I protagonisti della rinnovata indagine multidisciplinare. Dall’alto verso destra Luciano Romanella (Nike Fermo), Roberto Bagalini (Futsal Cobà), Massimo Strappa (Moto Club Lion), Giampiero Scaloni (Red Racing), Massimo Andreatini (Fermana F. C.), Riccardo Bigioni (Poderosa XL Extralight Montegranaro), Massimiliano Ortenzi (M&G Videx Grottazzolina), Vincenzo Santoni (Comitato Giro d’Italia e Granfondo Porto Sant’Elpidio) e Lorenzo Governatori (Sutor Premiata Montegranaro). Foto di redazione, collage di Leonardo Nevischi
di Paolo Gaudenzi
FERMO – Dall’indagine sul futuro dei campionati dilettantistici di calcio, dalla Serie D alla Seconda categoria, spostando l’attenzione sull’aspetto prof a tinte gialloblù per tastare poi il polso di coach e massimi dirigenti in seno alle altre tante realtà sportive, multidisciplinari, di provincia.
Il coro unanime degli addetti ai lavori di casa nostra, prestigiosi ambasciatori del territorio fermano in ogni angolo d’Italia, ed in alcuni casi anche d’Europa, transita naturalmente (non poteva essere da meno) per il minimo comune multiplo dato dall’impellente e prioritaria necessità di salute e serenità per tutti.
In seconda battuta, l’augurio di molti è quello di poter far leva e contare poi sui concreti aiuti dalle istituzioni e federazioni competenti per poter attraversare il tunnel coronavirus e sfociare in una situazione economico-finanziaria di ripartenza futura, per sponsor (dunque attività commerciali) e casse sociali, che non vada ad aggravare oltre i già provati bilanci dei sodalizi sportivi.
Il clima di triste arrendevolezza per una una vicenda ad abbattersi con numeri impietosi e da dinamica esponenziale arriva poi dalle dirette parole di molti, lucidi nel riconoscere nuovamente la precedenza all’emergenza sanitaria per cedere però dal mero lato sportivo, alla molto probabile bandiera bianca che, tra tempi a dilatarsi oltre il lecito e situazioni logistiche poco decifrabili, in alcune circostanze sembra non lasciare spazio alla serena ripresa dei campionati, a non traghettarsi cioè verso un naturale epilogo nel segno del 2019/20.
Del resto, quanto è solo la rinnovata previsione del momento, in un quadro generale ora che costringe tutti noi a vivere pressoché alla giornata. La speranza è quella di poter tornare a ragionare, in ottica complessiva, con la curva della funzione coronavirus calante, per riabbracciare così la quotidianità, e di conseguenza, anche le passioni sportive in ogni dove.
Massimo Andreatini, responsabile dell’area tecnica della Fermana Football Club, campionato di calcio di Serie C, girone B.
“Abbiamo posticipato il ritorno al campo di allenamento, che avverrà quindi sabato 21, per rispettare due precetti fondamentali: fungere da esempio attenendoci alle disposizioni governative e, non da meno, per tutelare la salute di tutti i nostri tesserati, giocatori e staff. Al momento vige ufficialmente lo stop dei giochi sino al 3 aprile, ma credo che, numeri alla mano, rispettare tale scadenza sia quasi impossibile, anzi, toglierei proprio il quasi. Molto verosimilmente credo invece che rappresenti un grosso traguardo, più sociale che sportivo, il ritorno sull’erba di gara tra il 20 ed il 25 del mese prossimo. Attualmente, però, ci sono delle priorità, vale a dire far scendere i numeri rispetto a quelli odierni, che vedono contagi e decessi in crescita. In primis va circoscritto il problema, poi bisognerà aspettare la diminuzione dei dati negativi ed infine ripartire. Virando con ottimismo verso lo sport, se consideriamo la squadra non possiamo non parlare di ragazzi seri e professionisti, che stanno svolgendo singolarmente e privatamente piani di allenamento assegnati. Per definizione il calcio è un gioco di squadra, quindi è del tutto ovvio che non si potranno avere, al momento di ritornare agli standard abitudinari, situazioni normali. Non direi che avremo davanti a noi un campionato falsato, direi meglio che sarà condizionato da questa brutta pagina che, ci auguriamo con tutti noi stessi, resti alle nostre spalle il prima possibile. Sarà una coda di stagione per certi versi come sorta di campionato con dinamiche e valori 2.0“.
