Ancora raid e danni in spiaggia,
l’appello dei concessionari
alle forze dell’ordine: “Servono blitz notturni

PORTO SAN GIORGIO - I proprietari dello chalet Dolce Vita hanno trovato attrezzature balneari danneggiate e ombrelloni spezzati. L'appello alle forze dell'ordine: "Bene i controlli intensificati ma servirebbero blitz ad hoc, di notte, in spiaggia"

di Giorgio Fedeli

Torna ad aprirsi la ‘ferita’ dei concessionari di spiaggia. Nel week end appena trascorso, infatti, in spiaggia è tornata la piaga dei vandali. E purtroppo si registrano altri danni alle attrezzature dei balneari. Al centralissimo chalet Dolce Vita, infatti, sono stati danneggiati degli ombrelloni, uno piegato e spezzato. Insomma ormai non passa fine settimana in cui i vandali non lascino il segno del loro passaggio sull’arenile. E non passa week end che gli operatori balneari non siano costretti alla conta dei danni.

Dopo i ripetuti appelli dalla spiaggia, le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli sulla litoranea, controlli che certo non sono sfuggiti ai pubblici esercenti. Che, certo, gradiscono, ma rilanciano con una richiesta ben precisa, mirata, ad hoc: “Le divise servirebbero in spiaggia, nelle ore notturne. Solo così possiamo debellare il problema. Abbiamo certamente notato l’intensificarsi dei controlli. E di questo siamo ovviamente grati alle autorità e alle forze dell’ordine. Sappiamo che tutti remiamo nella stessa direzione e che le divise fanno quel che possono con le loro risorse. Ma qui il problema persiste. E secondo noi per debellarlo, oltre ai controlli sul lungomare, servirebbero dei blitz in spiaggia nelle ore notturne, magari in forze, magari con personale in borghese. Secondo noi se quei balordi iniziano a capire che possono essere incastrati e colti con le mani nel sacco, forse smettono di devastare la spiaggia e le nostre attrezzature”. Un appello che arriva da chi si sente con le mani legate: “Nei giorni scorsi alcuni di noi sono stati accerchiati da quei ragazzi sbandati. I nostri colleghi si sono solo ‘permessi’ di chiedere loro di non appendersi sugli ombrelloni e di non urinare sulle pareti dello chalet. Noi non possiamo certo reagire, vuoi perché rischiamo di essere aggrediti, vuoi perché paradossalmente qualche sbandato arriverebbe a denunciarci. Ma assistere inermi alla devastazione non è certo piacevole. E solo le autorità, le forze dell’ordine, possono aiutarci”.

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