La festa gialloblù a fine gara per l’ennesima vittoria esterna di stagione
di Silvia Remoli
JESI (AN) – Qualcuno diceva “Chi si accontenta gode“, ma coach Cesare Pancotto probabilmente non la pensa così.
Nella scorsa giornata a Cagliari ha conquistato il posto in Coppa Italia, preziosissimo vista la location casalinga: nel primo week end di marzo infatti il PalaSavelli si riempirà per vedere le top 16 di A2 e B, ma soprattutto per tifare la Poderosa, accoppiata a Bergamo nel primo turno della competizione stessa. Oggi un’altra trasferta, un derby storico e sempre caldo. Jesi aveva bisogno di punti salvezza, la Poderosa di confermare la sua posizione di alta classifica, dimostrando che l’impegno non si arresta alla prima conquista, anzi.
IL TABELLINO
AURORA TERMOFORGIA JESI 79: Dillard16, Mentonelli ne, Mascolo 18, Baldasso 0, Santucci 0, Rinaldi 16, Valentini ne ,Jones 15, Mwanzanzita ne, Totè 11, Lovisotto 3. All. Damiano Cagnazzo
PODEROSA XL EXTRALIGHT MONTEGRANARO 83: Treier 0, Testa 0, Mastelllari 11, Simmons 16, Palermo 12, Petrovic 4, Negri 0, Corbett 9, Amoroso 21, Traini 10. All. Cesare Pancotto
ARBITRI: Ciaglia, Pierantozzi, Marota
PARZIALI: 18-17, 23-21, 9-22, 29-23
LA CRONACA
Davanti ad un pubblico di 2321 spettatori, di cui 300 di fede gialloblù, Pancotto fa entrare per primi Amoroso, Negri, Palermo, Simmons e Corbett. I casalinghi, schierati da Cagnazzo, sono Dillard, Baldasso, Rinaldi, Jones, Totè.
Il primo canestro arriva dopo ben un minuto e mezzo di gioco, e ad insaccare è il gialloblù Amoroso, che mette fine ad una sequela di scambi e sbavature sotto canestro da parte di entrambe le compagini. Risponde Dillard, rapidissimo, attraversando tutto il rettangolo di gioco da solo e passandosi la palla dietro la schiena. I falli di Rinaldi fruttano due tiri liberi a Corbett, mentre Simmons inizia a stupire con le sue stoppate. Altri due liberi per la Poderosa, ma Amoroso ne mette a segno il 50% mentre Rinaldi dalla lunetta è più preciso. Simmons cerca di farsi perdonare i falli sul capitano dell’Aurora Jesi: 6-9 alla metà del primo quarto. Arriva la parità e subito dopo il sorpasso per una tripla di Jones e per il carico che ci mette Totè. Simmons non ci sta e accorcia con un canestro fatto di spalle, ma esplode il PalaTriccoli con il tiro da tre di Dillard. E’ il capitano dei verergrensi a riportare la parità, 14-14, mentre i coach fanno i primi cambi: Mastellari e Testa per Corbett e Negri, Mascolo per Dillard. Sul 14-17 Pancotto fa riposare anche Palermo e Amoroso, ed inserisce Traini e Treier; a questo nuovo assetto Cagnazzo risponde togliendo Baldasso e reimmettendo Dillard. Il nuovo innesto Mascolo si mette subito all’opera con un tiro da tre regalando alla squadra di casa il secondo sorpasso: 18-17 è il punteggio con cui si ripartirà dopo la prima pausa breve.
