di Luca Craia
Paolo Intendente, 35 anni, figlio di Montegranaro, stasera è diventato sacerdote. L’ordinazione presbiteriale si è svolta oggi nel Duomo di Fermo, officiata dall’Arcivescovo Monsignor Luigi Conti. Nella stessa celebrazione è stato ordinato presbitero anche Giannelia Russi e diacono Andrea Pizzichini. Abbiamo sentito don Paolo per fargli gli auguri e farci raccontare il suo percorso.
Don Paolo, come è nata la tua vocazione?
Come molti giovani, dopo il sacramento della Cresima mi ero allontanato dalla Chiesa. Frequentavo poco o niente e non ne sentivo il bisogno. A ventiquattro anni, però, per vari motivi mi ritrovai in chiesa a seguire la Messa e, quel giorno, durante l’omelia, presi coscienza del significato della Resurrezione. Da lì è partito il percorso che mi ha portato fino a diventare Sacerdote.
Una sorta di illuminazione?
Chiamiamola così, è stato quasi improvviso, anche se la presa di coscienza della vocazione è venuta dopo. Ho ricominciato a frequentare la Parrocchia (di San Liborio, ndr), a rendermi partecipe delle varie attività come quella del coro, stringendo un rapporto forte coi sacerdoti stabili e in transito: don Romano, don Umberto e soprattutto don Sergio e don Toni. È tramite questo rapporto che ho capito quale fosse la mia strada. Nel 2007 ho lasciato il lavoro di operaio metalmeccanico e ho intrapreso gli studi di Teologia.
La tua famiglia? Gli amici? Eri ancora piuttosto giovane. Come è cambiata la tua vita?
La mia famiglia, dopo un attimo di shock facilmente comprensibile, ha sempre sostenuto la mia vocazione, soprattutto vedendo la mia felicità e la mia convinzione. Gli amici sono rimasti tutti, anche se qualcuno magari non ha compreso bene la mia scelta. Ma li ho ancora vicini a me e questo è importante.
Quale sarà il futuro per don Paolo?
A settembre dovrò tornare a Roma per terminare gli studi. Lì mi attende un altro anno di lavoro. Poi probabilmente riceverò un incarico dalla diocesi di Fermo, che nel frattempo vedrà un nuovo vescovo avvicendarsi a Monsignor Conti.
Farai il viceparroco?
Molto probabile.
A Montegranaro?
È difficile. Ora si preferisce che il sacerdote non si occupi di fedeli coi quali ha rapporti personali troppo stretti. Sembra strano ma è un modo per avere la giusta lucidità e non farsi influenzare da fattori diversi da quelli che dovrebbero muovere un buon pastore. Ma vedremo.
Don Paolo presiederà la Santa Messa Novella domenica 3 luglio alle 19 presso la chiesa di San Liborio, sua parrocchia di origine. La Comunità Parrocchiale di Montegranaro ha piacere di invitare i fedeli a essere presenti e a partecipare alla cena che si terrà subito dopo sul sagrato.
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