di Nunzia Eleuteri
Continuano le esperienze sul campo degli studenti dell’Istituto alberghiero Carlo Urbani di Porto Sant’Elpidio che ieri sera si sono dilettati nella preparazione della cena a tema “erbe trovate”. La sala ristorante del plesso scolastico ha ospitato per l’occasione oltre 60 persone che hanno potuto degustare piatti della tradizione partendo da un antipasto di tortino di zucchine con farcia di patate e caciocavallo per poi procedere con i primi di risotto alle erbe aromatiche e ravioli alle ortiche e ricotta fino ai secondi di stufato di agnellone agli asparagi selvatici e porchetta all’ariccia. Non potevano mancare, per contorno, le erbe spontanee saltate. A tavola i vini Velenosi e Il Roggio e, a chiudere la cena, un sorbetto di menta e limone.
Non è assolutamente esagerato dire che tutte le pietanze avrebbero potuto competere con quelle preparate dai più rinomati chef. Oltre la cura nell’estetica, i sapori sono stati veramente autentici.
A fare da cornice alla serata le spiegazioni di esperti come il professor Fabrizio Savi co-autore del libro “Erbe non solo in tavola” (105 piante da riconoscere, raccogliere e usare), Emilio Seri presidente dell’associazione “Paccucce” di Colmurano che si è occupata della raccolta delle erbe (che in dialetto sono conosciute come “rugni, spragne, crespegne” e anche ortiche) e la professoressa Edi Virgili che ha parlato delle proprietà benefiche delle piante.
Quello di ieri sera non è il primo appuntamento nella sala ristorante della scuola elpidiense che quest’anno ha organizzato oltre 10 eventi in cui gli studenti dell’alberghiero hanno potuto mettere in atto quanto imparato in classe. Un vero e proprio tirocinio o alternanza scuola-lavoro che, grazie all’impegno organizzativo del prof. Mario Andrenacci e all’attenzione del dirigente scolastico Roberto Vespasiani, sta portando indiscussi frutti agli studenti. Tra i presenti anche la vice preside dell’Istituto, l’insegnante Ada Granatelli.
“I ragazzi sono ben contenti di essere a nostro servizio perché studiano, lavorano, si impegnano per diventare professionisti del settore enogastronomico”, ha commentato il preside Vespasiani.
“Il Carlo Urbani è un’eccellenza formativa del nostro territorio – ha aggiunto il prof. Mario Andrenacci – In questo anno abbiamo organizzato diversi appuntamenti per dare modo ai ragazzi non solo di mettere in pratica quanto studiano ma anche di conoscere i piatti della tradizione che difficilmente oggi si riescono a preparare nelle case. In questo modo gli studenti conoscono le pietanze della cultura contadina e il nostro territorio. Questo ci dà modo di fare formazione e, al contempo, legare le associazioni della nostra terra alla scuola facendo sì che tante belle persone, che sono parte attiva della società, possano contribuire alla crescita e allo sviluppo dell’Istituto. Ci fa piacere creare queste sinergie.”.
Un lavoro certosino che il dirigente Vespasiani e il professor Andrenacci stanno portando avanti con impegno e passione. Prossimo appuntamento con la tradizione della cucina marchigiana, il 3 maggio, all’Istituto Urbani con la cena dell’umido.
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