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Ospedale di Amandola, altri 3,2 milioni. Castelli: «Rafforziamo i servizi essenziali»

AMANDOLA - «Questa struttura permetterà di riattivare i servizi ospedalieri incrementandone competenze e dotazioni rispetto alla situazione in essere ante sisma. Vogliamo assicurare che ogni aspetto dell'opera sia curato nei minimi dettagli, per garantire ai cittadini un accesso alle cure di eccellenza in un ambiente sicuro e moderno»

Sono 3,2 i milioni di euro che il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, tramite decreto, ha stanziato per il nuovo ospedale di Amandola, in modo tale da coprire i costi aggiuntivi di un’opera fondamentale per tutto il territorio montano.

Il nuovo “ospedale dei Sibillini”, delocalizzato e ricostruito in una nuova area più facilmente accessibile rispetto al plesso precedentemente ubicato nel centro cittadino e che ha subito ingenti danni causati dalle scosse del 2016, è costato quasi 33 milioni di euro, compreso il finanziamento per il pre-triage di 1,4 milioni. La struttura, dotata dei più recenti sistemi antisismici ed energeticamente sostenibile, si estende su una superficie di circa 9 mila metri quadrati e sarà dotata di 73 posti letto (30 in area degenza e 40 in Rsa) e attrezzature di ultima generazione per fornire un servizio sanitario completo e di alta qualità. I lavori del pre-triage sono stati completati, entro la fine di febbraio dovrebbe essere terminato anche il resto dell’ospedale.

«Questa struttura permetterà di riattivare i servizi ospedalieri incrementandone competenze e dotazioni rispetto alla situazione in essere ante sisma. Vogliamo assicurare che ogni aspetto dell’opera sia curato nei minimi dettagli, per garantire ai cittadini un accesso alle cure di eccellenza in un ambiente sicuro e moderno – spiega il Commissario Castelli -. Il nostro obiettivo è ricostruire mettendo al centro le esigenze dei cittadini e la qualità della vita nelle aree colpite dal sisma. Una attenzione confermata anche dal Governo che, con soluzione immediata, ha risposto alla richiesta della Struttura commissariale destinando 1,5 miliardi per la ricostruzione dell’Appennino centrale. Tali risorse, raccordate sulle programmazioni regionali, contempla anche l’edilizia ospedaliera, confermando l’attenzione posta dal Presidente Acquaroli verso i servizi essenziali per i cittadini marchigiani e la comunità tutta».

Tra i servizi che si riattiveranno nell’ospedale: il ricovero continuativo e diurno, con reparti di medicina, chirurgia a ciclo breve, day surgery e lungodegenza post acuzie, oltre al servizio mortuario e servizi in regime ambulatoriale e assistenziale. Tra le varie unità operative, la struttura includerà reparti di endoscopia, riabilitazione, diagnostica per immagini, un centro di assistenza per la dialisi, un’unità di raccolta sangue ed emocomponenti e un punto prelievi esterno. Realizzato anche un pre-triage specifico per il Covid-19, progettato per rispondere alle esigenze dell’emergenza sanitaria senza interferire con le normali attività dell’ospedale.



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