Romanella: ”Restiamo uniti, alla
ripartenza pronti e compatti”

CORONAVIRUS - Il presidente della Nike Fermo, fertile realtà dedita alla pratica della boxe, pur riconoscendo le priorità del momento figlie della pandemia da covid 19, invita Coni, ministro dello sport e le singole federazioni sportive ad individuare una linea comune da mettere in campo, in chiave sportiva, per ripartire nel migliore dei modi dopo la dovuta stasi del momento

Luciano Romanella al centro del ring, in un’immagine di repertorio relativa ad una riunione pugilistica svolta a Lido di Fermo in periodo estivo

di Paolo Gaudenzi

 

FERMO – Come purtroppo noto da settimane, stiamo vivendo un’emergenza che mette al primo posto, e non potrebbe essere altrimenti, la salute dell’intera società e la tenuta del sistema sanitario nazionale; in seconda battuta, inoltre, l’attuale pandemia da covid 19 sta anche portando con se pesanti e negative ripercussioni in chiave economica.

Priorità riconosciute tali anche da Luciano Romanella, presidente della Nike Fermo, che come tipico del suo agire, mosso da un nerbo granitico e positivo getta l’occhio sul grigio momento che sta attraversando lo sport, con ogni forma di attività (agonistica e di allenamento) sospesa ma con il vettore inevitabilmente proiettato ad un futuro intriso di numerose ed indecifrabili incognite.

Non vorrei essere frainteso, chiaramente la massima attenzione ed i dovuti sforzi ora devono manifestarsi altrove – l’approccio di Romanella -, se parlo di sport, non parlo di semplice divertimento ma di un attività, vedi ad esempio tutti i settori giovanili, che fungono anche e soprattutto da sani contesti sociali. Tanto per far capire la nobiltà delle nostre azioni, i ragazzi la mattina vanno a scuola, nel pomeriggio frequentano campi sportivi e palestre, per poi tornare a casa dai relativi contesti familiari solo successivamente“.

“Parlo come dirigente della Nike pugilato ma ora sono mosso anche da quelle sensibilità maturate quando ero assessore allo sport al Comune di Fermo, occupandomi cioè della cosa pubblica – ha proseguito -, considerando che stiamo solo forzatamente vivendo una pausa, per ripartire su una rotta solida e robusta bisogna uscire compatti da questo momento in cui vige l’allarmante <<si salvi chi può>>. Ciò è assolutamente negativo, perché sta mandando tutti in ordine sparso. Le varie federazioni sportive – ha puntualizzato – non sono affatto raccordate: il calcio sta in posizione di attesa, il rugby ha chiuso i battenti 2019/20, parte del basket ha congelato la stagione…solo il Coni sta analizzando il problema, proponendo soluzioni e chiedendo aiuti concreti al Governo, ma siamo ancora lontani da una linea ufficiale”.

Ai piedi del quadrato di sfida con la bandiera dalla Federazione Pugilistica Italiana

“Il ministro dello sport deve pertanto prendere il toro per le corna ed arginare il problema, raccordando tutte le discipline ludiche tracciando una rotta comune che, subito, faccia quindi intendere sino ad ogni angolo remoto delle periferie cosa bisogna e bisognerà fare a ciascuna delle singole associazioni impegnata nella pratica di qualsivoglia disciplina. In altre parole: non bisogna perdere tempo, invito pertanto ogni mio collega al vertice di realtà sportive a sintetizzare in pochi punti le proprie problematiche correnti, in modo tale da farle giungere al momento opportuno sui tavoli di competenza, per poter ripartire, in un futuro che mi auguro sia il più prossimo possibile, con meno traumi e tossine di quanto invece potrebbero esserci permanendo inerzialmente su questa passiva stasi”.

 

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