di Maria Elena Grasso
Stamattina, nel giorno della Memoria, il Prefetto di Fermo ha voluto ricordare due cittadini di questa provincia deportati ed internati in Germania, consegnando ai loro familiari una medaglia d’onore. Oltre ai rappresentanti delle massime autorità del territorio, presenti alla cerimonia che si è svolta in Prefettura, anche una delegazione di studenti degli istituti superiori di Fermo, affinchè le nuove generazioni continuino a ricordare e testimoniare una delle pagine più tragiche della storia umana.
“E’ un giorno importante – ha esordito il Prefetto Vincenza Filippi – perché la memoria deve essere un valore condiviso. Mi fa piacere notare la presenza di tanti giovani studenti, perché loro sono il futuro e la consapevolezza di quanto è accaduto deve essere parte del bagaglio culturale di ognuno”. Così il Prefetto ha voluto rimarcare l’importanza di una data, di un momento storico tanto atroce nella storia del novecento.
La parola è poi passata al professor Castiglioni del Liceo Classico Annibal Caro di Fermo, che ha voluto ricordare gli anni della deportazione: “’Arbeit macht frei’ cioè il lavoro rende liberi, questo era il motto posto all’ingresso di numerosi lager prima e durante la seconda guerra mondiale. Una presa in giro, un’offesa che si affiancava al modo con cui in nazisti trattavano gli ebrei deportati nei campi”. Dopo la riflessione sugli orrori di quegli anni, gli studenti presenti alla commemorazione hanno letto poesie, brani sulla Shoa, citando testi da Primo Levi a Joyce Lussu, da Hannah Harendt a Liliana Segre.
Molto commossi i familiari dei due cittadini di questa provincia, ormai scomparsi, che hanno vissuto nei campi di concentramento: Umberto Cocciaretto e Enrico Gini Silvestri. Le medaglie d’onore conferite dal Presidente della Repubblica, sono state consegnate dal Prefetto e dal primo cittadino di Fermo Paolo Calcinaro.
In questo clima di grande emozione, Monsignor Pietro Orazi, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Fermo ha tenuto a precisare: “Dobbiamo fare in modo che l’umanità non dimentichi. E’ l’unico mezzo a nostra disposizione per far sì che tanto orrore non venga ripetuto mai più”.
Dopo i ringraziamenti a quanti convenuti, tra forze dell’ordine, preside e studenti degli istituti superiori, rappresentanti delle amministrazioni comunali di Fermo e Servigliano e organi di stampa, il Prefetto ha invitato tutti ad ascoltare le note dell’orchestra presente, perché ognuno riesca a leggere attraverso la musica, non soltanto la consapevolezza ma anche la speranza in un’umanità che deve saper imparare dai propri errori.
Un plauso particolare è stato riservato all’orchestra, che ha iniziato con un orgoglioso Inno di Mameli per poi omaggiare i presenti con le struggenti note di un brano tratto dal film ‘Schindlers List’ e che ha concluso con l’emozionante brano ‘Beatiful that way’ tratto da ‘La Vita è Bella’.
Oltre all’appuntamento in prefettura sono state tante le iniziative che hanno visto protagoniste le scuole in tutta la Provincia: da piazza del Popolo a Fermo all’area ex Conceria che ospitava un campo di prigionia, fino alla casa della memoria di Servigliano.
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