Massimiliano Ortenzi, tecnico della M&G Videx Grottazzolina, imbattuta capolista del campionato di Serie A3 Credem Banca, girone Blu.
“Le ultime due settimane prima dello stop le abbiamo vissute in un’atmosfera surreale, tra rinvii e partite a porte chiuse, vedi il match di Sabaudia, mentre tutti si stavano praticamente fermando. Abbiamo giocato di anticipo, anche sulle decisioni della Lega, sospendendo cioè ogni attività con la società a decidere di mandare a casa i ragazzi, lasciando liberi i giocatori di tornare nel loro domicilio naturale, anziché farli rimanere nelle nostre zone, in residenze e città cioè non loro. Prima dello sport, è ovvio, precedenza alla salute ed alla serenità di tutti, dunque roster al sicuro e vicino alle rispettive famiglie. Stando alle ultime disposizioni emanate dagli uffici sportivi, per quanto riguarda l’attività, la data fissata dai vertici per la ripresa degli allenamenti è quella di metà mese, naturalmente a porte chiuse. La situazione però è tutta in divenire, con i dati attuali dei contagi penso che tale scenario sia fortemente compromesso. A mio avviso, se ipotizzo un ritorno in campo, ad essere ottimisti con i tempi che si faranno ci sarebbe solo il modo per archiviare la stagione regolare, tra l’altro in Serie A. Nelle categorie sottostanti il quadro è ancora più articolato, ma bisogna prendere coscienza del fatto che, a questo punto, la situazione clinica nazionale è ben più importante dell’epilogo annuale del volley”.
Riccardo Bigioni, vice presidente della Poderosa XL Extralight Montegranaro, campionato di basket di Serie A2 Old Wild West, girone Est.
“Lo sport ora è secondario, la pallacanestro è per lo più una passione, ed oggi va a collocarsi su un quadro decisamente instabile sotto diversi punti di vista, sanitario, sociale e non da meno economico. Al momento non abbiamo nessuna ufficialità sul come agire da parte della stanza dei bottoni. I giocatori del roster sono rimasti da noi, americani compresi, e cerchiamo tutti di capire cosa può succedere. Si vive alla giornata e non è facile ipotizzare il quadro che verrà, compreso il fatto di ritornare o meno in campo. In diverse società gli americani sono volati in patria da giorni, tutte le squadre non si stanno allenando e le motivazioni saranno in quota, al momento in cui si ritornerà a fare agonismo, solo per chi lotta al fine di raggiungere degli obiettivi in stagione, come promozione e salvezza. Se, poi, dovremo ripartire a porte chiuse in gran parte dei casi non avremo un’importante voce di bilancio al nostro fianco, come il botteghino. Alla pari, quale sponsor apporrà il proprio marchio investendo su eventi privi di potenziali clienti? La ripartenza, che se fosse sarà traslata oltre i primi del mese prossimo, vedrebbe tutto forzato, per uno spettacolo sul campo relativo, compromesso atleticamente e tatticamente nonché frutto di grossi sacrifici in seno alle società, chiamate a rispettare gli impegni presi su tutti i fronti, vedi gli stipendi per giocatori e staff, la logistica, locazioni, oneri fiscali e quant’altro, ma di contro senza la possibilità di ossigenare le casse. Nella settimana entrante ci sarà una riunione in seno alla Serie A1, e bisognerà capire cosa verrà fuori, anche e non da meno a livello di agevolazioni economiche a ricaduta sottostante per il settore, come tutti ci auguriamo. In primis, ripeto, la salute di tutti noi, ma immediatamente a seguire serviranno certezze sul come muoversi, ipotecando anche la stagione corrente con congelamento e sacrificio per pochi, ma con ampi alleggerimenti per i più in vista di una serena ripartenza per la stagione ventura”.
Lorenzo Governatori, direttore generale della Sutor Premiata Basket Montegranaro, campionato di Serie B Old Wild West, girone C.
“Non c’è data certa ad oggi per una presunta ripartenza del nostro circuito. Informalmente la Federazione ha ipotizzato che, se entro la fine di aprile non si riesce a tornare in campo, il campionato a quel punto sia da annullare. Onestamente non credo, con la situazione corrente, che il temine stabilito dalle autorità sia in linea con la vicenda covid-19. Per quello che ci riguarda dunque viviamo alla giornata, come tutti noi anche e soprattutto in qualità di semplici e vulnerabili cittadini. Quanto affermato sono solo ipotesi e prospettive, cerchiamo di abbracciare il futuro serenamente ma non sarà facile. Alcune squadre del girone si sono già attivate per chiedere alla Lega di poter congelare il torneo stagionale, e ripartire il prossimo anno. In Serie C Gold, girone Marche-Abruzzo, Lanciano e Vasto hanno addirittura chiuso la stagione con decisioni autonome, rimandando a casa tutti i tesserati, succeda quel che succeda. Parliamo di società tra l’altro, vedi Lanciano, partita addirittura a monte con obiettivi e budget importanti. Credo che siano scelte dolorose ma francamente, ad oggi, non le reputo sbagliate, bensì coraggiose. Come Sutor abbiamo da tempo sospeso ogni sorta di attività, sottolineando che, nell’incognita generale, il bene più prezioso da tutelare è la salute di tutti i nostri tesserati e di coloro che ci gravitano intorno quotidianamente“.
Luciano Romanella, presidente della Nike Fermo, associazione dedita alla pratica della boxe in ambito provinciale e nazionale.
“La situazione, per come palese a tutti noi, è grave, e quindi il calendario degli appuntamenti sportivi non poteva essere da meno che bloccato da tempo. In agenda c’erano diverse riunioni importanti, come l’allestimento del ring per i Campionati Italiani di Light Boxe e, non da meno, il rientro al professionismo di Jonny Cocci, previsto a San Benedetto del Tronto, chiamato a sfidare il nostro Andrea Cannoni. Cocci, personaggio noto in Rivera, aveva anche destato l’attenzione di moltissimi appassionati, visti i quasi mille biglietti già staccati in prevendita. Questa che ci circonda purtroppo è la realtà, avara di particolari emozioni. Abbiamo però una sensazione, il mondo della pugilato marchigiano si sente costantemente, tutti i giorni. Tra di noi c’è una forte e grande fiducia. Chi si vuol mantenere in forma e ha le possibilità continua ad allenarsi a casa. Non c’è allarmismo da questo punto di vista, ma fiducia. Credo che tutti i lettori ricordino la nostra manifestazione Un pugno al Terremoto, messa in piedi presso le città colpite dal recente sisma…ebbene, adesso è il momento di dare Un Pugno al Coronavirus. Ce la faremo”.
Giampiero Scaloni, team manager del Red Racing, scuderia impegnata sui circuiti nazionali, europei ed internazionali divisa fra i tracciati del motocross e della velocità.
“Prioritariamente, l’appello rivolto a tutti è quello di restare a casa al momento. Scavallando questo periodo di assoluta emergenza, credo che i nostri vertici vadano a ricollocare poi delle tappe importanti di stagione nei pieni mesi estivi, come luglio ed agosto, per recuperare l’attuale e doveroso stop. Naturalmente è solo un’ipotesi, viviamo come tutti alla giornata. La vicenda covid-19 è sfuggita di mano ed ora stiamo fronteggiando numeri davvero importanti e tristi in ambito coronavirus. Resta dunque secondario rimanere ai box in un particolare momento come quello che si sta attraversando, che in condizioni normali sarebbe stato invece il fulcro del calendario corrente. Come ripeto, anziché i trofei estivi in notturna, per le ovvie temperature assolate del giorno, recupereremo qualche tappa in piena estate. E’ comunque una prospettiva davvero auspicabile, in quanto sinonimo del fatto che tutta questa situazione sarebbe finalmente e definitivamente relegata alle spalle“.
Roberto Bagalini, direttore generale del Futsal Cobà, campionato di Serie A2 di calcio a 5, girone B.
“Dalla Divisione di Serie A1 e A2 abbiamo ricevuto notizie poco confortanti sul futuro della stagione. Tante società hanno già smantellato per l’incolumità e la salute dei giocatori. Parliamo inoltre di una disciplina, la nostra, caratterizzata dalla presenza di molti stranieri e sudamericani, atleti che, se tornati dunque all’altro angolo del mondo, non avrà poi senso richiamarli con voli intercontinentali per la disputa di una manciata di partite al netto di allenamento fisico e tattico. Augurandoci per lo più la fine di questo incubo il prima possibile, non credo inoltre che in concreto sia razionale pensare di giocare prima di maggio. Dopo la ripartenza servirà ad ogni modo tempo per rimettere in condizione le squadre, sanificare ambienti, palazzetti e provvedere a tutta una serie di operazioni, dentro e fuori dal campo, che gioco forza costerà ulteriore tempo ed andrà ad aggravare una situazione già di suo traslata oltre le cronologie del caso. A mio avviso tutto rischia seriamente di finire qui. Meriti e demeriti sul campo? Come ripeto, niente è ufficializzato, posso solo esprimere un’opinione. A mio avviso andrebbero evitate retrocessioni, con la prima della classifica a salire di diritto. La griglia play off potrebbe essere usata come sequenza di merito per i ripescaggi dalla A2: come ogni anno potrebbero infatti essere tante le società a non iscriversi alla prossima A1 di futsal”.
