di Alessandro Giacopetti
E’ Graziano Di Battista, Presidente della Camera di Commercio di Fermo a parlare del theMicam come “una manifestazione con segnali positivi sia dal punto di vista delle presenze che delle commesse che dell’interesse. I visitatori e clienti non guardavano solo il campionario, ma si interessavano al singolo articolo, mostrando interesse per il Made in Italy e per le scarpe artigianalmente costruite. Bisognerà ragionare su come conciliare la qualità e il prezzo o meglio su come mantenere lo standard di qualità ottimizzando i costi aziendali”.
E’ Gianluca Mecozzi, presidente provinciale CNA Federmoda Fermo a segnalare l’aumento delle presenze, la molta dinamicità vista negli stand e un aumento di presenze sia russe che da altri paesi estera. “Ciò che preoccupa – ha aggiunto Gianluca Mecozzi – è la corsa selvaggia al prezzo e la richiesta di un prodotto economico. Ciò penalizza il Made in Italy ed è un segnale preoccupante per il settore calzaturiero. Dall’altra parte, invece, c’è chi è stanco di comprare il falso Made in Italy”. Il presidente provinciale CNA Federmoda Fermo porta quindi un esempio dopo aver ricordato che “il nostro è vero Made in Italy. Una cliente coreana mi ha segnalato il bisogno che c’è nel suo paese di italianità e di prodotti fatti al 100% in Italia, e non al 30% perché quello lo si trova anche da loro”. Lo stesso Mecozzi ha anticipato l’idea di “proporre un tavolo permanente assieme ad altre associazioni sul Made in Italy. Concludo con un appello a togliere le sansoni alla Russia che non hanno senso perché danneggiano il sanzionante e non il sanzionato”.
Di Russia ha parlato anche Giammarco Ferranti, responsabile CNA Federmoda Fermo, spiegando che “il mercato russo è ultimamente cresciuto e sta attraversando una evoluzione relativa al mercato interno. La fiera theMicam non permette più alle aziende di programmare un’intera stagione e sarà la prossima edizione dell’Obuv a dare una nuova indicazione per le aziende che hanno nella Russia il principale mercato – ha concluso Ferranti auspicando – si confermino le buone attese”.
Giancarlo Marini in rappresentanza di Confartigianato Imprese Fermo ha fatto una suddivisione tra l’artigiano che ha partecipato alla fiera e chi no. “Per il primo il ritorno dei russi da una speranza. Al tempo stesso va sottolineato – ha aggiunto Marini – che oggi le catene di negozi straniere non fanno più grandi ordini. Per chi non c’è stato il bilancio è negativo e sinonimo di solitudine per non aver avuto l’aiuto economico della Regione. L’unica speranza è che i propri agenti/rappresentanti facciano il miracolo. Per questi ultimi, le loro scarpe sono rimaste in azienda e i potenziali clienti esteri non le hanno potute vedere e apprezzare. Chiediamo alla Regione un aiuto economico senza il quale le nostre opere d’arte, cioè le scarpe, così come i nostri sogni, muoiono”.
Mauro Guerrini, presidente Expool Consortium di Fermo ha segnalato la soddisfazione per le aziende del consorzio Expool per i contatti e ordini. “Il theMicam è stato positivo e faccio i complimenti ad Anna Rita Pilotti per il restyling che ha trasformato la vecchia fiera in un evento moderno. Alle aziende serve programmare a lungo termine, invece oggi le programmazioni sono molto corte e questo è un problema. Noi di Expool stiamo cercando di approcciare i clienti attraverso i social network come Facebook e Instagram cosa che ci ha permesso di attivare collaborazioni con persone all’estero. Per le piccole aziende del consorzio – ha concluso Guerrini – è importante l’aiuto istituzionale e il contatto con il territorio perché il piccolo artigiano non può approcciare mercati internazionali da solo”. Il presidente di Expool ha altresì segnalato un problema di manodopera anziana nelle aziende e priva del necessario ricambio generazionale.
“Bravo Expool a puntare sui social e sul commercio elettronico – ha detto ancora Graziano Di Battista, presidente della Camera di Commercio portando un esempio – Oggi la scarpa per il tempo libero i clienti la comprano su internet mentre quella di alta qualità va toccata, annusata e controllata. Anche in questo secondo caso, però, il web è importante perché dobbiamo farla conoscere e incuriosire la platea, facendo capire che certi tipi di scarpe non li possono fare tutti: ci vogliono macchinari, esperienza, manifattura. Quelle di un distretto calzaturiero che conta 20 mila occupati e in cui c’è bisogno di misure di finanziamento adatte anche per le aziende di piccole e medie dimensioni”.
In conclusione il presidente si è espresso sulla riforma delle Camere di Commercio: “Come CCIAA attraversiamo un momento di trasformazione importante in cui è impossibile pensare che tutto resti com’è. La speranza è che si cambi in meglio facendo tesoro dei traguardi raggiunti finora, e non si cambi per il solo gusto di cambiare rischiando magari di fare danni”. Di Battista ha altresì valutato bene il recente intervento dei tre sindaci di Ascoli Piceno (Castelli), Macerata (Carancini) e Fermo (Calcinaro) sull’idea di due Camere di Commercio nelle Marche.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati