Il presidente Robin Basso mentre installa un defibrillatore
Sono stati istallati oggi a Sant’Elpidio a Mare, quattro dei sei defibrillatori che la Croce Azzurra di Sant’Elpidio a Mare-Monte Urano ha deciso di donare ai due comuni di Sant’Elpidio a Mare e Monte Urano, Comuni che la pubblica assistenza serve da 30 anni, per la realizzazione del progetto “Un Cuore che batte”.
I defibrillatori sono stati posizionati a Sant’Elpidio a Mare lungo viale Roma (Palazzo Bramucci), a Casette D’Ete in piazza Mazzini presso il Centro Giovanile Della Valle, a Castellano sotto il porticato della Chiesa, a Cretarola presso il Bar La Pergola.
“Il Progetto ‘Un Cuore che batte’ ha la finalità di formare quante più persone possibile alle manovre di rianimazione (massaggio cardiaco) e all’utilizzo del defibrillatore, affinché , il tempo di attesa dell’arrivo del 118 non sia un tempo morto.
Gli studi e le statistiche dicono che per la persona colpita da arresto cardiaco, ogni minuto che passa è di vitale importanza: in soli 60 secondi, infatti, si abbassano del 10 % le sue possibilità di restare in vita. Dopo soltanto 5 minuti di tempo, le possibilità di salvezza, scendono al 50 %.
Per questo motivo, oltre il 70 % delle vittime di arresto cardiaco muore prima di raggiungere l’ospedale. La fibrillazione ventricolare e la tachicardia ventricolare senza polso, sono le aritmie riscontrabili in circa l’85 % dei casi di arresto cardiocircolatorio. L’unica maniera possibile per ripristinare la normale frequenza cardiaca è quella di erogare lo shock al cuore attraverso l’utilizzo di un defibrillatore e grazie al massaggio cardiaco. La Croce Azzurra è a disposizione per corsi di formazione”.
Voce al presidente della Croce azzurra, Robin Basso, fiero di questa iniziativa: “Realizzare un tale progetto, acquistare nuovi mezzi e far vivere l’associazione è possibile soltanto grazie ai contributi di imprenditori e privati cittadini che ogni giorno, da 30 anni, sostengono la Croce Azzurra”.
“I defibrillatori destinati al Comune di Monte Urano – aggiungono dalla pubblica assistenza – verranno presto installati, dopo aver concordato i punti più adatti con l’amministrazione comunale.
Dall’associazione e dalle Amministrazioni Comunali, c’è l’invito al buon senso della cittadinanza, nell’avere cura e a non utilizzare inutilmente queste attrezzature. I dispositivi sono collegati con un allarme che ne segnala l’utilizzo. E come diceva il chirurgo americano dell’800 Nicholas Senn, con parole che ci ricordano che ognuno di noi può fare la differenza ‘Il destino di un ferito risiede nelle mani di colui che esegue la prima medicazione'”.
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