di Giorgio Cisbani*
Sanaben, il saggio ( il pamphlet? l’opera omnia? il testo filosofico? ) di Lorenzo Bonanni, il medico disincantato che, da sempre, aborre pontificare e si appaga – semmai – dello stupire. Il libro rivela la sapienza, non soltanto medica, che il dottore, un pò particolare, cela dietro una spessa coltre di ironia, che raramente volge al sarcasmo. Siamo di fronte ad un crescendo di riflessioni profonde mascherate da battute intelligenti o da allusioni garbate, sulle nostre debolezze o tabù.
Sanaben sarebbe il nome di un farmaco indicato “per il miglioramento delle condizioni psicologiche dell’individuo”. Non so, non posso sapere se il farmaco ha veramente questo requisito, certo è che il piccolo libro di Lorenzo lo possiede. Va letto perché fa veramente star bene, fa sorridere ma non si pensi ad una sorta di testo cabarettistico. E’ uno scritto che fa riflettere divertendo, anche se credo sia bene non riflettere troppo perché si potrebbe sconfinare nel pessimismo.
Sanaben, arricchito da curiosi disegni dell’autore, contrariamente a quanto, con ironia egli consiglia, si legge tutto d’un fiato, perché le improvvise ‘ virate ‘ in campi di cui sappiamo l’esistenza ma, di cui, in molti, al massiamo, abbiamo qualche superficiale conoscenza, costringe a proseguire.
Il libro si divide in una quindicina di capitoli: da “ Poveri e ricchi “ a “ Uomo con le palle “, da “ Miss Culo “ a “ L’amore “, “ La vita “ e “ La morte “, da “ La religione “ a “ L’ospedale “. La stranezza di alcuni potrebbe favorire l’idea di rischiare di trovarsi di fronte a considerazioni magari intelligenti, ma superficiali. Tutt’altro. Il lettore é condotto dentro pensieri profondi, dentro riflessioni frutto di intense letture, dentro la scienza medica – dove l’autore si muove con sicura scioltezza – mentre in altri campi mostra un sapiente pudore, quasi invadesse un qualcosa che “ possiede “, ma da estraneo, non come titolare.
Il libro, un inno alla teoria evoluzionistica, é veramente interessante, non credo soltanto per illetterati come chi scrive. Forse, lo é meno per i bigotti, coloro che amano i riti senza fede, ma non certo, almeno penso, per chi ascolta Papa Francesco.
C’è anche una qualche provocazione, sicuramente dall’autore non voluta come tale, come quella che si legge a pag 94 “ basta con gli ospedali, il medio evo é finito, a loro posto strutture sanitarie per impedire che la malattia compaia, …” “ A meno che ( pag. 95 ) non abbia ragione John H. Tobe: la malattia é il più grande creatore di soldi della nostra economia “.
Fatta propria da un medico, l’affermazione di Tobe non mi pare sia poca cosa e, accennando alla questione degli ospedali, tirata un pò troppo per le corte ( anche le università sono del medio evo, ma il tema forse sarà approfondito con il prossimo libro ) non penso che l’autore volesse polemicamente riferirsi a quello nostro, di prossima costruzione.
Per concludere queste considerazioni: da non perdere ove l’autore, il dottor Bonanni, si presenta come figlio di una delle più potenti e nobili famiglie europee che ha conseguito la licenza elementare presso Elementary School di Montecacciù. Veramente un “ Fulgido esempio di rare virtù”.
*Giorgio Cisbani, Senatore X Legislatura Gruppo Comunista
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