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Due simboli della città
travolti dallo stesso insolito destino

PORTO SAN GIORGIO - Interventi sul patrimonio arboreo della città. Anche la storica palma di fronte al vecchio cinema Excelsior è finita nel mirino dell'ufficio ambiente.

di Sandro Renzi

Excelsior e palma “travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto” prendendo in prestito il titolo di un vecchio film. Il mare, questa volta, è quello di ottobre. Ad essere travolti dallo stesso destino sono due simboli indelebili della città: un vecchio cinema, con una architettura che riporta a  quelle geometrie tanto amate nei primi decenni del secolo, ed una palma che da tempo faceva bella mostra di sé al centro della piazzetta. Cuore di Porto San Giorgio, salotto buono della città, come lo è in fondo la rinnovata piazza Matteotti. Palma capitozzata questa mattina perché presumibilmente malata. Simbolo di una città che vivendo di turismo aveva pensato bene di arredare le sue vie piantando palme che non erano però autoctone e che adesso si trova a fare i conti con il punteruolo rosso. Ed un cinema cadente, come le foglie di quella palma, in attesa di verdetto. Per la prima le speranze di “recupero” sono ridotte al lumicino.

Per il cinema Excelsior, dipenderà tutto da quello che il tribunale di Fermo, chiamato a pronunciarsi sul ricorso del Comune, deciderà entro l’anno. Se la sentenza sarà favorevole all’amministrazione Loira non è escluso che i privati opteranno per il terzo grado di giudizio. E quindi altro tempo da attendere. Ed anche ammesso che la causa finisca qui, con un riconoscimento della proprietà pubblica dello stabile, con quali risorse il comune potrà pensare di mettere mano all’immobile vincolato dalla sovrintendenza? Lo stato di abbandono in cui si trova non è un bel biglietto da visita per la città. Come non lo è quel tronco in mezzo alla strada. Il rischio è di fare la stessa fine di quelli che spendono per imbiancare le mura del salotto e rifare il pavimento, ma poi si ritrovano in casa lo stesso divano strappato o rattoppato di venti anni prima. Il problema non è cosa fare dell’ex cinema, tanto meno della palma, ma trovare le risorse per “cambiare anche il divano” e riqualificare l’intera piazza, partendo da quel cinema.

 


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