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Santoni ce l’ha fatta, il Coronavirus è stato sconfitto: “Finalmente posso ritornare ad abbracciare la mia famiglia”

PORTO SANT'ELPIDIO - Il noto organizzatore ciclistico, dopo cinquanta giorni di isolamento domiciliare, ha relegato definitivamente al passato la triste vicenda Covid 19. "Malattia anomala, che prova a livello fisico, spossa in quello muscolare e porta con se tanta ansia considerando l'assenza di cure e vaccini. Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini", le prime parole dopo il ritorno alla normalità

Santoni prima della lunga malattia

di Paolo Gaudenzi

 

Vincenzo Santoni ce l’ha fatta. Il re del ciclismo elpidiense, coordinatore del Comitato Tappa Giro d’Italia nonché responsabile tecnico delle due Granfondo rivierasche, dopo 50 giorni di isolamento torna ad abbracciare i suoi affetti più cari.

Il Coronavirus è definitivamente sconfitto. L’esito dell’ultimo tampone effettuato in ordine cronologico, settimo dell’intera triste vicenda ma dall’epilogo fortunatamente auspicato, ha dato pertanto esito negativo.

“Tutto è iniziato l’11 marzo con il manifestarsi dei primi sintomi – il racconto di Santoni -, poi la febbre a crescere fino ad arrivare, dopo cinque giorni, a 39 gradi. Ho immaginato si trattasse di Covid 19, pertanto mi sono messo subito in auto isolamento. Certo, era necessario procedere quanto prima con un tampone ma, viste le limitate disponibilità dello stesso, dalla Sanità è stata data precedenza, in maniera legittima, ai malati messi peggio del sottoscritto”.

“Si tratta di una malattia anomala, che ti prova a livello fisico, spossa in quello muscolare e naturalmente porta con se tanta ansia considerando l’assenza di cure e vaccini. Per mia fortuna non è sfociata in polmonite, quindi sono riuscito a tenere ben saldo il toro per le corna”, ha proseguito descrivendo quanto provato sulla propria pelle il dirigente delle due ruote e dei pedali.

“Da casa la tecnologia mi ha permesso di rimanere costantemente in contatto con i sanitari, figure pronte a monitorare quotidianamente la mia situazione fino al ritorno della metaforica luce – l’inciso -.  Ringrazio pertanto il gastroenterologo Luciano Ferrini, il dottor Giuseppe Ciarrocchi, responsabile dello sportello Prevenzione dell’Asur fermana e non da meno un grazie al mio medico di base, Vincenzo Tirabassi. Con loro non dimentico inoltre la pronta disponibilità e la professionalità dimostrata dal personale del pronto soccorso fermano, luogo in cui mi sono recato quel maledetto 11 marzo. Un grazie anche al sindaco Nazareno Franchellucci, ogni giorno a sincerarsi sulle mie condizioni di salute”.

Con la figlia Sasha, appena riabbracciata

La lunga notte per Santoni è dunque svanita. “Finalmente posso ritornare ad abbracciare la mia famiglia dopo quasi due mesi di isolamento – afferma raggiante l’organizzatore ciclistico -, mi auguro che tutti noi possiamo tornare a rivivere, con le dovute accortezze, la normalità quanto prima. Un pensiero però va anche a tutti quelli che non ce l’hanno fatta – il focus commosso di Santoni -, per queste persone e le loro famiglie provo un sincero dolore, considerando quanto ho recentemente vissuto”.

“Guardando al futuro – il suo congedo – l’agenda sportiva non si è affatto cancellata, è stata solo traslata in avanti di qualche mese: il 5 luglio tutti in sella per la prima Granfondo, mentre a metà ottobre le strade di Porto Sant’Elpidio ospiteranno la tradizionale corsa in rosa, vale a dire il Giro d’Italia“.

 

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