di Maria Nerina Galiè
E’ tempo di campagna elettorale per 22 Comuni del Fermano, chiamati al voto per il rinnovo di sindaco e Consiglio comunale i prossimi 8 e 9 giugno.
In molti casi si tratta di enti piccolissimi, dove è ormai legge la possibilità, per un primo cittadino, di restarlo “a vita” se gli viene confermato il consenso della popolazione.
Eppure sono proprio quei Comuni a dover affrontare maggiori difficoltà, in fatto di risorse umane a fronte di tanto lavoro e «ci vuole di amare profondamente il proprio territorio, per scegliere di mettersi in gioco», afferma Gaetano Massucci, medico in pensione, eletto nel 2019 sindaco di Monte Vidon Combatte, 392 abitanti.
«Io sono tanto innamorato del mio paese – dice ancora – ma se l’impegno da sindaco viene affrontato come si deve, è molto faticoso. Il sindaco dei piccoli Comuni deve amministrare, ma anche tenere la scala all’operaio, per capirci. Ammetto di parlare così perché sono stanco, uscendo da un quinquennio per nulla facile. Inutile ricordare ancora una volta il Covid. E poche soddisfazioni, se vogliamo, perché i tanti fondi pubblici messi a disposizione, per terremoto o ripartenza, sono praticamente inaccessibili per enti come il nostro. Non abbiamo risorse umane per portare avanti progetti, nessun supporto. Mi lascia perplesso chi esulta ora per il quarto mandato. Posso sbagliare, ma ritengo che la novità porti entusiasmo e che sia giusto lasciare spazio anche ad altri».
Si dichiara fuori quindi, sindaco?
«No assolutamente, non mi sottraggo dagli impegni intrapresi, con diversi progetti avviati, nonostante tutto. Ma preferirei che al timone ci fosse qualcun altro, magari un giovane, foriero di nuove energie. Resto comunque pronto a ricandidarmi, se ce ne sarà necessità».
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