“Visione inclusiva della vita sociale e gioco di squadra”, la Fitp premia Mario Borroni

PUGLIA/ORTEZZANO - La cerimonia svolta a San Giovanni Rotondo, ha visto anche la proiezione di un video con coreografie e musica di Ortensia.

di Alessandro Giacopetti

“Dedico questo riconoscimento alla mia famiglia, al gruppo Ortensia e a tutti coloro che ne hanno fatto parte ma ci hanno lasciato per andare a ballare, suonare e cantare in cielo”. Con queste parole nei giorni scorsi Mario Borroni, presidente regionale Marche dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, ha ricevuto il premio Padri del Folklore, conferito dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari. E il ricordo corre, ad esempio, a Giuseppe Tirabassi, per tutti “Peppe lu vottecante”, scomparso a metà del 2018, storico suonatore di organetto del gruppo Ortensia, nato a Montemonaco ma divenuto ortezzanese adottivo. La cerimonia svolta a San Giovanni Rotondo, in Puglia, ha previsto anche la proiezione di un breve video con le coreografie e la musica dei componenti di Ortensia.

Tra le altre cose, nella pergamena che riporta la motivazione che ha spinto la FITP a conferire il riconoscimento a Borroni, si legge: “Le armonie delle campagne marchigiane dove ai suoni del lavoro contadino faceva eco la musica dell’organetto sono state l’imprinting che ha determinato in Mario Borroni una visione inclusiva della vita sociale. l’attitudine al gioco di squadra diventa in lui una missione: fonda la società sportiva ortezzanese, è consigliere del comitato marchigiano della FIGC, fonda la pro loco di Ortezzano, oggi ricopre il ruolo di presidente della sezione marchigiana dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia”. Proprio il comitato regionale ha proposto il suo nome al direttivo nazionale. Borroni è tra i fondatori del Gruppo folklorico ortezzanese che nel tempo si è esibito in Italia e all’estero, ricevendo premi e riconoscimenti anche, ma non solo, dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari. Attesa, intanto, per la partecipazione ad un film, ambientato tra il 1960 e il 1980, ispirato ad un libro di Savino Maré per la regia di Giuseppe Conti, le cui riprese si svolgeranno tra giugno e luglio di quest’anno principalmente nelle Marche.


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