Giorgio Raccichini
“C’è chi pensa che si possa combattere il degrado sociale con adunate antiaccattonaggio, magari organizzate per spaventare coloro che, senza fare alcun male, chiedono l’elemosina. Pensavo che il degrado sociale si combattesse attraverso l’attuazione del diritto al lavoro, il potenziamento dei servizi statali pubblici, l’erogazione del reddito minimo garantito per disoccupati e precari, e così via. Se voglio pulire casa, non nascondo la polvere sotto l’armadio”. Esordisce così Giorgio Raccichini del Pci, in merito al presidio di Casa Pound in programma per domani pomeriggio a Porto San Giorgio, in centro. Un’iniziativa che ha innescato un velenoso botta e risposta tra il sindaco Nicola Loira (leggi le dichiarazioni del primo cittadino) e il responsabile provinciale della “tartaruga frecciata”, Francesco Pacini (leggi la replica di Pacini a Loira). E nella diatriba oggi si inserisce anche Raccichini.
“Quello che mi preoccupa maggiormente è però un altro aspetto dell’adunata neofascista di sabato. A Porto San Giorgio i neofascisti avranno la possibilità di fare la loro parata in occasione della Giornata della Memoria, vale a dire del giorno dedicato alla commemorazione degli stermini nazifascisti, nel quale noi italiani dovremmo richiamare alla memoria non solo l’infamia delle leggi razziali, ma anche le turpi occupazioni della Libia, dell’Etiopia e dell’area balcanica, regioni nelle quali dimostrammo una ferocia pari a quella messa in atto dai tedeschi. Ebbene proprio in questa giornata, che richiama i valori della solidarietà tra i popoli e dell’antirazzismo recepiti nella Costituzione italiana, sfileranno per Porto San Giorgio coloro che rappresentano la negazione esplicita di questi valori e si definiscono ammiratori del fascismo storico. Insomma stiamo per assistere ad un insulto eclatante ai valori espressi da quella giornata e soprattutto, direi per l’ennesima volta, alla Costituzione Italiana. D’altra parte non a caso, mentre la storia della Prima Repubblica è riassumibile nella lotta per l’attuazione del testo costituzionale, la Seconda è la storia dell’attacco reiterato ai suoi contenuti”.
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Limitare la libertà d espressione è davvero un indulto alla memoria, un grave insulto alla memoria