FERMO – È il 10 ottobre 2000 quando, per la prima volta, a Fermo gioca una partita ufficiale una Nazionale azzurra, in questo caso l’Under 21 di serie A.
Fino a questo giorno si era registrata solo un’apparizione della selezione under 21 di serie B che, esattamente un anno prima, aveva inaugurato il rinnovato stadio Bruno Recchioni e salutato la promozione della Fermana nella serie cadetta, giocando un’amichevole con la squadra gialloblù (terminata 2-1 per gli Azzurri con reti del canarino Fabio Di Venanzio, e ribaltamento con doppietta di Tarantino).
Andando a ritroso, nel 1991 una amichevole tra la squadra canarina e l’Under 21 ungherese. Per quello che ne sappiamo non ci sono state altre rappresentative nazionali al Recchioni in precedenza, di sicuro mai in gare ufficiali. Dopo questa in esame, altre tre volte U21 di serie A, poi l’U20 e infine l’U19 nel marzo 2014.
LA VIGILIA – L’Under 21 di serie A è una vera Nazionale, sono gli “Azzurrini” seguiti ormai alla pari della Nazionale maggiore, anche per le quattro recenti vittorie del Campionato Europeo di categoria (l’ultima a giugno 2000 con doppietta di Pirlo in finale) mentre la Nazionale maggiore era arrivata in finale ai recenti Europei del 2000.
Presentandosi a Fermo nelle vesti di campione di carica, l’attesa per l’Under 21 nell’ottobre del 2000 cresce fino alla vigilia dell’evento. Complice anche lo sciopero degli insegnanti, la mattina del match ci sono quasi duemila persone, in gran parte studenti, ad assistere alla rifinitura della squadra allenata per l’ultima volta da mister Marco Tardelli, ufficializzato tre giorni prima quale nuovo coach dell’Inter.
Lo stadio ribolle d’attività: i tecnici danno gli ultimi ritocchi al maquillage dello stadio, gli addetti Rai predispongono al meglio le riprese (ben 8 telecamere, la principale posta sulla vecchia tribuna centrale), le forze dell’ordine studiano i piani per la sicurezza.
Il sindaco Ettore Fedeli: «Questo evento è un riconoscimento non solo sportivo alla Fermana che è ormai da qualche anno alla ribalta nel calcio professionistico avendo addirittura raggiunto lo scorso anno la serie B, ma è anche un premio a tutto il territorio Fermano. Siamo soddisfatti ed orgogliosi del lavoro fatto per poter disporre finalmente oggi a Fermo di uno stadio che ha tutti i requisiti per ospitare una partita di tale livello. Gli sforzi politici e i notevoli investimenti finanziari effettuati negli ultimi anni, man mano che procedeva la scalata della Fermana ai vertici del calcio professionistico, trovano oggi la giusta ricompensa».
La squadra azzurra è ospitata a Porto San Giorgio e ha svolto gli allenamenti a Sant’Elpidio a Mare, per cui l’evento è “spalmato” su quasi tutto il Fermano.
Per una curiosa coincidenza, proprio nello stesso giorno, in Commissione bicamerale a Roma si discute per la istituzione della Provincia di Monza, la prima delle tre nuove province in cui è inserita anche la Provincia di Fermo, ente che vedrà la luce quattro anni dopo.
LA PARTITA – Pieno così, lo Stadio Bruno Recchioni di Fermo non è mai stato. Neppure quella domenica di Fermana-Napoli (3-2) in B. Tutto esaurito, quasi diecimila biglietti venduti, ben oltre la capienza autorizzata degli 8000 posti. Pubblico straripante anche nel settore sud, ai lati della tribuna stampa, normalmente chiuso al pubblico pagante.
Durante il riscaldamento la mascotte azzurra (raffigurante un gigantesco leone) palleggia con Cassano, Ferrari e compagni.