La schiacciata di Simmons fa esultare i 300 tifosi giunti dal Fermano ma le loro grida di gioia sono subito sovrastate da quelle dei casalinghi che esultano al canestro da tre di Jones a cui segue immediatamente quello di Lovisotto: 24-19, il vantaggio dei bluarancio si allunga. Ci pensa Mastellari a riavvicinarsi con una tripla, mentre Pancotto istruisce Petrovic e Corbett, che entrano al posto di Simmons e Testa. Mascolo colpisce ancora e Mastellari bissa. Ma sono da tre anche i due canestri consecutivi di Dillard, che esulta battendosi il petto, e quello di Toté: 35-25 e Jesi vola a più dieci, massimo svantaggio per Montegranaro. Ne risente un Petrovic stizzoso che si arrabbia con Santucci, abbraccia il pallone e non lo molla più, poi sbollisce e chiede scusa. L’esperienza di Amoroso fa accorciare le distanze e il timeout chiesto da Jesi, fa rifiatare: 35-32 a tre minuti dall’intervallo. Mascolo inarrestabile, gli sforzi di Petrovic non arrestano il suo bottino; restano lucidi però Palermo ed Amoroso, cecchini nei liberi: 41-38. Poteva esserlo anche Simmons se non avesse cannato entrambi i tiri concessigli sul limitare del parziale.
Il cambio campo pare da subito avvantaggiare i veregrensi, con i canestri di Amoroso e Corbett e l’inaspettato errore di Dillard: c’è il sorpasso della Poderosa che si porta a più 4 (41-45). Dopo quattro minuti i padroni di casa ancora non sono riusciti a centrare il canestro, innervositi forse dai tanti ferri presi. Simmons da spettacolo con due stoppate acrobatiche (probabilmente galvanizzato anche dalla venuta in Italia di moglie e del neonato figlio), ma Dillard non si arrende e interrompe il momento no con una tripla a cui si aggiunge il tocco del suo capitano Rinaldi, che rosicchia i punti fatti dai gialloblù: 46-47. Esce Amoroso, stanco, consapevole che in squadra è anche nelle mani del fantasioso Traini e della torre Simmons: si va a più 7. Alla tripla di Mastellari mette il sigillo Traini: sul punteggio 50-60 si rifiata con l’ultima pausa.
Traini continua lo show, Rinaldi risponde, ma Mastellari non sbaglia i liberi: 57-65. Petrovic ancora agitato esce al primo fallo per far posto a Simmons. Rinaldi, l’esperto capitano (che nella partita di andata giocò al Palasavelli con il lutto nel cuore per la morte del padre) prova a trascinare i suoi, ma Traini oggi è inarrestabile: 61-69. Palermo da tre riporta a più dieci il team di Pancotto, e Rinaldi, ancora una volta, non demorde, e di intesa con Mascolo va a 68-75 quando mancano tre minuti alla lunga sirena finale. E’ la volta del “Mascolo show” che caricato a molla, entusiasma tutto il palazzetto dello sport e riduce il divario a meno cinque. Rinaldi di nuovo protagonista non solo morale del match: 74-77 quando mancano 30 secondi ed il pubblico va in delirio. Palermo guadagna due liberi e non deve sbagliare: ne prende uno su due e fa fallo su Mascolo che va in lunetta. Pancotto chiede il timeout prima che scorrano gli ultimi 30 secondi che sembrano durare una vita. Sul 76-78 Dillard commette il terzo fallo e manda Corbett ai due liberi sommerso dai fischi assordanti della curva di Jesi, ma è 76-80 e devono ancora giocarsi quei tanto attesi 20 secondi. Totè è solo sotto canestro e va a meno due. Mascolo commette il terzo fallo e stavolta è il molleggiato Traini in lunetta: ne sbaglia uno su due, ma ritorna ai liberi, nervoso, e sbaglia. Ora va Jones in lunetta e realizza il 50%: 79-81, e due i secondi al termine come i tiri liberi messi a segno da Amoroso, capitano che, sordo davanti alle proteste degli jesini, senza timore chiude il gioco: 79-83 e tutta la squadra, tra cui il piccolo nato in casa Simmons avvolto nelle braccia del poderoso papà, a ringraziare i tifosi gialloblù del loro sostegno.
Fotogallery
Una fase del Derby delle Marche
I sostenitori gialloblù intervenuti al PalaTriccoli di Jesi
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