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La “Da Vinci-Ungaretti” presenta le sue novità: a parlare sono anche Leo e gli studenti (Le videointerviste)

FERMO - La dirigente Maria Teresa Barisio: «Siamo una scuola di appassionati, e cerchiamo di trasmettere questa passione ai ragazzi. Leo ne è un esempio. Partiamo dal principio che ogni ragazzo è diverso dall'altro e per questo la nostra offerta è variegata».
Le interviste alla dirigente, agli insegnanti, agli studenti e a Leo, robottino mascotte della scuola

Questa mattina a Radio Fm1, intervistati da Jessica Tidei, i ragazzi dell’istituto comprensivo Da Vinci-Ungaretti insieme alla dirigente Maria Teresa Barisio, alla vicepreside Francesca Porto e al professore di tecnologia, Simone Cascini hanno presentato la scuola e i progetti che l’istituto sta portando avanti. I professori e gli studenti hanno anche mostrato “Leo”, il robottino mascotte della scuola.

«Siamo qui per raccontare di noi e del nostro istituto. Siamo una scuola di appassionati e cerchiamo di trasmettere questa passione ai ragazzi. Leo ne è un esempio – ha spiegato la dirigente Maria Teresa Barisio – Partiamo dal principio che ogni ragazzo è diverso dall’altro e per questo la nostra offerta è variegata. Abbiamo un indirizzo creativo, con musica, arte e cinema. Abbiamo poi l’indirizzo matematico, per chi vuole approfondire il campo scientifico, con un collegamento diretto col liceo scientifico come prosieguo del percorso. Abbiamo anche l’indirizzo digitale che va a studiare i mezzi con cui ormai conviviamo tutti i giorni. Non dobbiamo trascurare l’indirizzo ordinario che, comunque, ha insegnanti di alto livello. Novità di quest’anno è l’indirizzo di inglese potenziato. Porteremo dei ragazzi a fare delle bellissime esperienze. Tra poco dovremmo partire per Dublino con uno scambio scolastico».

Ha preso poi la parola la vicepreside Francesca Porto: «Da una parte conoscenza e sviluppo, dall’altra competenza che cerchiamo di creare prendendo quel sapere e sviluppandolo con il fare e con la ricerca del talento di ogni ragazzo. La nostra metodologia privilegia l’aspetto collaborativo. I ragazzi presenti qui con noi ci racconteranno alcune esperienze che sono rimaste nei loro cuori».

E così ogni ragazzo in radio ha raccontato l’esperienza che più lo ha colpito e che più gli è piaciuta. Federico Cruciani ha ricordato quella con il Fai «con cui abbiamo fatto un’attività di approfondimento storico-artistico. Abbiamo avuto la possibilità di fare video e ci siamo sentiti delle vere e proprie guide turistiche. Grazie a questa attività abbiamo collaborato tra le classi migliorando il nostro lavoro di squadra. È anche servito per l’inglese, quando abbiamo presentato le nostre ricerche a turisti stranieri».

«L’esperienza che vi racconto io riguarda la storia di Fiammetta che abbiamo inventato noi del corso artistico – ha invece spiegato Elena Palmieri – Abbiamo collaborato con la palestra dei giochi, con il Comune, con il liceo artistico e con l’associazione dei giovani territori. Abbiamo svolto un’attività di storytelling che poi è stata trasformata in un piccolo film d’animazione dal liceo artistico musicato dal Conservatorio di Fermo. Abbiamo poi presentato il lavoro in piazza a Fermo. Quest’anno riprendiamo in mano il progetto e lo trasformiamo in un gioco da tavolo, con la palestra dei giochi».

Allegra Vallasciani ha invece parlato di Italo Calvino: «Nel centenario della sua nascita abbiamo rappresentato “Le stagioni in città” attraverso un fumetto. Noi dell’indirizzo potenziato di inglese lo abbiamo tradotto. È stata una sfida ma anche un modo per aumentare la mia fiducia in questa lingua che vorrei fare mia sempre di più».

Rebecca Bigioni dell’indirizzo matematico ha invece parlato dei vari progetti che hanno coinvolto il suo corso: «Il primo è stato lo spettacolo teatrale chiamato “Mathmaster”. Uno spettacolo che cerca di ampliare la visione che si ha della matematica. Abbiamo anche organizzato un corso di scacchi dove spesso applichiamo regole matematiche e logiche. Abbiamo infine creato una escape room che si basa su indovinelli matematici».

Infine hanno parlato Gaia Lattanzi e Damiano Gismondi dell’indirizzo digitale: «Lo scorso anno abbiamo partecipato a un contest per la progettazione di un videogioco – ha spiegato Gaia – La classe è entrata in contatto con altri studenti, divisi in gruppi e ognuno di questi presentava la propria idea di videogioco, il design e la trama. Siamo riusciti a vincere. Così abbiamo potuto partecipare a un piccolo workshop della scuola 42, dove ci hanno insegnato a progettare un gioco».

«L’esperienza che più porto nel cuore è il corso di robotica che abbiamo frequentato nei pomeriggi a scuola – ha raccontato Damiano – Abbiamo appreso a programmare, e abbiamo, per esempio, creato Leo, la mascotte della scuola. In seguito abbiamo insegnato alle classi più piccole quello che avevamo imparato noi. Abbiamo ideato delle poesie giapponesi e programmato Leo per ripeterle».

«Crediamo molto nel coding, cioè nello scrivere e programmare, perché arriva delle capacità logiche e cognitive – ha spiegato il professor Simone Cascini – la cosa più importante è che questo non è un avviamento solo all’informatica. Come avete sentito, questo insegnamento lo abbiamo applicato a diversi campi».

«Lasciandoli liberi di vivere queste esperienze – le conclusioni della dirigente Barisio – cerchiamo di arricchire il percorso dei ragazzi per renderli delle persone valide e pronte ad ogni tipo di futuro». L’intervista si è chiusa con un invito da parte di Leo, il robottino mascotte: «Sono diventato anche un poeta, ormai sono parte della scuola. Veniteci a trovare».

Francesco Silla

(spazio promo-redazionale)


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