Uno spettacolo l’esecuzione degli inni nazionali, eseguiti dalla Banda dell’Esercito. Tutto lo stadio canta “Fratelli d’Italia” grazie anche ai volantini con il testo appositamente distribuiti dalle “Brigate Gialloblù”. Diecimila voci, un’emozione unica, è la prima volta che in uno stadio viene cantato l’inno italiano, ne parlerà la stampa nazionale per qualche giorno e ciò spingerà il Presidente della Repubblica Ciampi a chiedere che i giocatori azzurri d’ora in poi lo cantino sempre in coro. Un avvenimento di grande orgoglio per la Città di Fermo.
Splendide le coreografie e i cori preparati dai tifosi fermani delle “BGB” e del “Coordinamento Club“, in particolar modo quella della Curva Duomo, che negli anni a seguire sarà utilizzata dalla Rai negli spot che pubblicizzano le partite degli azzurri.
A seguito dello sciopero dei giornalisti, la trasmissione va in onda in tv senza commento e con il solo audio ambientale di sfondo, e da casa si sentono bene sia le parole dell’inno italiano cantato dal pubblico, sia tutti i cori eseguiti dai tifosi nel corso dei 90′.
Alla mezz’ora esatta parte la prima “ola“, eseguita perfettamente da tutti gli spettatori grazie alla minuziosa preparazione dei tifosi del “Coordinamento”, poi subito un’altra in un clima di allegria collettiva, mentre tutt’intorno sventolano migliaia di bandierine tricolore.
In tribuna vip il presidente della Federacalcio, l’avvocato Luciano Nizzola e tutte le autorità politiche regionali. La notte azzurra di Fermo porta fortuna all’Under 21 di Marco Tardelli: batte la Georgia (3-2) e resta sola in vetta alla classifica del girone B.
I GOL – Gli azzurrini chiudono il conto nei primi 45 minuti, andando al riposo con il largo punteggio di 3-0.
10’ Cassano mette al centro dalla sinistra, un errato controllo di Colombo diventa assist per Pinardi che dal limite indovina la traiettoria giusta. Niente da fare per il portiere Lomaia.
24’ l’arbitro cipriota punisce con il rigore una carica di Shashashvili su Cassano che va sul dischetto ma Lomaia intercetta il suo rasoterra. Cassano recupera e mette dentro ma l’arbitro comanda la ripetizione del penalty perché alcuni giocatori sono entrati in area prima del fischio. Cassano concede il bis: tiro simile al precedente, Lomaia intercetta ma non trattiene e alla fine il barese mette dentro il pallone del 2-0.
35’ Marchionni colpisce la traversa ma il tris è ormai maturo, lo firma un minuto dopo lo juventino Maresca al termine di una bella azione personale. A risultato ampiamente acquisito Tardelli nella ripresa concede spazio ai ragazzi della panchina: Brighi prende il posto di Corrent, poi Maccarone dà il cambio a Cassano. Il nuovo entrato Maccarone sfiora in un paio di occasioni il quarto gol. Nel finale i due gol della Georgia. All’83’ rigore di Tseredeli (fallo di Olivi), al 93′ colpo di testa di Kvaratshelia su azione di calcio d’angolo.
Paolo Bartolomei
IL TABELLINO
ITALIA 3: Rossi, Troise, Mora (65’ Bellini) Olivi, Ferrari, Corrent (50’ Brighi), Marchionni, Pinardi, Cassano (53’ Maccarone), Maresca, Colombo. A disposizione Pelizzoli, Fissore, Campedelli e Bonazzoli. All. Tardelli
GEORGIA 2: Lomaia, Kemoklidze, Sajaia, Tsereteli, Gilauri (50’ Dedidze), Shashashvili, Kvaratskhelia, Asatiani (40’ Imedadze), Gvazava (63’ Digmelaschvili), Tsitaishvili, Melkadze. A disposizione: Khamelidze, Ebralidze, Nozadze. All. Khurzilava
Arbitro: Loizou (Cipro)
Reti: 10’ Pinardi, 24’ Cassano, 36’ Maresca, 83’ Tsereteli su rigore, 93’ Kvaratskhelia
Note: Ammoniti Corrent, Tsereteli, Shashashvili; spettatori 10mila circa
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