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Villa Bonaparte, pressing sul Ministero della Cultura. Vesprini: «Cerchiamo risorse per acquistarla»

PORTO SAN GIORGIO - L'annuncio ancora c'è ed il prezzo è rimasto invariato. Chi volesse acquistare Villa Bonaparte potrebbe farlo sborsando poco meno di 6 milioni di euro. Per l'esattezza, il prezzo di vendita dello storico immobile è stato stimato in 5.950.000 euro. Pressing del sindaco Vesprini sul Ministero dei beni culturali per cercare finanziamenti destinati all'acquisto dell'immobile.

Villa Bonaparte

di Sandro Renzi

L’annuncio ancora c’è ed il prezzo è rimasto invariato. Chi volesse acquistare Villa Bonaparte potrebbe farlo sborsando poco meno di 6 milioni di euro. Per l’esattezza, il prezzo di vendita dello storico immobile è stato stimato in 5.950.000 euro. Non è semplice, ovviamente, riuscire a piazzare in pochi mesi una struttura simile, sia per i costi di acquisto che per le spese di manutenzione. Dalla scorsa estate, dunque, l’annuncio pubblicato da un noto sito di vendite immobiliare è stato solo aggiornato poche settimane fa ma continua a fare bella mostra di sé in attesa di un papabile nuovo proprietario.

Il sindaco Valerio Vesprini

La notizia ha fatto subito il giro della città lo scorso mese di agosto. Villa Bonaparte, oltre ad essere l’unica reggia delle Marche, è parte integrante della storia Porto San Giorgio. Sarà anche per questo motivo che il sindaco Valerio Vesprini, dopo ave appreso dell’annuncio, ha cercato sponde anche in Regione e poi a Roma per valutare se vi fossero forme di finanziamento o di contributo per acquisire la Villa al patrimonio pubblico. Soldi, manco a dirlo, il Comune di Porto San Giorgio non ne ha per un investimento simile. Perdere però l’occasione di averla non pre andare giù all’Amministrazione. «Sarebbe bello poterne godere al 100%» aveva detto il primo cittadino a Cronache Fermane. Ad oggi, infatti, il Comune può utilizzare la struttura per eventi grazie anche alla disponibilità del privato. Si tratta, però, di pochi giorni all’anno. Vesprini, tuttavia, assapora l’idea di un immobile totalmente pubblico dove poter allestire, ad esempio, mostre di livello anche nazionale o all’interno del quale organizzare eventi che abbiano un respiro regionale. Una volta con il “contenitore” in mano, di siffatta portata tra l’altro, è facilmente immaginabile che non mancherebbero le iniziative e gli eventi. A Roma, presso il Ministero dei beni culturali, c’è un fascicolo aperto su villa Bonaparte, frutto di una trasferta nella capitale del sindaco Vesprini che, già questa settimana, potrebbe tornare nuovamente al Ministero per perorare la causa sangiorgese. «Stiamo sondando tutte le strade per capire come poter finanziare l’acquisto della Villa -dice ancora  il sindaco- non è semplice ma sarebbe un peccato farsi sfuggire questa occasione». Forse è un pò eccessivo parlare di corsa contro il tempo, alla luce del prezzo di vendita dell’immobile, ma in questa fase appare evidente che l’Amministrazione stia concentrando gli sforzi su più fronti per arrivare ad una soluzione che garantisca la piena proprietà pubblica della Villa, ampia circa 3.000 m², con ben 20 locali e 10 bagni.

Villa Bonaparte, in stile neoclassico e commissionata dal fratello di Napoleone nel 1823 al giovane arch. Ireneo Aleandri si compone di un corpo centrale su 4 piani dove spiccano il piano nobile con immensi saloni affrescati, si legge nell’annuncio. Il piano nobile ha quattro grandi saloni affrescati, che raggiungono l’altezza totale di 8 metri splendidamente restaurati e con luminose finestre e balconi vista mare.
Accanto c’è un altro edificio che potrebbe essere utilizzato come spa o centro benessere di ben tre piani. «Completano la proprietà 2 ettari di parco, in parte con giardino ed in parte a uliveto e bosco e due torri strutturalmente restaurate ed al momento non utilizzate» si legge ancora nell’inserzione.

 


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