il nostro fratello Ubaldo ora è a una porta accanto, sono convinto che sia nel seno di Dio, in paradiso. Non dimentichiamo tutto ciò che di bene ha fatto Ubaldo attraverso noi. Vivrà in eterno rivestito della gloria di Dio».
Infine, il ricordo di amici e parenti, a partire dalla lettera commovente che la figlia Aurora ha rivolto al papà: «Mai avrei potuto immaginare che questo momento sarebbe arrivato così presto. Papà, non davi mai a vedere quando stavi male ma c’eri sempre per gli altri. Eri il mio migliore amico, la spalla su cui piangere. Mi hai insegnato ad andare in bici, così come la passione per l’arte. Mi hai trasmesso la passione per la montagna, eri lì dopo ogni discesa, con il tuo cioccolatino. Continuerò a migliorare per te». Non poteva mancare il messaggio, fatto arrivare dalla zia, per la quale Ubaldo è stato come un figlio, prima dell’ultimo saluto dell’amica che ha voluto ricordare il loro legame nata al campo sportivo e Ubaldo ricordato come «prezioso collante per tutti gli amici, sempre presente spensierato e accogliente. Ci ha donato la luce dell’amicizia. Splenderà nei nostri ricordi».
Addio a Ubaldo Pomioli, l’imprenditore gentile che si divideva tra famiglia e lavoro
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