Vincenzo Santoni, coordinatore Comitato Tappa Giro d’Italia di Porto Sant’Elpidio, responsabile tecnico delle due Granfondo di Porto Sant’Elpidio. Contatto dunque come rappresentante provinciale del Ciclismo.
“Avevamo due appuntamenti in risalto, il 22 marzo la Granfondo, il 20 di maggio il Giro in transito sulle strade di casa nostra, eventi entrambi rimandati. Però non è questo ad avere importanza e priorità ora, dobbiamo girare il prima possibile la pagina dell’emergenza covid-19 per ovvi motivi di salute, e non da meno auspicare repentinamente la ripresa della produttività delle aziende. Per chi fa sport è materia ben nota l’equazione che vede in parallelo la buona salute economica degli sponsor e la medesima riuscita delle manifestazioni agonistiche. Sulle strade di provincia mancherà, per ora, certamente anche la Tirreno Adriatico, dico ora augurandomi quindi che tutto possa diventare realtà seppur in ritardo con i tempi in caso di normalità. Difficile però ammettere con sicurezza che tali prestigiose kermesse si svolgeranno, l’evoluzione del momento potrebbe anche costringere ad annullare tutto. Disagi anche per i Dilettanti e gli Elite Under 23, con relativi calendari sospesi e molto difficilmente riadattabili logisticamente sulle strade originariamente previste. Coltivo però la speranza di vivere la celeberrima corsa in Rosa a giugno, a Porto Sant’Elpidio, con le relative spiagge gremite di turisti. Una visione che mi auguro come testimonianza del fatto che ci siamo tutti pienamente risvegliati dall’incubo. Per ora non resta altro che ringraziare pubblicamente tutti gli appartenenti al comparto medico-sanitario, veri eroi, e pregare purtroppo per chi non ce l’ha fatta. Finché c’è vita, però, c’è anche speranza”.
Massimo Strappa, direttore sportivo del Moto Club Lion, team impegnato nei tracciati regionali, italiani ed internazionali tra motocross e collaborazioni nell’ambito della velocità, come Moto 2 e Moto E (propulsione elettrica).
“La salute ora sta decisamente al primo posto, ovvio. Discorso scontato ma con concetto da sottolineare visto l’avvicinarsi, purtroppo, del picco epidemico. Per quello che riguarda l’attività motoristica ragioniamo secondo le disposizioni normative. Onestamente, però, non credo che il termine del 3 aprile possa coincidere con una sicura e serena ripartenza dell’intero blocco sportivo. In attesa di un panorama generale più chiaro, i ragazzi dalle proprie abitazioni continuano le attività singolarmente, con esercizi e sedute di tapis roulant utili a mantenere il tono muscolare. I tracciati di prova naturalmente sono chiusi, così come le nostre officine. Per descrivere il quadro critico del momento, anche dal punto di vista logistico, cito l’esperienza del pilota Alessandro Zaccone, in comproprietà con il Red Racing, nei giorni scorsi bloccato in Andalusia per i test in sella alla Moto E. Per tornare al luogo di residenza, in Romagna, ha dovuto attraversare momenti da incubo tra i dovuti controlli sanitari, le dimostrazioni-giustificazioni dello spostamento internazionale e quanto al seguito. Giorni di permanenza forzata e viaggio in senso stretto di oltre venti ore, ma non si poteva fare altrimenti. Guardando al futuro, non solo sportivo, non resta che vivere alla giornata sperando per il meglio. Quello che sarà di questa stagione sportiva è ignoto a tutti. L’unica piccola certezza, che riguarda la nostra disciplina, è quella di praticare attività all’aperto, dunque meno articolata da gestire, quando sarà l’ora del ritorno in pista, in termini di sicurezza rispetto agli sport praticati al chiuso”.
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