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A 47 anni dalla tragedia P.S.Giorgio ricorda il sacrificio dell’appuntato Beni

PORTO SAN GIORGIO - Ieri cerimonia commemorativa. Il sindaco Vesprini: «Nel 1977 la nostra città fu teatro di uno degli episodi più sanguinosi della storia d’Italia: squarciò la calma di un territorio laborioso, accogliente e solidale. Quella notte conoscemmo il coraggio e l’altruismo di giovani carabinieri che sacrificarono la loro vita per proteggere la nostra comunità. Tra loro, l’appuntato Alfredo Beni. Ai carabinieri di ieri e di oggi va tutta la nostra riconoscenza. Il nostro compito è tramandare la memoria del sacrificio di questi uomini e affermarne i valori, in primis l’amore per la Patria»

Nel pomeriggio di ieri, a Porto San Giorgio, a 47 anni di distanza dai tragici fatti di sangue in cui perse la vita l’appuntato Alfredo Beni, in servizio presso la Compagnia di Fermo, i Carabinieri del Comando Provinciale hanno reso omaggio alla memoria del militare con la deposizione di una corona d’alloro al monumento nella piazza a lui intitolata, benedetta da don Pietro Quinzi, reggente della parrocchia della Sacra Famiglia.

Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il viceprefetto vicario Alessandra de Notaristefani di Vastogirardi, il Generale di C. A. Medaglia d’Oro al Valor Militare, ora in congedo, Rosario Aiosa – all’epoca dei fatti Capitano Comandante della Compagnia di Fermo che rimase gravemente ferito nel corso del conflitto a fuoco -, il Comandante Provinciale Carabinieri di Fermo, Col. Gino Domenico Troiani, il Questore della Provincia di Fermo, Dr. Luigi Di Clemente, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Fermo, Col. Massimiliano  Bolognese, il comandante circondariale marittimo della Guardia costiera di Porto San Giorgio, Tenente di Vascello Angelo Picone, il sindaco di Porto San Giorgio, Valerio Vesprini, il vicesindaco di Fermo, Mauro Torresi, rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carabinieri con l’ispettore Regionale, Gen. B. Tito Baldo Honorati, il Gen. Marco Di Stefano autore di un importante saggio sugli eventi celebrati, nonché i figli di Alfredo Beni, Filippo e Francesca Beni

Nella notte del 18 maggio 1977, prima a Porto San Giorgio e, poco dopo, a Civitanova Marche, sei criminali, alcuni dei quali pluriomicidi ed evasi, alcuni appartenenti al cosiddetto “clan dei Cursoti”, intercettati da militari delle Compagnie Carabinieri di Fermo e di Civitanova Marche, non hanno esitato a fare uso delle armi, per cercare di sottrarsi al controllo. Nel corso dei successivi e violentissimi conflitti a fuoco che ne derivarono, due carabinieri, l’appuntato Alfredo Beni e il maresciallo capo Sergio Piermanni, dopo aver efficacemente reagito con il fuoco delle proprie armi, persero la vita mentre altri militari, tra cui l’allora capitano Aiosa furono gravemente feriti. Dei 6 malviventi, 4 restarono uccisi e due vennero arrestati.

Ai militari dell’Arma vennero conferite, nel complesso, 3 Medaglie d’Oro al Valor Militare, 2 delle quali “alla memoria” dell’App. Beni e del Mar. Ca. Piermanni, quest’ultimo in servizio alla Compagnia di Civitanova Marche, e una all’allora Cap. (ora Gen. C.A.) Aiosa, nonché 2 Medaglie d’Argento e tre di Bronzo, sempre al Valore Militare, oltre a numerosi altri riconoscimenti.

«Nel 1977 la nostra città fu teatro di uno degli episodi più sanguinosi della storia d’Italia: squarciò la calma di un territorio laborioso, accogliente e solidale. Quella notte conoscemmo il coraggio e l’altruismo di giovani carabinieri che sacrificarono la loro vita per proteggere la nostra comunità. Tra loro, l’appuntato Alfredo Beni. Ai carabinieri di ieri e di oggi va tutta la nostra riconoscenza. Il nostro compito è tramandare la memoria del sacrificio di questi uomini e affermarne i valori, in primis l’amore per la Patria» le parole del sindaco Valerio Vesprini. Alla presenza delle autorità civili e militari locali è stata benedetta e deposta una corona d’alloro sul monumento dedicato a Beni, nell’omonima piazza.


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